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2904 2015 | Rimini | Fondazione Carim, bilancio approvato

Mercoledì, 29 Aprile 2015

neroRimini | Fondazione Carim, bilancio approvato

 

Un risultato da “1,9 milioni di euro investiti per il sostegno e lo sviluppo del territorio riminese e della comunità locale”. È quanto emerge dal bilancio 2014 della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, approvato quest’oggi all’unanimità dal Consiglio generale dopo l’approvazione ricevuta, sempre all’unanimità, dall’Assemblea dei soci svoltasi lunedì scorso.
Più analiticamente, “la Fondazione ha destinato circa 401mila euro al settore arte e cultura, 846mila euro al settore educazione e istruzione, 331mila euro al settore assistenza anziani, 128mila euro al settore volontariato e 193mila euro al settore sviluppo locale”. Sono stati 79 i progetti complessivamente finanziati. Garantiti alcuni grandi interventi come il servizio di assistenza domiciliare per anziani, il sostegno al Campus universitario tramite la società Uni.Rimini, la gestione di Castel Sismondo, la partecipazione al Piano Strategico, la costituzione di un incubatore d’impresa dedicato al turismo, lo svolgimento del concorso Nuove Idee Nuove Imprese, la realizzazione del Rapporto Economico provinciale, fino all’impegno per portare sul territorio locale un intervento del Fondo Emilia Romagna Social Housing di cui la Fondazione è socia. 
“Dobbiamo purtroppo registrare – commenta il vice presidente Leonardo Cagnoli – come sul bilancio 2014 si siano scaricati retroattivamente gli effetti della norma prevista dalla Legge di Stabilità 2015 varata dal Governo che aumenta di venti punti percentuali la tassazione sui dividendi percepiti. È una norma che riguarda solo gli enti non commerciali e che ci sembra particolarmente grave”.
La Fondazione ha dovuto mettere a bilancio nel 2014 imposte per un importo di 347mila euro, contro la somma di 98mila euro del 2013. “In pratica – conclude Cagnoli 250mila euro in meno destinati al territorio riminese finiscono nelle casse dello Stato centrale. È una scelta politica del Governo che  non si può in alcun modo condividere e che penalizza il sostegno ai welfare locali”.
Nel 2014 la Fondazione è tornata ad annoverare tra le entrate finanziarie, dopo tre anni, anche il dividendo distribuito da Banca Carim, di cui detiene la partecipazione di controllo. Circa Banca Carim, la Fondazione sottolinea “gli sforzi compiuti nell’ultimo triennio per il rilancio dell’istituto, un compito che il nuovo Consiglio di amministrazione, eletto nell’Assemblea del 28 aprile, deve ora fare proprio, proseguendo insieme al management con ulteriore slancio, soprattutto sul piano commerciale, l’azione di ripresa della Cassa”.
La Fondazione si difende dalle accuse di aver favorito una delle due liste di minoranza, quella presentata Renzo Ticchi, a discapito della lista sostenuta dagli industriali. “La Fondazione, nel proprio ruolo di azionista di controllo, ha sempre affrontato con responsabilità e realismo le sfide che la Banca ha dovuto attraversare negli anni, sia contribuendo per un terzo all’aumento di capitale del 2012, sia operando con successo per il mantenimento dell’autonomia della Cassa in un frangente delicatissimo quale quello dell’amministrazione straordinaria, sia favorendo con le proprie scelte il percorso di risalita dell’istituto dall’ottobre 2012 ad oggi. Con uguale consapevolezza guarda oggi, in un contesto in via di ulteriore cambiamento, alle prospettive strategiche e di sviluppo della Cassa, avendo sempre come obiettivo prioritario, ora come tre anni fa, la tutela degli interessi del territorio locale”.
Secondo la Fondazione “in questo senso, non si può non valutare come un fatto del tutto positivo il notevole coinvolgimento di soci che nell’Assemblea del 28 aprile hanno inteso partecipare e contribuire al rinnovo degli organi statutari con la presentazione di due liste, oltre a quella della Fondazione. Si è trattato di una libera espressione di vitalità da parte della base sociale (piccoli, medi e grandi azionisti) che per la sua articolazione e differenziazione, a prescindere dalla lista proposta, sarebbe ingeneroso etichettare o liquidare con valutazioni quantomeno affrettate. Ben venga l’apporto, in qualsiasi forma, di quanti hanno realmente a cuore Banca Carim”.


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