Nuovo editore per La Voce: è il figlio di Celli
Questa mattina i lettori de La Voce di Romagna hanno trovato il loro quotidiano incartato in una sovra copertina che si presenta come Manifesto delle Romagne Unite, indicando che tutto questo è “per un nuovo inizio”.
Il giornale da oggi infatti ha una nuova gestione. La vecchia proprietà, facente riferimento a Gianni Celli, esce di scena e da ora in poi si occuperà solo dei propri debiti (il 30 aprile in Tribunale c’è un’udienza nell’ambito della procedura di richiesta di concordato preventivo).
Ora il giornale è gestito dalle Edizioni delle Romagne, una srl che ha la sede in via Settembrini (dove c’è il centro medico Nuova Ricerca diretto da Giorgio Celli, fratello di Gianni) e come amministratore unico Nicola Celli, figlio di Gianni.
Si è così concretizzata l’ipotesi formulata alcune settimane fa, quella di un contratto di affitto di ramo d’azienda fra la vecchia e la nuova editrice.
La testata del numero oggi in edicola è ancora La Voce di Romagna e probabilmente tale rimarrà, anche se ora il giornale si definisce il quotidiano unico delle Romagne, intendendo con questa espressione l’unità fra la costa e l’entroterra. In grassetto si sottolinea il fatto che la nuova società vuole essere a capitale diffuso, si afferma che “Tutti possono far parte di questa avventura giornalistica”, anche se non chiarisce come. Vengono evidenziate le linee editoriali: libertà, persona, famiglia, politica a sostegno dell’alternanza, bellezza, giovani, senso del sacro.
Comincia una nuova storia mentre ancora deve essere chiusa la vecchia, con molte situazioni ancora da chiarire, come ad esempio sia arrivata a chiedere il concordato preventivo una società che in dieci anni avrebbe ottenuto 20 milioni di finanziamenti pubblici. Ma per questi aspetti bisogna attendere i pronunciamenti del Tribunale.