Rimini | Inchiesta Aeradria, Mauro: Gnassi sapeva
Gnassi sapeva. Sapeva che la situazione di Aeradria era difficile. Lo sostiene il consigliere comunale di Ncd Gennaro Mauro. “E’ ormai un fatto acclarato che gli amministratori comunali del centrosinistra riminese hanno avvallato le scelte gestionali di Aeradria, che suggestionate dal raggiungimento del "milione di passeggeri" hanno portato al fallimento della società”, dichiara Mauro.
“Vorrei ricordare - aggiunge il capogruppo degli ex Pdl - come Gnassi appena insediato, ai primi di luglio del 2011, all'insaputa dell'organo istituzionale che doveva eventualmente approvare (il consiglio comunale), scrive una lettera di "patronage" che poi viene portata come garanzia alla Cassa di risparmio di Rimini. È la palese dimostrazione che era al corrente delle acque agitate in cui navigava Aeradria, e della "regia comune" tra lui e il suo predecessore Ravaioli con il coinvolgimento di altri sindaci del riminese e dei presidenti della provincia Fabbri e Vitali”.
Mauro ssi augura “che il nostro sindaco esca pulito dall'inchiesta penale, ma sono dell'avviso che non possa continuare a governare la città. Da questa inchiesta ne esce fortemente indebolito e non più credibile agli occhi della cittadinanza. Rimini ha bisogno di un segnale di forte discontinuità”.
Il consigliere del centrodestra registra che “le irregolarità commesse dagli amministratori di Aeradria, pur non conoscendole nello specifico, erano così gravi da non dare credito al tentativo di "concordato preventivo di continuità" tanto sponsorizzato da Gnassi, ma bocciato dal tribunale. A mio avviso dare la proprietà di Aeradria ai suoi creditori, e quindi oltre alla Cassa di risparmio alle decine di imprese riminesi sarebbe stata la soluzione migliore per il rilancio dell'aeroporto, oltre a garantire un rientro di parte del credito vantato”.
Con Aeradria, conclude Mauro, “fallisce un sistema di potere basato su un intreccio pubblico-privato, basato sul clientelismo, sull'inefficienza e sullo sperpero di risorse pubbliche.Questa è la ragione per cui dal centrodestra vogliamo che il Comune di Rimini venda tutte le sue partecipate, dalla Fiera ad Hera, e vogliamo vederci chiaro sulla compagine societaria di Airiminum, l'attuale presenza come socio maggioritario della rete delle cooperative rosse è troppo ingombrante”.