Rimini | Turismo, Gnassi pensa al dopo Expo
“La gestione del post Expo sarà decisiva quanto, se non più, la realizzazione dell’esposizione mondiale”. Lo sostiene il sindaco di Rimini Andrea Gnassi pochi giorni prima della chiusura dei padiglioni a Milano. “Lo straordinario successo di Expo impegna l’Italia e i territori italiani a non disperdere questa fortuna”.
Per il sindaco Gnassi “le cronache italiane sono piene, purtroppo, di occasioni perdute, elidendo una grande eredità per incapacità di organizzazione e scarsa lungimiranza. Una riflessione sul tema riguarda anche il nostro territorio”.
Gnassi analizza “due recentissime notizie, apparentemente disconnesse l’una dall’altra: il protagonismo di Rimini nella mostra al Padiglione Italia ‘Giotto, l’Italia, i luoghi’ visitata da milioni di persone e l’annuncio di potenziamento della linea ferroviaria lungo il ‘corridoio adriatico’. Quarantaquattro minuti per raggiungere la nostra città dal capoluogo di regione, i due poli artistici su cui si snoda uno dei sei itinerari giotteschi la cui rappresentazione è stata letteralmente presa d’assalto da visitatori di tutto il mondo”.
Per questo, “il senso del dopo Expo per il Paese e del futuro prossimo venturo del territorio riminese risiede simbolicamente in questa doppia ‘nota a margine’: i territori non sono autosufficienti né repubbliche a se stanti; hanno un’opportunità di crescere se dialogano tra loro a partire dal patrimonio storico artistico e dalle eccellenze ambientali quali elementi attrattori trasversali; la Riviera romagnola ha assoluta necessità di collegarsi al resto del mondo; indispensabili sono sistemi di mobilità che ‘diminuiscano’ tempi e percorsi. Con l’alta velocità, Milano e Rimini sono divise da appena 104 minuti. La direttrice della via Emilia, uno dei ‘must’ del’Expo, sarà percorribile in ambo i sensi in spazi temporali impensabili sino a ieri. Collegare in un tempo breve la Casa del Cinema dedicata a Fellini, il mare, il Parco del Mare ai grandi ‘hub’ della logistica del centro nord è il nostro orizzonte, percorrendo gli stessi passi di artisti come Giotto che l’Italia la hanno collegata con i loro capolavori, lasciando ai posteri un’eredità meravigliosa e un compito impegnativo”. Rimini, “che come città ‘pioniera’ della pianificazione strategica parte in vantaggio rispetto a molte concorrenti su questo terreno, sa che il ‘dopo Expo’ si gioca su questo versante. Le centinaia di migliaia di persone in fila per vedere la mostra di Giotto all’esposizione mondiale di Milano sono le stesse che vengono al mare da noi. Tracciare le strade (materiali e virtuali) e i percorsi più brevi per ‘trasportarle’ sarà il compito prioritario dei prossimi 10 anni”.