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26 01 2015 | Rimini | Spiaggia, chioschi verso la sanatoria

Lunedì, 26 Gennaio 2015

neroRimini | Spiaggia, chioschi verso la sanatoria. Le cabine restano a rischio

 

Si è parlato di spiaggia questa mattina in commissione comunale a Rimini. A riferire per conto della giunta, l'assessore al demanio, Roberto Biagini.
Il tema è spinoso e complesso. C'è il contesto normativo, in evoluzione e quindi incerto, e a cui sia l'amministrazione sia le imprese dovono adeguarsi. C'è il problema delle concessioni demaniali, legate alla direttiva europea Bolkenstein, ci sono vincoli paesaggisti e urbanistici, per cui sanatorie e autorizzazioni si rendono necessarie per i vari arredi dell'arenile, dai chioschi alle vasche idromassaggio.


"Da tempo - ha spiegato l'assessore - abbiamo avviato un percorso di collaborazione e confronto con le categorie degli operatori del settore, per cercare di venire a capo di una serie di situazioni più o meno ingarbugliate, che vanno dal condono per i chioschi, alla questione del vincolo paesaggistico, passando per le osservazioni al piano spiaggia, parte integrante del percorso di riqualificazione del prodotto turistico maturo che abbiamo avviato".
Qualche certezza in spiaggia potrebbe essere rappresentata dalla strada dei "progetti pilota" che "alcuni operatori stanno percorrendo" all'insegna della riqualificazione del comparto balneare. "Torre Pedrera ha realizzato un comparto, in zona Lagomaggio ne è stato presentato un altro, a Marina Centro è stato presentato un progetto pilota e altri sono in procinto di essere depositi", annuncia Biagini.


Altre certezze, secondo l'amministrazione, sono in procinto di arrivare per quanto riguarda i chioschi, avviati verso la possibilità di sanare la totalità degli abusi. "Questo è possibile grazie ad un lavoro portato avanti da amministrazione comunale e operatori: si è proceduto ad una revisione delle richieste di condono avanzate (sulla base di un progetto tipo già autorizzato in passato dall'amministrazione) e nel 2014 è stato rilasciato il primo titolo in sanatoria". Un fatto dalla portata storica, visto che si parla di quasi 30 anni di attesa per il rilascio di questa sanatoria che ha ribaltato la decisione della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di negare il condono.
Come è stato possibile? Si è scoperto che non si trattava di manufatti completamente abusivi, ma che in base a un progetto tipo degli anni '70 avevano ricevuto dall'amministrazione la licenza edilizia che rende legittimo anche il loro ampliamento. E' così, adesso in lista per la sanatoria i tecnici comunali hanno altri 19 casi in corso e sette in valutazione. E non è escluso che ne possano uscire altri.


Più complicato il problema delle cabine, in attesa di autorizzazione paesaggistica e legittimazione edilizia. Diversi i casi in cui è entrata addirittura la Procura, a partire da esposti presentati dagli stessi operatori balneari.
"Abbiamo avuto un confronto con gli operatori e con alcuni legali esperti in materia anche il 3 dicembre scorso - confida l'assessore Biagini - e siamo giunti ad una conclusione: è possibile sanare, in parte, le difformità sotto il profilo edilizio, ma non si può prescindere dal vincolo paesaggistico. Ci sono molte situazioni, soprattutto a Rimini sud, che rientrano nel percorso di legittimazione e quindi molto più conformi, con difformità lievi. Ci sono però anche casi di difformità più gravi che possono portare alla rimozione dei manufatti. Sono in corso le verifiche. Noi, comunque, abbiamo ribadito la disponibilità a sanare chi fa richiesta".
Tuttavia, a far bene sperare è il caso del Grand hotel, che è riuscito ad ottenere il condono per una settantina circa di cabine.

 

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