Rimini | Aeroporto, i sindacati chiedono l’intervento della Regione
Ieri si è svolto il secondo incontro tra i sindacati e Airiminum sulla questione della riassunzione degli dipendenti di Aeradria. Per ora si sa che se ne riassumeranno prima 16 e poi altri 16 per un totale di 32. Oggi, però, Cgil, Cisl e Uil ritornano sulla riunione di ieri per chiarire un’altra questione.
“L'incontro - raccontano i sindacati - si è ancora svolto all'esterno dei locali nello spazio di fronte al bar. Una situazione inqualificabile ed inaudita alla quale occorre mettere subito la parola fine”. E’ per questo che i sindacati “ritengono fondamentale chiudere la questione del passaggio dei beni demaniali verso Airiminum, quale prima fondamentale condizione per riaprire l'aeroporto al traffico aereo e per mettere il gestore nelle condizioni di poter svolgere il suo ruolo a pieno titolo”, di chiunque siano le responsabilità.
“Se ci sono mancanze procedurali o tecniche o amministrative che vanno imputate ad Airiminum lo si dica chiaramente e si agisca per risolverle. Se invece si tratta di problemi legati a difficoltà relazionali, tecniche o formali da imputarsi ad Enac o al precedente Commissario o ad altri soggetti, anche in questo caso le si chiami per nome e cognome e le si rimuova”, chiedono Cgil, Cisl e Uil.
Sapere di chi sia la responsabilità dei problemi che continua ad avere lo scalo di Miramare, con l’ultimo slittamento dei tempi per la riapertura ai voli commerciali al 7 marzo, è un’esigena dei sindacati, spiegano, “perché vogliamo che si chieda loro conto. A tal fine chiediamo all'Assessore regionale ai trasporti di svolgere un ruolo di verifica delle procedure e di azione per velocizzarle in un ottica di sistema che va salvaguardato, pur restando ciascuno nei suoi ambiti e ruoli”.
Se entro la settimana, aggiungono i sindacati, “la situazione non si risolva, con la consegna definitiva dei beni strumentali, organizzeremo un momento di protesta, di presidio e di denuncia, di tutti i lavoratori ex Aeradria, di fronte alla Prefettura di Rimini per chiedere la riapertura dello scalo Fellini ai voli e quindi creare la prima condizione per la ripresa dell'occupazione e dello sviluppo, priorità in capo alle organizzazioni sindacali preoccupate della volontà dell'azienda sulla applicazione, inaccettabile, per una parte di lavoratori dell'Handling di un contratto diverso da quello di riferimento (Assoaeroporti)”.