Rimini | Airiminum: Bilancio positivo, no a ingerenze su scelte industriali
Airiminum 2014 “ritiene che le proprie scelte industriali su partecipazioni da acquisire siano di esclusiva pertinenza della proprietà e del proprio management”. Lo dice la società di gestione dell’aeroporto di Rimini che già pensa, sembra, ad un ipotetico bando pubblico nell’ottica della privatizzazione dell’aeroporto di Ancona. Una scelta criticata da europarlamentari, deputati e consiglieri regionali locali del Movimento 5 Stelle.
Infatti, la nota prosegue rivendicando che esclusiva pertinenza della proprietà e del menagement di Airiminum è “la facoltà di partecipare a qualsiasi tipo di gara qualora si possedessero i requisiti richiesti dal bando (come fatto il 14 luglio 2014): né in passato né in futuro saranno mai condizionate da soggetti terzi”.
Airiminum ricorda anche che “gestisce l’aeroporto Fellini dopo aver partecipato ad una gara ad evidenza pubblica indetta da un ente pubblico delegato dal governo italiano nel rispetto dei “principi legittimi” di trasparenza e concorrenzialità (dalle recenti notizie sembrerebbe non sempre rispettati in tutte le latitudini) essersi qualificata prima (a punteggio pieno e su quattro partecipanti) e aver assunto la qualifica di “assegnatario provvisorio” essersi dotata dei necessari requisiti societari e patrimoniali per divenire “assegnatario definitivo”, addirittura prima del tempo richiesto dal bando essere stato certificata quale “gestore aeroportuale” dallo stesse ente, che ha verificato la compliance dei processi, dei beni e del personale addetto a specifiche funzioni all’interno della azienda di gestione”.
Nel concedere tale certificazione, al termine di un lungo processo, “l’Enac evidentemente ha ritenuto che Airiminum 2014 non fosse rappresentata da “avventurieri”: del resto, leggendo il percorso professionale dei manager coinvolti sarebbe arduo definirli in tal modo con riferimento ai ripetuti richiami ad ipotetici “conflitti di interesse”, rimanda alle precedenti risposte e soprattutto quelle recenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) più volte interrogato sul punto, mentre sarebbe interessata a conoscere a quali “ripetuti scandali del cda” ci si riferisce, perché forse nell’impegnarci a lanciare la fase di start up, ci siamo distratti e ci sono sfuggiti”.
Airiminum 2014 si dichiara “stanca e contrariata dai contenuti di tali ripetitivi interventi”, ma anche “onorata da questa attenta vigilanza da parte di tali autorevoli esponenti locali che nell’esercitarla costantemente dimostrano “affetto” per la nostra infrastruttura, che abbiamo l’onore di dover gestire per i prossimi trenta anni, e “preoccupazione” per le fortune industriali, finanziarie ed economiche della nostra società”.
Infine, Airiminum “nel rispetto di tale affetto e per fugare ogni tipo di preoccupazione, la nuova società di gestione coglie l’occasione di comunicare agli stessi signori e a tutti i soggetti interessati che, dopo tanti anni di gestioni chiuse in passivo, è riuscita nonostante l’anno disgraziato (che per noi è iniziato solo a maggio, se si escludono i nove voli di aprile), a costruire un modello di business che genera profitti e assolutamente incentrato su condizioni di economicità strutturali e durevoli. Tale modello sarà la base su cui costruire i percorsi di crescita futuri che saranno naturali e automatici stante l’importanza del nostro scalo: sempre e comunque, questo ve lo giuriamo, a condizioni che alla fine dell’anno i ricavi siano maggiori dei costi”.