Rimini | Condhotel, Lombardi: Pd riminese renziano a giorni alterni
Dei due dichiaratamente renziano è solo il primo, ma il consigliere regionale di Forza Italia Marco Lombardi punta il dito sia sul sindaco di Rimini andrea Gnassi sia sul deputato del Pd Emma Petitti. La loro colpa è quella di voler affossare la proposta dei condhotel del decreto 'sblocca Italia', ovvero la possibilità di trasformare da turistica in residenziale una parte degli hotel e metterla in vendita sottoforma di appartamenti vacanza, allo scopo di raccogliere fondi per la riqualificazione della struttura.
“Il fuoco di fila alzato dal sindaco Gnassi e dalla onorevole Petitti sulla proposta del Governo relativa ai condhotel, mi sembra una vera e propria battaglia di retroguardia. Certamente il tema è delicato perché il rischio di snaturare la nostra offerta turistica c'è, ma le argomentazioni portate, mi paiono datate e legate a timori di speculazione tipiche di una certa sinistra, che oggi non hanno più senso”.
Di fondo Lombardi concorda sui dubbi. “Il tema vero è: i vincoli e le restrizioni imposti oggi dalle amministrazioni di sinistra hanno pagato? Le pensioni fuori mercato o gli alberghi un po' trascurati sia dalla gestione che dalla proprietà, si possono rilanciare senza nuove opportunità di investimento? Io credo che le politiche passate abbiano già dimostrato i loro limiti e quindi provare qualcosa di nuovo male non può fare”.
Secondo Lombardi il decreto già così come è a rischio speculazion. “Mi pare che alcuni accorgimenti per escludere che la zona alberghiera si trasformi in residenziale siano già contenuti nel provvedimento “sblocca Italia” e vale la pena concentrarsi più su eventuali ulteriori modifiche che bloccare tutto. Ad esempio la riduzione del numero di camere per albergo può creare problemi a tour operator internazionali e quindi si dovranno studiare accorgimenti ed accorpamenti per combinare la nostra rinomata gestione familiare con una gestione industriale di una o più realtà alberghiere. Dobbiamo coniugare la necessità di riqualificazione con la congiuntura economica e con la realtà delle nostre strutture in cui spesso la gestione è diversa dalla proprietà”.
Affidare la regolamentazione alle Regioni, così come sembra proponga il decreto ora, potrebbe creare dei problemi. “Certo - ha concluso Lombardi - che se la disciplina pratica di queste nuove strutture venisse rimessa, come pare, alle Regioni, ed i rappresentanti locali o regionali del PD dovessero subire le pressioni del nostro sindaco e dell’onorevole Petitti, ci troveremmo di fronte all’ennesimo tentativo, già portato avanti con il Governo Berlusconi, di una Regione Emilia-Romagna che usa le sue prerogative per mettere i bastoni tra le ruote del rilancio del comparto turistico, per motivi esclusivamente ideologici. Ci vuole fantasia, innovazione e voglia di rischiare. La sinistra riminese non può essere renziana a giorni alterni ed il sindaco Gnassi, oltre a curare le rotonde ed i cerchi rossi e verdi, si dovrebbe interrogare sul flop dell’aeroporto e sul grido di dolore degli albergatori di Torre Pedrera, che come gran parte degli operatori delle periferie si sentono abbandonati da questa Amministrazione”.