Il maltempo ha devastato tutto | Aeroporto, primo volo il 4 marzo | Mercato, la giunta finanzia il trasloco
Hanno straripato i fiumi gonfiati dalla pioggia da record. Oltre 100 millimetri caduti tra l'una e le quattro di notte, tra giovedì e venerdì. Il vento fortissimo (100 chilometri orari) ha sradicato decine di alberi, di cui una ventina solo a Rimini, e causato mareggiate che hanno devastato interi quartieri. A Bellaria sono state sgomberate una decina di famiglie e chiuse le scuole, a Santarcangelo sono state evacuate tre case (ilCarlino, Corriere, LaVoce, Nuovo Quotidiano). Settantatre gli interventi dei vigili del fuoco. Fortissimi disagi anche a Riccione, Misano, San Giovanni e in diversi comuni della Valconca e della Valmarecchia.
A Rimini, una decina di persone rimaste intrappolate nelle auto e in casa e portate in salvo. Tre hanno rischiato di affogare dentro l’auto al sottopasso della Tolemaide, una donna è stata coraggiosamente salvata da due vigilesse (Carlino, Corriere, Voce, NQ).
A San Giuliano sono andati sott'acqua locali, ristoranti, negozi. Alla darsena, il ristorante Laura si è ritrovato con più di 30 centimetri d'acqua nelle sale che si affacciano sulla spiaggia, che da nord a sud, giovedì notte, è stata mangiata dal mare (Carlino, Corriere).
A Riccione, porto devastato, ristoranti semidistrutti, dune ingoiate dalle onde con decine di migliaia di metri cubi di sabbia e cabine in bilico tra spiaggia e mare (ilCarlino, Corriere, NQ).
In Valmarecchia è arrivata la neve. Caduti fino a 50 centimetri nella notte tra giovedì e venerdì. A Sant'Agata Feltria ci sono stati dei blackout per qualche ora, ma la situazione è tornata alla normalità già verso mezzogiorno di ieri. A San Leo, sei tra smottamenti e frane (nelle frazioni di Gavinaccia, Valle e Capicchio). Strade chiuse, auto in panne, black out e disagi (ilCarlino, Corriere).
In Valconca, frane e smottamenti, e anche alberi caduti, strade chiuse, Conca e Ventena in piena. Impressionanti le immagini della frana sulla strada provinciale per Tavoleto. Il movimento franoso ha creato un alto ‘gradino’ e diviso in due il manto (Corriere).
Primo volo il 4 marzo (dalla Russia), certificazioni entro il 20 febbraio. Lo dice il Corriere che parla anche di trattative di Airiminum con l’immobiliarista Francesco Bellavista Caltagirone, a cui si vorrebbero cedere le quote dello scalo. Caltagirone ha interessi in ambito aeroportuale tramite l’Ata che a Milano Linate gestisce i voli privati e si occupa di servizi di handling anche a Napoli. A dimostrare le manovre di Airiminum sarebbe il tipo di contratto riservato ai 12 fortunati futuri dipendenti: un contratto di cinque mesi che, se partisse a febbraio, chiuderebbe a luglio, vale a dire nel mezzo della stagione (Corriere).
Intitoliamo a don Oreste la rotonda tra la statale e via della Fiera. E’ la proposta al Comune di don Elio Piccari, per anni collaboratore del quasi beato, che ha raccolto le firme per chiedere l’intitolazione di un luogo della città a Benzi. All’inizio si pensava di cambiare nome a via della Gazzella, che conduce alla parrocchia per 32 anni curata da don Oreste, ma residenti e operatori della zona si sono opposti: avrebbero dovuto pagare. Rispedita al mittente, l’assessore Imola, la proposta di intitolare a Benzi i giardinetti accanto alla chiesa, la Papa Giovanni propone la rotonda sulla statale (ilCarlino).
Mercato, avanti con il trasloco. La giunta ha stanziato 340mila euro e approvato il progetto preliminare per adeguare l’area tra mercato coperto, piazzale Gramsci, Ceis, ex Padane, via Roma, parcheggi ferrovie - Settebello (ilCarlino).