Rimini | Economia, export:90 imprese nate in cinque anni
Sono passate da 69 nel 2005 a 169 nel 2015 le imprese campione impegnate in attività di import ed export seguite dalla ricerca dell'Università di Bologna-Campus di Rimini sui dati delle indagini export-internazionalizzazione ed elaborate da Unindustria Rimini. Secondo la stessa ricerca, le aziende esportatrici sono cresciute da 63 a 151 e quelle importatrici da 41 a 116.
Il 14% delle imprese esporta in modo persistente in tutto il periodo analizzato, mostrando anche un aumento dell’intensità delle esportazioni ed una vocazione marcatamente internazionale. Soprattutto le più piccole, rappresentano esportatori occasionali o che si affacciano per la prima volta sui mercati internazionali. Le imprese più piccole tendono ad esportare in pochi paesi, anche a causa dell’elevato rischio ed investimento associato a nuovi processi di internazionalizzazione.
Il numero di imprese che esporta in pochi paesi (da 1 a 5) è elevato ed aumenta nel tempo in particolar modo nel 2014 e 2015, passando da meno di 50 imprese fino al 2010 a oltre 90 imprese nel 2015.
Secondo i dati elaborati, le aziende stanno allargando l’orizzonte geografico delle esportazioni aprendosi verso i principali Paesi emergenti, anche se distanti geograficamente e culturalmente. Restano preponderanti le esportazioni in Europa occidentale e dell’Est (in particolare Germania, Francia e Spagna - rispetto al 2005 Germania e Francia si scambiano la prima posizione). Seguono Asia, Stati Uniti e Russia. Rispetto al 2005 nelle prime dieci posizioni nel 2015 entrano Belgio, Cina, Olanda ed Emirati Arabi.
Gli ostacoli maggiormente percepiti (tra il 50%-60% del campione negli anni) restano l'individuazione di partner stranieri. Seguono, per una quota importante di imprese che nel 2014 arriva al 42%, la complessità delle operazioni legali, burocratiche ed amministrative. Fra gli ostacoli finanziari e di supporto l’inadeguatezza delle risorse finanziarie e l’assicurazione al credito all’export rappresentano barriere ritenute rilevanti soprattutto nel periodo 2010-2014 da oltre il 25% delle imprese.