Rimini | Comitato Acqua pubblica: a Hera ricavi dalle bollette per oltre 67mln
Il Comitato acqua bene comune (Abc) scrive ai sindaci della Provincia di Rimini per chiedere nuovamente alle amministrazioni di rendere possibile l'affidamento in house del servizio idrico, scaduto due anni fa e gestito in proroga da Hera. La tendenza generale nelle amministrazioni a guida Pd sarebbe quella dell’affidamento attarverso un bando europeo, ma la cosa ha creato dei dissapori con i partiti di sinistra. Il Comitato chiede anche di eliminare il profitto dalla gestione dell'acqua, nel 2014 pari a oltre 67 milioni di euro e dato a quasi 72 milioni per il 2015. Della ‘ripubblicizzazione’ del servizio idrico, di fatto privatizzato con l’affidamento a Hara (sostiene il Comitato), si parlerà in consiglio comunale a Rimini domani sera.
Un estratto dalla lettera del Comitato Abc. “Dal conto economico di Hera si evince che i ricavi delle bollette dell'acqua per il 2014 sono di oltre 67milioni di Euro, e gli utili netti di € 4.807.560. HERA prevede una crescita costante dei ricavi e degli utili per i prossimi 10 anni, arrivando nel 2024 a preventivare ricavi per oltre 84milioni e utili che sfiorano i 12 milioni di Euro.
Ci chiediamo: come mai queste informazioni non sono state nemmeno citate nella riunione di Atersir il 2 Febbraio scorso, né tanto meno date alla stampa dal suo presidente né da altri che sulla questione sono intervenuti su vari giornali?
Certo le nostre domande sono provocatorie, non perché vogliono provocare polemiche, ma perché vogliono suscitare dibattito. Il Comitato Acqua Pubblica già nella lettera del 14 Gennaio aveva chiesto che si attivasse un percorso partecipato e pubblico per valutare la possibilità della gestione IN HOUSE del servizio idrico, realizzabile attraverso la creazione di un'Azienda di diritto pubblico, gestita e controllata dal pubblico, che rileverebbe il ramo idrico una volta scorporato da HERA.
Oggi confermiamo e sollecitiamo questa richiesta. Le chiediamo di convocare il Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza durante il quale valutare nel dettaglio e con tutti gli elementi i costi che i Comuni avrebbero per ripagare HERA quella parte di investimento non ancora ammortato. E insieme ai costi valutare, attraverso un attento studio di fattibilità, i benefici che il Comune e i cittadini ne ricaverebbero da questo investimento non solo in termini economici, ma soprattutto di controllo e gestione del territorio in cui si vive”.