Rimini | Pantani, la nuova perizia esclude l’omicidio
Marco Pantani esagerò con gli anti-depressivi. La nuova svolta nelle indagini riaperte dalla Procura di Rimini in realtà non è nuova. Il Pirata è stato ucciso dalle troppe pasticche prese, sempre più potenti. E’ quanto afferma la perizia conclusiva dell'Istituto di Medicina legale di Verona che, nell'analisi tossicologica, ridimensiona “la questione cocaina anche se rimane una concausa”. Il procuratore Giovagnoli ha riaperto il caso dopo la denuncia della mamma del ciclista, secondo la quale il figlio fu assassinato simulando un’overdose, teoria avvalorata dalla consulenza del direttore della sezione di medicina legale dell'Università di Ferrara, Francesco Maria Avato. Lo stesso medico legale a cui all’epoca fu affidata l’autopsia parlò di overdose da cocaina, a suo giudizio, però non indotta.
Adesso sembra che il tutto stia dirigendosi verso un’archiviazione con un ridimensionamento del ruolo della cocaina. A fare chiarezza sono stati due esami in paricolare: una cromatografia liquida, per identificare le componenti della miscela che ha ucciso il ciclista, e una spettometria di massa, per trovare eventuali sostanze sconosciute e stabilirne il peso. L’esito delle analisi esclude l’omicidio, l’ipotesi ventilata nel fascicolo aperto nel 2013. Secondo la nuova perizia Marco Pantani morì a causa di un mix di anti-depressivi e di cocaina, concentrata in una dose minore a quanto ipotizzato fino ad ora.