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05 11 2014 | Rimini | Inceneritori, pressing dei sindaci riminesi sul ministro Galletti

Mercoledì, 05 Novembre 2014

1Rimini | Inceneritori, pressing dei sindaci riminesi sul ministro Galletti

 

E' stata ribadita la netta contrarietà del Comune di Rimini all'articolo 35 del decreto 'sblocca Italia' questa mattina in fiera, in occasione dell’inaugurazione di Ecomondo. Sono stati il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore all’Ambiente Sara Visintin a 'mettere i puntini sulle i' incontrando il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti, che ha presieduto gli Stai generali della green economy che si sono svolti oggi in fiera. Non è questa la prima mossa dell'amministrazione riminese contro l'articolo che modifica la regolamentazione degli inceneritori. Nei giorni scorsi, il Comune di Rimini, insieme ai comuni capoluoghi di Regione (oltre a Coriano, Sasso Marconi, Misano, Castelfranco Emilia, Fidenza, Soliera e le tre provincie di Bologna, Rimini, Ravenna) ha inviato una lettera ufficiale al ministro e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella quale si chiede di rivedere l’articolo incriminato perché, in sintesi, prevede di liberalizzare l’importazione dei rifiuti urbani provenienti da altre Regioni.
Secondo gli amministratori locali "la proposta del Governo di programmare flussi di rifiuti sovra-regionali risulta improponibile, sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo ambientale, in contrasto con le direttive comunitarie in materia e soprattutto contrario ad un principio di equità territoriale”. “E’ palesemente iniquo – evidenziano sindaco e assessore – che una Regione come l’Emilia Romagna, dotatasi nel corso degli ultimi anni di molti impianti di incenerimento ma soprattutto di trattamento dei rifiuti in linea con il potenziamento della raccolta differenziata, attraverso importanti investimenti sostenuti dagli enti locali e dai cittadini, debba farsi carico anche dei rifiuti di territori d’Italia che, per mille motivi di fatto sterili, non hanno avuto la lungimiranza per attivarsi e operare per tempo su un argomento tanto strategico. Il risultato paradossale è che questi ritardi e inefficienze strumentali rischiano di ricadere sui territori virtuosi, con la scelta di saturare il carico termico degli impianti esistenti. Non è accettabile che quei territori che hanno messo in piedi un sistema efficiente di raccolta differenziata e di conseguente gestione del rifiuto debbano farsi carico anche della produzione degli altri territori, se non in via temporanea delimitata o in situazioni di particolare emergenza e comunque avendo chiaro un piano nazionale di investimento nella raccolta differenziata e nell’impiantistica conseguente. Non si può scegliere la strada della libera circolazione dei rifiuti solo perché meno gravoso economicamente rispetto a indirizzarli negli impianti in Olanda. Il percorso da intraprendere, in maniera seria e con una pianificazione complessiva a livello nazionale, è il potenziamento del riciclo e dunque la riduzione dei rifiuti avviati a smaltimento, anche attraverso incentivi economici e fiscali per i territori più ‘virtuosi’ e con la realizzazione di una rete integrata di impianti di recupero e selezione dei rifiuti”.
Da parte del Ministro, confida l’assessore Visintin, che ha anche fatto parte della delegazione composta da alcuni dei comuni firmatari tra cui Forlì, Coriano, Misano, Parma, Ferrara e Riccione , "si è registrata una prima apertura, con l’impegno a valutare alcune delle richieste degli amministratori e chiedendo di trattarle tramite Anci all’interno di un tavolo costruito ad hoc".


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