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21 10 2014| Rimini| Inceneritori,Pd romagnolo preme su Governo,ma il sindaco di Rimini è "ritroso"

Martedì, 21 Ottobre 2014

neroRimini | Inceneritori, il Pd romagnolo preme sul Governo, ma il sindaco di Rimini è "ritroso"

 

Inceneritori, contro l'ormai famigerato articolo 35 del decreto 'sblocca Italia', che libererà i confini dei rifiuti a livello nazionale permettendo l'arrivo in ogni impianto di rifiuti da fuori regione, aumentando anche le capacità degli inceneritori, il deputato del Pd Tiziano assieme ai colleghi dell'Emilia romagna ha firmato un emendamento che stralci del tutto l'articolo dal decreto.
Arlotti definisce la sua una "scelta coerente perché una problematica così delicata e complessa andava trattata all'interno del progetto di legge ambientale collegato alla Legge di stabilità del 2014, che è già stato approvato dopo un lungo lavoro con una larghissima maggioranza nella Commissione ambiente della Camera e che presto dovrà essere votato dall'Aula, perché in modo più organico affronta anche le problematiche del ciclo dei rifiuti e del rispetto ambientale".


Il Governo però si è opposto allo stralcio, spiega Arlotti, ed è così scattato un lavoro che ha portato alla modifica dell'articolo 35. In pratica, si "stabilisce che l'individuazione degli impianti che faranno parte della rete nazionale dovrà avvenire con finalità di "...progressivo riequilibrio socio-economico fra le aree del territorio nazionale e nel rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclaggio, tenendo conto della pianificazione regionale".
Altre precisazioni riguardano "il trattamento prioritario dei rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale, fino al soddisfacimento del relativo fabbisogno, e solo per l’eventuale disponibilità residua autorizzata, l'eventuale trattamento di rifiuti urbani prodotti da altre regioni. A tale scopo è previsto, diversamente dal testo governativo, che la compatibilità ambientale sia verificata soprattutto relativamente alla qualità dell'aria".


Di fatto, quindi, "nel caso in cui vengano smaltiti rifiuti in una regione provenienti dal territorio di altre regioni, il gestore dovrà versare un contributo per ogni tonnellata in un apposito fondo regionale destinato alla prevenzione della produzione dei rifiuti, all'incentivazione della raccolta differenziata, a interventi di bonifica ambientale e al contenimento delle tariffe di gestione dei rifiuti urbani. Ciò comporta in pratica una penalizzazione fiscale che ricade su territori non virtuosi e riconosce invece la virtuosità di coloro che correttamente stanno procedendo rispetto agli obiettivi di raccolta differenziata e riciclo".


Dal movimento 5Stelle riminese, invece, si fa notare "l’evidente mancanza di una presa di posizione del Comune di Rimini nei confronti della libera circolazione dei rifiuti sul territorio nazionale". I 'grillini' parlano di "ingiustificabile ritrosia dell’Amministrazione ad accodarsi al decalogo firmato da tutti i comuni della Provincia e dalla Provincia stessa". Da qui il sospetto "che il Pd riminese approvi ed applauda questa iniziativa. Capiamo che avendo il primo cittadino un capo-gabinetto dipendente Hera sia sottoposto a difficili traversie, ma non possiamo esimerci dal ricordare che non gliel'ha ordinato il dottore di fare il Sindaco e che in Cina manca un promotore per la piadina romagnola".


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