Rimini | L’assessore Biagini: Il ‘Rinnova Rimini’ è farina del nostro sacco
“Non è mia intenzione recare un dispiacere all’orgoglio del Movimento 5 Stelle e a quello professionale dell’architetto Battistel, ma sul ‘RinnovaRimini’ la storia è un po’ diversa da come essi la raccontano”, lo dice l’assessore alla Tutela a governo del territorio del Comune di Rimini Roberto Biagini per rispondere alle precisazioni del Movimento 5Stelle di Rimini sull’iniziativa a cui sta lavorando la giunta in fatto di riqualificazione edilizia. “Non mi sento di imputargli particolari colpe, in quanto probabilmente non è di loro conoscenza la complessità del coacervo di norme sulle quali il nuovo strumento operativo è dovuto intervenire”.
Spiega Biagini che “la proposta di cui alla Delibera di C.C. n. 82/13 depositata dal M5S riguardava la possibilità di variare lo strumento urbanistico vigente con la finalità di rendere possibili, in Centro Storico, i frazionamenti degli alloggi oggi di grandi dimensioni, la loro ristrutturazione, il loro miglioramento sismico ed energetico, nonché la facilitazione e riduzione dei tempi per ottenere gli atti autorizzativi. In merito alla possibilità di variare il PRG in Centro Storico, ogni caso è però opportuno precisare che, ai sensi dell'art. 41 comma 2 lettera b) della LR 20/2000, fino alla definitiva approvazione del PSC, del RUE e del POC, possono essere adottate e approvate le sole varianti al PRG di cui ai commi 4 e 7 dell'art. 15 della L.R. 7 dicembre 1978 n. 47, e pertanto non riguardanti la disciplina particolareggiata della zona omogenea A (Centro Storico), ma finalizzate alla sola ridefinizione delle unità minime di intervento e/o alla modifica delle destinazioni d'uso non aventi incidenza sugli standard urbanistici”. Solo con riferimento alle “recenti novità legislative introdotte in campo urbanistico ed edilizio dallo Stato a fine 2014 (e dunque quasi due anni dopo la ‘profezia’ pentastellata che faceva a pugni con l’intera normativa coeva), con Legge di conversione del Decreto “Sblocca Italia” n° 164/2014, nonché da interventi interpretativi della Regione Emilia-Romagna, con Circolare del 21/11/2014 successivamente integrata con ulteriore circolare del 17/12/2014, il frazionamento di unità immobiliari è stato ricompreso tra le opere realizzabili con intervento di “Manutenzione Straordinaria”, rendendolo conseguentemente ammissibile oggi (2015) anche in Centro Storico”.
In quest’ottica, l’amministrazione comunale “si è prefissa lo scopo di costituire una base comune, da condividere con gli operatori, individuando una fattibile (quindi, non aleatoria o che non stava in piedi giuridicamente) serie di misure per incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, nonostante la complessità degli apparati normativi che sovente imbrigliano le possibilità di intervento al di là della volontà delle singole amministrazioni, allo scopo di fornire elementi di riferimento certi ed applicabili nell’immediato. Nel merito, si è pensato pertanto di partire da un’attenta analisi del territorio, delle sue peculiarità, della vocazione economica della città e delle connessioni tra i vari ambiti, nonché delle criticità presenti. Inoltre, nel rispetto delle linee guida del “Masterplan Strategico” nonché degli indirizzi di programmazione e di gestione del territorio che si stanno concretizzando anche con la fase di approvazione finale degli strumenti di pianificazione: PSC e RUE, si è proceduto ad una puntuale verifica degli strumenti pianificatori locali, cercando di cogliere quelle opportunità di esemplificazione e di flessibilità consentite dalle nuove disposizioni sovraordinate, individuando allo stesso tempo alcuni spiragli che, pur nel rispetto delle stesse, consentissero la formulazione di provvedimenti finalizzati agli obiettivi in parola”.
Quindi, in definitiva, “con il “RinnovaRimini”, si è voluti declinare operativamente e rapidamente dopo l’approvazione dello ‘Sblocca Italia’ e della circolare di attuazione a fine 2014 il un quadro di riferimento generale nei confronti di tutti coloro che intendessero promuovere interventi qualificanti, avvalendosi di benefici procedurali, agevolazioni economiche o maggiore flessibilità delle norme”.