Rimini | Sanità, accordo con i sindacati sui criteri di sviluppo
Sanità, firmato oggi a Cesena l'accordo con i sindacati sugli indirizzi di sviluppo. Le firme in calce sono quelle della Presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Romagna (Paolo Lucchi, presidente della Ctss della Romagna, Andrea Gnassi, presidente della Provincia di Rimini, Claudio Casadio, vicepresidente della Ctss, e Raoul Mosconi, presidente del comitato di distretto di Forlì) e dei rappresentanti sindacali (Massimo Fusini della Cgil, Antonio Cinosi della Cisl, Paolo Palmarini della Uil). Le tematiche strategiche si incentrano su tre punti salienti: la valorizzazione del ruolo del distretto sanitario, il riordino della rete ospedaliera e dei servizi territoriali e la rete oncologica della Romagna.
"Per quanto riguarda - spiegano dalla Asl - la valorizzazione del ruolo del distretto sanitario, l’intesa sancisce che, a fronte della nuova dimensione dell’Azienda e delle caratteristiche territoriali della Romagna, si rende necessario garantire un forte collegamento con le comunità locali, e, dunque, un nuovo ruolo dei Distretti, a cui andrà attribuita piena responsabilità nella gestione del budget ed autonomia tecnico-economica e gestionale in modo da garantire l’intera gamma dei servizi di assistenza primaria in sinergia con quelli erogati dalla rete ospedaliera, integrandoli con la rete dei servizi socio sanitari e sociali territoriali. A fondamento di questo nuovo modello il protocollo prevede la realizzazione di nuove Case della Salute, quale luogo privilegiato per garantire ai cittadini i servizi territoriali erogati secondo modelli innovativi, fondati sulla massima prossimità possibile, sul pieno coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale e degli specialisti ospedalieri, sullo sviluppo della medicina di iniziativa, su un rilancio della prevenzione per tutte le fasce di età, su un nuovo protagonismo delle professioni sanitarie, sul progresso delle infrastrutture logistiche ed informatiche e, infine, sullo sviluppo di un sistema di cure territoriali intermedie".
Ospedali. "Quanto al riordino della rete ospedaliera è stato sancito che la qualificazione dell’offerta dovrà essere realizzata evitando ridondanze, anche concentrando nell’uno o nell’altro presidio ospedaliero alcuni tipi di risposta, secondo il principio della massima efficacia dell’intervento e dell’intensità di cura, unitamente ad un’equa distribuzione territoriale delle specializzazioni, così da consentire la realizzazione dei migliori standard possibili in termini di conoscenze professionali, di alta tecnologia e di prestazioni oggi non presenti in Romagna. In questo modo tutti i presidi insistenti sul territorio romagnolo dovranno essere considerati come stabilimenti di un unico ospedale reticolare deputato a garantite le prestazioni di alto livello, che, per costo, organizzazione, tecnologie e competenze specialistiche non possono essere erogate in ambito distrettuale".
Meldola. "L’accordo ritiene strategico valorizzare le sinergie con l’Irst per costruire la Rete Oncologica Romagnola che sia in grado di garantire una risposta assistenziale omogenea e integrata, organizzata tenendo conto delle indicazioni della programmazione territoriale e gestita, dal punto di vista organizzativo, in accordo con l’Asl Romagna".