Riccione | Trc, via al cantiere di viale Rimini. Protesta pacifica
A partire da oggi saranno abbattuti al ritmo di quindici al giorno gli 89 pini di viale Rimini. E' per fare posto al Trc. Il Comitato per il no al Trc ha annunciato una protesta pacifica. A causa delle conseguenze delle proteste ben più calorose dello scorso luglio, quando furono tagliati i pini di viale Portovenere, quando ai manifestanti furono imputanti pesanti capi d’accusa come interruzione di pubblico servizio, sfondamento e danneggiamento di cantiere, fino alla denuncia per gli insulti e il lancio di uova verso gli operai. I manifestanti formeranno una catena umana, tenendosi per mano, lungo il muro del tracciato da Spontricciolo al porto, giovedì alle 20 circa.
Sconcertato dal taglio dei pini si dichiara il segretario di Noi riccionesi Natale Arcuri. “E’ col più grande sconcerto che assistiamo al triste quanto devastante spettacolo dell’abbattimento dei pini secolari di viale Rimini per far posto a quel tubo di cemento armato che finanche chi lo ha voluto sostenuto ed imposto ha chiamato “obbrobrio”. Uno spettacolo horror che preannuncia la sempre più pervicace volontà del Pd, convinto assertore di questo insensato e scellerato progetto, all’eliminazione fisica di alberi”, commenta Arcuri stigmatizzando un comportamento “in palese contrasto con gli orientamenti e le direttive europee (Convenzione di Parigi, Convenzione di Berna, direttiva n. 85/337/CEE e n. 97/11/CEE, tutte ratificate anche in Italia) e del tutto irrispettoso perfino del tempo in cui è fatto espresso divieto di disturbare la nidificazione dell’avifauna”.
Secondo Arcuri, “al Pd non è servita granché la batosta politica ricevuta dal suo partitino riccionese lo scorso 8 giugno. Forse né il sindaco di Rimini, né il gruppo di potere familiaristico che governa il Pd provinciale non hanno ancora realizzato che i cittadini di Riccione e non solo loro, sono stufi di proclami, offese e bugie e vogliono che chi li dovrebbe rappresentare, lo faccia pensando solamente al loro bene. Il sindaco di Rimini urla dal suo ‘trono’ che chi protesta contro questa ‘opera strategica’ che abbatte alberi secolari per la sua realizzazione si dovrebbe vergognare: si vergogni, invece, chi chiama ‘strategica’ un’opera vecchia e ormai obsoleta. Si vergogni chi non tiene conto di quanta devastante approssimazione accompagna ancora oggi questo progetto che continua a non avere né capo né coda, né certezze, né risorse. Si vergogni chi, per ignavia o per paura, continua ad offendere chi protesta per amore della propria città. Ma soprattutto si vergogni chi, e sono ancora tanti, per motivi non tanti oscuri persino a loro, obbedisce ad un ordine superiore che li obbliga a dover far finta di niente”.