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Montecopiolo e Sassofeltrio, Arlotti: In commissione già questo mese

Martedì, 01 Marzo 2016

(Rimini) Montecopiolo e Sassofeltrio potranno presto distaccarsi dalle Marche per entrare a far parte dell’Emilia Romagna. Questa mattina in commissione Affari costituzionali alla Camera si è tenuta l’audizione informale degli esperti Marco Olivetti, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Foggia, Claudia Tubertini, professore associato di diritto amministrativo all’Università di Bologna, Bianca Barbieri, avvocato del comitato UnaValmarecchia, per prendere in esame le proposte di legge presentate dai deputati Tiziano Arlotti (Pd) e Gianluca Pini (Lega).
“Ci sono le condizioni – riferisce Arlotti - perché il testo coordinato della proposta di legge per il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalle Marche e loro aggregazione all’Emilia-Romagna possa essere discusso in commissione già in questo mese”.
Spiega Arlotti che “non c’è innanzitutto alcuna norma che preveda una possibile decadenza del procedimento. Ho ottenuto in merito anche il parere della direzione centrale del ministero dell’Interno che conferma come non sia preclusa la conclusione di un iter che attesta la volontà già espressa dalle popolazioni interessate”.
La mancata presentazione del progetto di legge di aggregazione da parte del Governo “non costituisce per il Parlamento un impedimento a procedere con una propria proposta di legge ed anzi vi è un interesse nazionale a cui dare seguito e il coinvolgimento delle Regioni interessate è avvenuto. Ormai è acclarato che le Marche rifiutano di dare il proprio parere come forma di ostruzionismo, ma tale parere è obbligatorio e non può essere omesso, mentre è ritenuto comunque fondamentale il parere favorevole della Regione di Emilia-Romagna, che acquisisce un rilievo maggiore rispetto a quello della Regione di distacco, come nel caso dei sette Comuni dell'Alta Valmarecchia”.
Anche allora l'approvazione della variazione territoriale, conclude Arlotti, “è avvenuta su un testo non di iniziativa del ministro dell’Interno, essendo decaduto con la fine della legislatura quello tempestivamente presentato all'esito positivo del referendum, ma su testi di iniziativa parlamentare, ammessa dalla dottrina sia in via surrogatoria, in caso di inadempimento del Governo, sia in via complementare”.


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