(Rimini Elezioni 2016) “Quella di Camporesi è l’ennesima candidatura in campo, e si aggiunge a quella unilaterale della Lega, rendendo se possibile ancor più debole la proposta del tavolo riminese (civico e dei partiti) e spostando di fatto sul tavolo nazionale ogni decisione”. Lo sostieneun gruppo di esponenti politici del centro destra e della destra riminese, ovvero Gennaro Mauro, Claudio Dau, Italo Ricciotti, Sesto Pongiluppi, Claudio Di Lorenzo, Claudio Mazzarino.
“Di fronte a tutto ciò, ci sembra giunto il momento - continuano i sei - di richiamare i partiti e i civici ad un’assunzione di responsabilità, per provare a offrire alla città una proposta politica di sintesi che coinvolga le realtà sociali ed economiche. Una proposta aperta a chi ha continuato a svolgere il proprio ruolo amministrativo in coerenza col mandato ricevuto dagli elettori, senza trasformismi e consociativismo con la sinistra”.
Per Mauro e compagnia, “si può ancora provare a costruire la coalizione che raccolga partiti di centrodestra e civici-politici (non si comprende perché un’eventuale rottura debba avvenire solo a Rimini) e ci sono ancora i tempi, in assenza di una proposta fortemente condivisa, di sperimentare anche nel centrodestra il metodo delle primarie per la scelta del candidato sindaco. Lasciamo ai nostri elettori, spesso più saggi dei quadri di partito, la scelta, in una selezione dalla quale può derivare quella spinta innovativa di cui il centrodestra riminese ha fortemente bisogno”.
Da mesi, ricordano, “stiamo lavorando per allargare la coalizione (PdL/Lega) che 5 anni fa perse al ballottaggio col 46,5% dei voti, attenti a non snaturare i principi, i valori e la sensibilità del centrodestra. Siamo convinti che il centrodestra riminese debba presentarsi alle prossime amministrative innanzitutto unito”.
Anche se attualmente “lo spettacolo che si sta offrendo non è dei più esaltanti: autocandidature, personalismi, improvvisazione, il caos regna sovrano”.