Rimini | Confindustria, Maggioli critico con Fondazione Carim
Molti i fattori che giocheranno un ruolo nel rilancio dell’economia riminese, tra essi il credito. Se ne è parlato al convegno per i 70 anni di Confindustria.
Con spirito positivo “gli imprenditori - sottolinea il presidente Maggioli - si sono fatti promotori di una lista di minoranza nel rinnovo del Cda di Carim. Un impegno che purtroppo non è stato colto nel significato che aveva ed è inspiegabile che non sia stata accolta l’apertura di Unindustria Rimini, in rappresentanza di gran parte del mondo produttivo, a partecipare al rilancio di Carim nel quadro di un più vasto impegno a favore dell’economia del nostro territorio. E' inspiegabile come la Fondazione si sia letteralmente contrapposta a noi imprenditori e non abbia valutato ed incoraggiato l'ingresso degli imprenditori stessi, attraverso la lista proposta nel cda, ma si sia ancora una volta chiusa in se stessa, cadendo ancora di più se possibile, in quell'isolamento che già troppi danni ha creato a quella che ancora oggi è la banca più grande e radicata del nostro territorio”.
Il rilancio. “Piano strategico, Rinnova Rimini, Psc e Rue sono strumenti che possono e devono rimettere in moto l’economia del nostro territorio”, incalzano da Unindustria. “Waterfront, nuovo centro storico, nuova viabilità, nuove opere come la rete fognaria: alcuni segnali di cambiamento per il rilancio del territorio ci sono. Ma perché ciò avvenga occorrono due pre-condizioni:
- Tempi certi che superino le lungaggini ed i colli di bottiglia della burocrazia;
- Fattibilità economica, che renda l’intervento dei privati possibile grazie alla previsione di margini che rendano appetibili e sostenibili i progetti”.
Le imprese, conclude il presidente Maggioli, stanno “dando l’esempio che con l’impegno e la tenacia si possano raggiungere traguardi di semplificazione, riduzione dei costi e di utilità per le imprese inimmaginabili. Ci attendiamo altrettanto dalla pubblica amministrazione”.