Isole del sole_2 Produrre energia in mezzo al mare
A raccontarci la storia delle ‘solar island’ è Hamid Kayal, amministratore delegato del CSEM-UAE Innovation Center, una join venture tra il centro di ricerca svizzero CSEM e l’autorità degli investimenti di Ras Al Khaimah (Emirati Arabi). Sono gli stessi manager della comunicazione del centro di ricerca svizzero ad ammettere che questo progetto, partito nel 2007, continua a riscontrare l’interesse dei media, con una media di 1-2 richieste al mese.
L’ad. Kayal ci racconta che “Solar Island nel 2007 era un sogno dell’allora amministratore delegato del CSEM, il prof. Hindeling. Solo dal 2008 al 2010 viene sviluppata la base progettuale della piattaforma galleggiante con il solare termico”. Alla fine del 2009 il CSEM - UAE riesce a costruire a terra la più grande piattaforma solare galleggiante al mondo. “Dall'inizio del 2010 fino alla fine del 2011, ci siamo concentrati sul miglioramento del prototipo della Solar Island per renderla efficace, per valutare su di essa le tecnologie solari più convenienti, vale a dire il fotovoltaico, il fotovoltaico concentrato e l’applicazione delle lenti di Fresnel. Alla fine del 2011 abbiamo ottenuto i seguenti miglioramenti: un'altissima precisione nel seguire i raggi del sole (basta la potenza di due asciugacapelli per fare ruotare questa piattaforma di 5000 mq per 300 tonnellate di peso) e la manutenzione ridotta ad una settimana di arresto. Poi lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7”.
Ora il progetto è nella fase di test, in un canale d’acqua artificiale: “questo consente di ottimizzare tutti i problemi tecnici, compreso l'effetto del vento sulla dinamica e la precisione di rilevamento del sole. Il futuro prototipo per il mare aperto dovrebbe integrare questi studi. Potrebbe essere più grande: più grande è l’isola, più basso è il costo di produzione dell’elettricità e più elevata potrebbe essere la protezione dalle onde che potrebbero andare a perturbare la precisione di inseguimento del sole”.
Alla domanda riguardo a quando saranno compiuti i test in mare e che cosa significherebbe questo, Hamid Kayal ci dice che “il prototipo attuale non sarà messo in mare (contrariamente a quanto da noi riportato nell’articolo precedente ndr). Rimarrà come piattaforma per migliorare le tecnologie solari”. Ma in attesa degli sviluppi del progetto si capisce che la piattaforma si può adattare bene a qualsiasi tipo di fondale marino: “La versione per il mare probabilmente dovrà essere almeno da 3 a 5 volte più grande. La profondità dell'acqua per il prototipo attuale è tra gli uno e due metri, ma la profondità esatta del fondale marino dipenderà dal peso e dalle dimensioni dell’isola”.
|