"Enac chiude l'aeroporto di Rimini ai dipendenti di Airiminum". Il direttore smentisce
Non accenna a terminare la via crucis verso la riapertura dell'aeroporto Federico Fellini di Rimini. Da oggi i dipendenti di Airiminum non hanno accesso agli uffici dell'aeroporto. Una nota della società informa che le chiavi sono state richieste questa mattina da Paolo Trapani, ultimo direttore generale della fallita Aeradria, che ha dichiarato di agire su richiesta di Maria Concetta Laudato direttore di ENAC - Emilia Romagna. Erano già due settimane che i 14 dipendenti già assunti avevano iniziato a lavorare per la nuova società. Airiminum definisce quanto successo "una situazione kafkiana" e afferma che a questo punto non ci sono certezze nemmeno sull'incontro della presidente Laura Fincato e del nuovo direttore generale Marco Consalvo con le rappresentanze sindacali, incontro programmato per mercoledì pomeriggio.
"Assolutamente non vero, - replica via e-mail da Roma la dottoressa Laudato - sto presentando dettagliata relazione al Direttore Generale ENAC al riguardo, affinché valuti le informazioni da dare a mezzo di comunicato stampa, riservandomi, personalmente, ogni azione a mia tutela e a tutela dell'interesse pubblico connesso alla funzione che rivesto".
Nei giorni scorsi, quando la presidente Laura Fincato e il direttore Marco Consalvo hanno tenuto una conferenza stampa in aeroporto, il ruolino di marcia era che da lì a qualche giorno sarebbe arrivata la firma della convenzione con Enac e che tutta la macchina si sarebbe messa in moto per attendere il primo volo dalla Russia il 4 marzo. Al momento la convenzione non è ancora stata formata e l'incidente di questa mattina certamente ne allunga i tempi.
"Difficilmente potremo ragionare su scenari positivi - afferma Fincato - visto che si continuano a sollevare le asticelle degli ostacoli che forse qualcuno vuol rendere insuperabili, a danno dell'economia di tutta la Riviera. Per prima cosa mi rivolgerò al Prefetto: questi inspiegabili e continui stop-and-go stanno compromettendo l’obiettivo che AIRiminum 2014 si era prefigurato, quello di dare una pronta risposta alle istanze del territorio e della stessa ENAC per una riapertura dell’aerostazione già ai primi di marzo".
L'annuncio di una richiesta di risarcimento danni - a partire dagli stipendi che AIRiminum 2014 deve pagare anche se ai suoi 14 dipendenti non è consentito lavorare - è contenuto in una lettera dell'amministratore unico della società Leonardo Corbucci al direttore generale di ENAC Alessio Quaranta. Corbucci sottolinea come "nonostante finora tutti gli sforzi di AIRiminum 2014 - volti a soddisfare le legittime richieste dell’ENAC e delle altre autorità coinvolte - abbiano sempre raggiunto i risultati nei termini attesi (spesso addirittura con qualche giorno di anticipo), abbiamo dovuto spesso superare faticosamente una serie di ostacoli inaspettati apposti dalla Direzione Aeroportuale Emilia Romagna rifacendosi ad adempimenti burocratici".
Si legge nella nota di Airiminum: Corbucci cita numerosi esempi, a partire dal notam che impediva l'accesso all'aeroporto al team di certificazione: è stato emesso il 31 dicembre 2014, con la motivazione che era scaduta l'assicurazione del curatore. Purtroppo non era stato dato alcun avviso preventivo ad AIRiminum 2014 al fine di gestire in maniera efficace la problematica: il team di certificazione ha avuto accesso al sedime aeroportuale solo il 13 gennaio, dopo che la società aveva stipulato e prodotto il certificato dell’assicurazione su tutti i beni demaniali nonostante ancora formalmente non in possesso degli stessi.
"Oggi - scrive Airiminum - è stato raggiunto il paradosso con la decisione della Direzione Aeroportuale Emilia Romagna di impedire ai dipendenti di AIRiminum 2014 di accedere agli uffici amministrativi dell’ex Aeradria: le stanze erano occupate ormai da due settimane, dopo che era stato raggiunto l’accordo con il curatore fallimentare".
C'è da sperare che ancora una volta si riveli risolutivo l'intervento del prefetto Claudio Palomba.