Progetto Rimini: ha vinto il pressapochismo politico
Punto e a capo, scrive Natale Arcuri, dopo il no alla candidatura di Linda Gemmani. "Ormai è chiaro, il tentativo - prende atto - di mettere insieme una forte e coesa coalizione delle forze moderate e del centrodestra, sembra destinato, dopo una promettente quanto aleatoria intenzione, ad un fallimento. Dispiace vedere come i faticosi tentativi di riannodare le diverse anime e i diversi soggetti si siano infranti sul muro del pressapochismo politico di chi pensa di poter da solo interpretare un ruolo centrale e decisivo. C’erano certamente alcune perplessità e molte incognite da superare. E sarebbe stato necessario mettere a “sistema” tutta una serie di reciproci condizionamenti".
"Ma questo - prosegue Arcuri - era il meno. Visto che la forza di ogni coalizione è proprio la capacità di tenere insieme, facendone un unicum, tutte le sue diverse spinte. Ma c’è stato chi ha preferito il gioco della parti, i distinguo e le garanzie. Un modo come un altro per boicottare il percorso di aggregazione su un unico candidato e minarne l’esito. Va da sé che ogni difficile candidatura unitaria vivrà da adesso in poi due evidenti debolezze. Sarà allo stesso tempo frutto di una condizione di necessità ed espressione di un malessere già evidente al suo interno. Come Progetto Rimini abbiamo tentato di dare il nostro contributo per costruire una colazione vincente, con un candidato vincente. Esserci quasi riusciti è stato già di per sé un miracolo. Non aver avuto la possibilità di consolidarne la proposta e il progetto e renderli oltre che plausibili, definitivamente concreti lascia in tutti noi l’amaro in bocca. La speranza che ci rimane è che sia le forze politiche di centrodestra sia le probabili liste civiche sappiano uscire dall’alveo della mera autoreferenzialità, sappiano spogliarsi delle saccenti vesti di strateghi della politica e percorrere il cammino di una seria consapevolezza politica e di una maggiore assunzione di responsabilità".