Rimini | Danni maltempo, Gnassi: Definiremo entità entro metà settimana
“Le polemiche e le accuse verso questo o quello sono quantomeno premature, soprattutto quando davanti ci si trova a fare i conti con un evento che, a detta degli esperti, per estensione (l’intera linea costiera regionale e adriatica) e portata (livello dei fiumi 4 metri oltre il consueto e un medio mare quasi 2 metri sopra il livello), non ha precedenti negli ultimi decenni”. Lo dice il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, nel mettere mano alla conta dei danni causati dalle piogge battenti e dal vento fortissimo che si sono abbattuti sulla riviera tra la metà e la fine della scorsa settimana.
Gnassi promette di definire l’entità dei danni entro la metà di questa settimana. Sono in corso le ricognizioni e mercoledì si terrà l’incontro congiunto tra tecnici della Provincia, Servizio tecnico di bacino, Autorità di bacino e Consorzio di bonifica per “definire cause e concause più nel dettaglio servirà a meglio registrare il tema delle richieste di risarcimento, su cui la Regione ha dato una prima risposta e si è impegnata a darne strutturalmente” e per “avere un quadro preciso della situazione, anche in merito a manutenzioni e misure di salvaguardia della spiaggia, permetterà di agire con prontezza almeno per risolvere i problemi più contingenti con interventi organizzativi e ordinari”.
Ribadisce il sindaco come, eventi naturali quali quelli della scorsa settimana, mettono in luce che “se si costruisce troppo, male, e là dove non si dovrebbe, gli effetti negativi si perpetuano per decenni e ogni rimedio è tutta più un pannicello caldo. La prima misura di prevenzione è la tutela e una corretta gestione del territorio”.
Gnassi dunque non si lascia sfuggire l’occasione per sottolineare che “non ci sono molti dubbi sul fatto che, sino a tempi recenti, il territorio venisse considerato una sorta di foglio bianco su cui si poteva fare tutto e di tutto. Responsabilità della politica, ma allo stesso modo e con lo stesso grado di responsabilità di una società intera che per troppo tempo ha preferito alimentare allegramente e spensieratamente una ‘bolla di cemento’ piuttosto che abbracciare politiche di contenimento nell’uso di territorio, elevando semmai la sua sicurezza”.