Rimini | Economia: 2015 in difficoltà, cauto ottimismo per il 2017
Sotto l’aspetto economico il territorio della provincia di Rimini è ancora in difficoltà. Almeno secondo i dati economici diffusi in occasione della tredicesima Giornata dell’economia promossa dalla Camera di commercio. Numeri che fanno parlare di “cauto ottimismo” non prima del 2017.
Gli avviamenti al lavoro sono cresciuti del 7% rispetto al primo trimestre 2014, con i contratti a tempo indeterminato che risultano il 15,4% sul totale. In calo la cassa integrazione del 3,5%, ma è in forte crescita (del 77,9%) la straordinaria. Il tasso di disoccupazione nel 2014 è stato in media dell’11,1% (in calo), ma con il dato giovanile in aumento 28,1%. gli impieghi bancari, al 28 febbraio 2015, fanno registrate un -4,2% annuo, ma con una crescita dell’1% nei primi due mesi 2015, sofferenze a +25,3% in un anno. Sono in calo le imprese attive (-1,5%) rispetto al primo trimestre 2014, mentre tengono le imprese straniere (+0,4%) e le società di capitale (+0,5%). Il aldo nati-mortalità è negativo: -142 imprese, ma con un 8% di imprese iscritte e un -25,5% di imprese cessate. I dati provvisori sul turismo dicono che gli arrivi in lieve diminuzione (-3,0%), presenze in deciso calo (-10,4%). Tengono gli arrivi italiani (+5,2%) rispetto al primo trimestre 2014
Congiuntura manifatturiera del 2014 rispetto al 2013 parla di un calo della produzione (-2,1%), del fatturato (-2,2%), degli ordinativi (-2,7%). L’export nel 2014 rispetto al 2013 registra una crescita del 2,4%.
Scenari previsionali 2015-2017. Aggiornati a maggio 2015 gli scenari 2015-2017 per Rimini; evidenziano che la crescita del valore aggiunto (tasso medio annuo del triennio) toccherà +1,3%, (inferiore al valore atteso medio annuo del +1,5% per l’Emilia-Romagna ma superiore al +1,2% atteso per l’Italia) e l’export aumenterà in misura media annua del 4,5% (presentando però una crescita inferiore rispetto al trend regionale del +5,3% e nazionale del +4,9%). Nel mercato del lavoro riminese si evidenzierà, tra il 2015 ed il 2017 una minima crescita delle unità di lavoro, quantificabile in un +0,7% medio annuo, variazione inferiore a quella che si registrerà in ambito regionale (+1,0%) ma superiore a quella che si avrà in ambito nazionale (+0,6%). Nel 2017, inoltre, in provincia di Rimini si attende un calo del tasso di disoccupazione che scenderà sotto la soglia del 10%, risultando pari al 9,1% (superiore a quello atteso per l’Emilia-Romagna del 6,5% e inferiore a quello atteso per l’Italia dell’11,2%).
Nel corso dell’iniziativa sono stati consegnati i diplomi di iscrizione al Registro nazionale delle Imprese Storiche ad aziende capaci di superare i 100 anni di esistenza: Balducci Corrado, la Banca Popolare Valconca SCpA e la società Galvanina SPA che si vanno ad aggiungere alle altre due ditte della provincia di Rimini presenti nel Registro (Pazzini Stampatore Editore SRL e Stamperia Artigiana Marchi di Lara e Gabriele Marchi SNC).
Il Giuseppe Savioli, presidente della Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Rimini, ha presentato poi l’Osservatorio sui Bilanci delle Società di Capitale in provincia di Rimini 2011-2013, nato dalla collaborazione con la Camera di Commercio iniziata quattro anni fa. Sul campione analizzato di oltre 3.000 imprese attive, il fatturato presenta un andamento non uniforme, in stallo a livello complessivo (-0,3%); mostra una crescita nel macrosettore più rilevante del Commercio e al contempo segnala una contrazione seppure di lieve entità sugli altri due macrosettori importanti, ovvero Manifatturiero e Servizi. L’analisi della redditività evidenzia un declino nel biennio più recente, una visibile contrazione nel rendimento del capitale proprio misurato dall’indice ROE, che passa da +3,60% nel 2011 a +3,06% nel 2012, per scendere significativamente nel 2013 ad un valore negativo di -1,98%. La contrazione del fatturato ha determinato una perdita di efficienza, soprattutto per quanto attiene all’indicatore del fatturato e valore aggiunto per dipendente. Dal punto di vista dell’analisi finanziaria alcuni settori evidenziano situazioni di preoccupanti squilibrio tra impegni e risorse a breve. L’analisi patrimoniale ha evidenziato un sostanziale equilibrio nei settori, ma una generalizzata sottocapitalizzazione, a volte causa di uno squilibrio patrimoniale critico.