Rimini | Aste balneari, Baretta: Stiamo contrattando con l’Europa i tempi
“Prendiamo atto, ascoltando anche il parere di autorevoli tecnici, che la posizione sempre espressa da Oasi Confartigianato sulla regolamentazione delle concessioni demaniali è quella più corretta e adeguata”. Lo ha detto il presidente di Oasi confartigianato, Giorgio Mussoni a margine del convegno che si è tenuto questa mattina a Roma, organizzato da Sib Confcommercio con a tema ‘La certezza dell'impresa per il sistema balneare italiano. Un prodotto tipico vincente, la tradizione che vuole rinnovarsi’. “Da sempre - continua Mussoni - diciamo che ogni ipotesi di ridisegno deve tenere pienamente conto del riconoscimento complessivo del valore dell’impresa balneare, sulla quale gli imprenditori e loro collaboratori hanno investito, e grazie alla quale hanno contribuito a costruire un modello turistico vincente. Questo punto fermo è patrimonio comune di tutte le associazioni coinvolte ed ascoltare l’avvallo sostanziale degli esperti chiamati in causa ci stimola a continuare tutti insieme su questa strada per proteggere il futuro delle imprese balneari”.
Al convegno sono intervenuti anche Gianluca Gregori (pro-rettore dell'Università Politecnica delle Marche), Luca Anselmi (professore ordinario di Economia aziendale dell'Università di Pisa, già docente dell'Università Luiss di Roma), Roberto Caparvi (direttore sezione Economia e management dell'Università di Pisa, già direttore della Scuola Superiore S. Anna di Pisa), Saverio Sticchi Damiani (avvocato e professore ordinario di Diritto amministrativo, vicedirettore del dipartimento di Scienze economiche dell'Università del Salento), Felicio Angrisano (ammiraglio ispettore capo, comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto), Pier Paolo Baretta (sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze) e il parlamentare riminese Sergio Pizzolante.
“Noi riconosciamo il valore della norma - ha spiegato il presidente dell'associazione, Riccardo Borgo, riferendosi alle aste previste dalla direttiva europea Bolkestein - ma va calata con prudenza”. Il problema è simile a quello della liberalizzazione dei taxi, riporta l’agenzia LaPresse, ma in questo caso “è peggio, perché non c’è solo più concorrenza: se uno perde la spiaggia non ha più l’impresa”. Sib ha già avuto due incontri col Governo, da parte del quale “c'è sensibilità”, ha sottolineato Borgo. Concretamente, spiega LaPresse, i balneari chiedono un periodo transitorio di almeno trent'anni, solo al termine dei quali mandare a gara le spiagge, e comunque sempre per periodi altrettanto lunghi. E poi il riconoscimento del valore commerciale dell'azienda, con un rimborso da parte dello Stato a chi perdesse l'azienda. “Siamo convinti - dice Borgo - che il Governo vorrà e saprà difendere le 30mila imprese balneari italiane”.
Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “serve semplificare e ridurre le regole altrimenti nel mercato non vince il più bravo ma il più furbo. I balneari chiedono certezza e stabilità. Il 4 marzo 1681 il re d'Inghilterra concesse una licenza territoriale a William Penn, e lui ci costruì lo Stato della Pennsylvania. Non sto chiedendo concessioni illimitate o suggerendo ai nostri associati di fondare Stati, ma di costruire qualcosa di positivo e lungimirante per il nostro Paese”.
Dal governo arriva una rassicurazione. “Noi stiamo contrattando con l'Europa - ha riferito Baretta - il massimo dei tempi possibili, compatibilmente cone le regole europee e la direttiva Bolkestein. L'Italia ha una condizione orografica particolare e ha il diritto di porre questo tema. Stiamo insistendo perché ci sia un riconoscimento della specificità italiana e sono in corso in questi giorni le trattative”.