23_05_2012 | AUMENTO CANONI ERP, I SINDACATI: “NON LI ABBIAMO CONCORDATI”. E AVANZANO L’IPOTESI DEL RIASSETTO DI ACER

Mercoledì, 23 Maggio 2012

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AUMENTO CANONI ERP, I SINDACATI: “NON LI ABBIAMO CONCORDATI”. E AVANZANO L’IPOTESI DEL RIASSETTO DI ACER


Dal 1 maggio a Rimini i canoni mensili delle case popolari sono aumentati “mediamente da 103 a 138 euro. Il provvedimento riguarda oltre 1.050 appartamenti sul territorio del comune di Rimini. Il canone minimo passa da 30 a 70 euro mensili”. I sindacati a distanza di tre settimane ci tengono a precisare che “non hanno concordato questi incrementi”.


Nella questione entrano con un documento condiviso Massimo Fusini per Cgil e Sunia, Massimo Fossati per Cisl e Sicet, Giuseppina Morolli per Uil e Uniat. “Il provvedimento – ammettono – si accompagna ad altre iniziative, sostanzialmente tese a mettere in atto controlli più stringenti sui redditi, allo scopo di favorire un più esteso turn over, anche e soprattutto in considerazione dell’alto numero di richiedenti inseriti nelle relative graduatorie. Noi aggiungiamo inoltre che, tra le tante cose che occorre cambiare, c’è anche la composizione delle graduatorie, per attribuire il giusto valore al concetto di residenza. Ma ora, indubbiamente, il punto centrale di cui discutere resta l’aumento del canone”.


E’ necessario, secondo i sindacati, un “ragionamento più ampio e complessivo sul tema casa” in funzione del contesto di crisi. La proprietà di un’abitazione diventa sempre più cosa “inaccessibile”. E’ necessario “orientarsi verso la locazione piuttosto che alla proprietà, sostenere l'affitto con misure fiscali idonee, attivare forme di housing sociale”. E’ tempo di nuove scelte che “comportano delle conseguenze sul piano organizzativo e operativo”.
Guardando al nuovo i sindacati si riferiscono al “funzionamento di Acer”, più “interessata a dilatare il proprio perimetro gestionale e guadagnarsi per questa via un maggior peso politico. Invece noi pensiamo che il punto da cui partire siano le nuove politiche abitative e da queste, conseguentemente, prevedere un diverso assetto e una nuova funzionalità sia di Acer sia della pubblica amministrazione”.
In particolare per quanto riguarda “il problema del reperimento di risorse per il mantenimento e la qualificazione del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica, meglio sarebbe stato prima procedere a una rivisitazione del modo di funzionare di Acer, per vedere come superare eventuali criticità, come in parte si era iniziato a fare con la precedente amministrazione”.