18.07.2014 | Rimini | Biodigestore, Arpa esclude inquinamento. UpTown: troppo fumo per un principio d'incendio
Rimini | Biodigestore, Arpa esclude inquinamento. UpTown: troppo fumo per un principio d'incendio
Dai rilievi effettuati al biodigestore di San Martino in venti, dove ieri verso le 14, è andato a fuoco un nastro trasportatore non funzionante, l'Arpa esclude la combustione di rifiuti, la presenza di "esalazioni odorigene" nell'aria e, dai rilievi effettuati con le strumentazioni adatte, la presenza di composti organici volatili (voc).
Il comitato dei residenti, invece, puntualizza in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri da Hera. "Parlare di un episodio di piccola entità significa mancare di rispetto ai residenti. Con tutto quel fumo parlare di un principio di incendio è ridicolo: c'è stato un vero e proprio incendio che ha allarmato i residenti ed ha richiesto due squadre di pompieri e due ore di lavoro", raccontano da Rimini Uptown.
"Vogliamo anche evidenziare - sottolineano i residenti - come l'impianto durante le ore notturne funzioni a pieno regime (con grande inquinamento acustico) e sia completamente sguarnito di personale. Ricordiamo anche infatti che in occasione del primo incidente per il quale l'impianto ha avuto già una diffida (due in totale fino a questo momento) siano stati i residenti ad allarmarsi e a vedersi costretti a chiamare le forze dell'ordine. Con buona pace e sonno dei 'maghi' della biodigestione". I precedenti, segnalati anche dal sito di Arpa, risalgono al 7 marzo e al 19 settembre dello scorso anno.
18.08.2014 | Rimini | Sostegno alunni disabili, gli educatori: Non passeremo da una cooperativa all'altra
Rimini | Sostegno alunni disabili, gli educatori: Non passeremo da una cooperativa all'altra
Sono in 112 i firmatari di una nota critica in merito alla questione del bando per l'affidamento del servizio per il sostegno degli alunni disabili del Comune di Rimini. Sono perlopiù educatori di cooperative che a seguito dell'esito del bando non si vedranno riassegnare il servizio. Alla possibilità (cui la coop aggiudicataria è obbligata per legge) di essere assorbiti dalla bolognese Ancora dicono no.
"La continuità educativa può essere assicurata solo da noi educatori…solo noi possiamo garantire la continuità educativa! Non la cooperativa che ci assumerebbe...che è obbligata per legge e per bando a farci la proposta di assunzione", rivendicano gli educatori. "Noi siamo qui per dire 'no' al passaggio ad un'altra cooperativa. Siamo a dire purtroppo 'no' alla continuità educativa se questa presuppone il nostro passaggio ad un’altra cooperativa per poche ore".
Secondo i gli educatori la continuità educativa non può essere garantita da qualsiasi di loro se "sradicato dalla cooperativa in cui è inserito". "Quello che ci fa ancor più arrabbiare? Ora sembra che se non passiamo alla cooperativa vincente il bando, siamo noi quelli a cui non interessa garantire la continuità educativa"; ma, ribadiscono: "Non siamo noi i responsabili della mancata continuità".
Essere educatori, spiegano i firmatari "significa (secondo loro, ndr) essere parte di una cooperativa, di un tutto che supera di molto la semplice somma delle parti. Significa aver scelto di essere una squadra, umanamente, professionalmente e ideologicamente legati da un filo invisibile".
18.07.2014 | Rimini | Sostegno alunni disabili, i dirigenti stanno con Lisi. M5S chiede consiglio tematico
Rimini | Sostegno alunni disabili, i dirigenti scolastici stanno con il Comune
Alunni disabili, il servizio di sostegno viene affidato alla cooperativa bolognese Ancora, seconda in graduatoria a seguito di un bando del Comune di Rimini, e l'assessore Gloria Lisi, scortata dal dirigente scolastico territoriale e dai dirigenti degli istituti in questione, cerca di rendere conto della vicenda. Innanzitutto, il personale attualmente in servizio non sarà rimosso. "La circostanza per cui il servizio verrà attribuito ad una nuova cooperativa - spiega Lisi - non pregiudica in alcun modo la possibilità di mantenere la continuità didattica, in quanto le specifiche norme di settore prevedono che la cooperativa vincitrice assorba il personale già in servizio, mantenendone i livelli contrattuali preesistenti, come chiaramente definito dal CCNL delle cooperative sociali 2010- 2012, art. 37 comma B (nonché art. 2103 c.c.). Solamente nel caso in cui il personale stesso si dichiari indisponibile" sarà sostituito.
Secondo: "il bando per gli educatori emanato dal Comune di Rimini è stato richiesto dai dirigenti scolastici, al fine di ottemperare in modo puntuale alla normativa", che affidata l'assistenza agli enti locali. Soprattutto, precisa Lisi, il bando emanato dal Comune garantisce maggiore continuità didattica rispetto agli ipotetici bandi che avrebbero dovuto emanare le singole dirigenze scolastiche. Questo in quanto il Comune stipulerà un contratto pluriennale, cosa che gli istituti non avrebbero potuto fare, dovendo per legge provvedere ad emanare dei bandi annuali per l'affidamento del servizio.
Lisi fa notare anche come "il bando in questione allinea il Comune di Rimini su prassi condivise da molti Comuni della Regione Emilia Romagna, dove tale procedura funziona con successo già da anni". Quindi, in conclusione, il vicesindaco liquida come "non legittime e non praticabili secondo le regole attualmente in vigore" "le ipotesi di soluzioni alternative, che vengono a vario titolo pubblicate su social network e media".
Sull'altro fronte, questa mattina i consiglieri del movimento 5Stelle assieme a Fabio Pazzaglia (Sel Fare Comune), Marco Casadei (Noi per la Romagna) e Stefano Brunori hanno chiesto un consiglio comunale tematico per approfondire la vicenda. Dovrà essere convocato entro venti giorni.
18.07.2014 | Rimini | Comune, il consiglio approva il piano d'azione per l'energia
Rimini | Comune, il consiglio approva il piano d'azione per l'energia
Il consiglio comunale ha approvato (a favore la maggioranza, Sel e il consigliere Giudici del gruppo misto, astenuti Pdl, M5S e il consigliere Renzi) pl Piano d’azione per l’energia sostenibile (paes) e le linee guida per la redazione del piano energetico comunale. Il documento definisce le attività e le misure messe in campo dall’amministrazione comunale per raggiungere la riduzione delle emissioni di CO2 del 20% entro il 2020. Il paes prevede inoltre l’aumento del 20% del livello di efficienza energetica e l’aumento del 20% della quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile e impone all'amministrazione di approvare ogni due anni un rapporto sul piano che indica il grado di realizzazione delle azioni chiave e i risultati intermedi.
Operativo dal 2010, il piano ha previsto 53 interventi per una riduzione di Co2 media per settore del 4,5%, in particolare nel campo dei rifiuti (-9,9%) del residenziale (-5,1%) e dell’illuminazione pubblica (-4,8%). Completano il quadro i trasporti (-3,4%), edifici pubblici (-1,65%) e terziario (-1,75%). Sono invece 92 gli interventi che saranno messi in campo con l’obiettivo non solo di raggiungere l’obiettivo fissato dal Patto, ma di superarlo, oltrepassando la soglia del 30% di riduzione di Co2 entro il 2020.
Gli ambiti di azione prevedono le azioni di sensibilizzazione e formazione, “edilizia pubblica”, “illuminazione pubblica”, “produzione locale di energia”, “residenziale e terziario”, “industria”, “trasporti” e “agricoltura”, con interventi che spaziano dal settore pubblico al privato.
Esempio di cosa ha fatto il piano fino ad oggi è l’installazione delle case dell’acqua (con un risparmio energetico di 915 kWh/anno, una riduzione di 235 tonnellate CO2/anno e un risparmio economico di 183mila euro che ha consentito di rientrare dell’investimento, che è stato pari a 90mila euro). Tra il 2014 e il 2020 ne saranno posizionate altre 4, stimato un risparmio di 300 mila euro circa per le famiglie riminesi e 1.200 bottiglie in plastica. Si possono citare anche i semafori a led (con la sostituzione di 230 lampade semaforiche e 3000 nuovi apparecchi per un risparmio complessivo di 429 tonnellate di Co2 annuo, con un risparmio energetico di 890 kWh/anno), le ciclabili e le rotatorie.
Il futuro. Nel periodo che va dal 2014 al 2020 è prevista la sostituzione di 479 lampadine semaforiche ad incandescenza con Led e di 11.204 nuovi apparecchi dotate di lampade ad alta efficienza. Sono previsti anche interventi di riqualificazione energetica degli involucri degli edifici residenziali (copertura e cappottatura degli edifici e sostituzione dei serramenti nelle abitazioni). Il progetto di fluidificazione dell’asse mediano avviato in queste settimane con l’eliminazione dei semafori porterà ad una riduzione di 3.745 tonnellate di CO2 anno.
Tra le azioni anche la revisione del Piano rifiuti, che si pone gli obiettivi di migliorare le performance della raccolta differenziata (che deve arrivare al 67% al 2020) e la produzione di rifiuti (che deve diminuire del 25%); di riorganizzare il servizio. La revisione del piano comporterà una riduzione di 5.008,66 tonnellate CO2/anno.
Il consiglio comunale ha poi respinto sia la mozione inerente presentata dal consigliere Nicola Marcello “manutenzione rotatorie” (contraria la maggioranza, favorevoli Pdl, M5S e Giudici, astenuti Sel e il consigliere Astolfi), sia quella presentata dal consigliere Gioenzo Renzi “Pista ciclabile: pericolosa e costosa, occorre una riqualificazione complessiva del lungomare”. Quindici infatti sono stati i voti contrari espressi nella votazione per appello nominale; 6 invece i sì.
All’unanimità il Consiglio ha invece approvato la mozione inerente “cause di morte per tumori nel comune di Rimini e patologie oncologiche nei minori“ presentata dal consigliere Eraldo Giudici.
Con la sua uscita dal Pdl Eraldo Giudici è entrato nel gruppo misto di cui Gioenzo Renzi diventa capogruppo essendo più anziano.
18.07.2014 | Rimini | Statale16, Arlotti: Ministero garantisce copertura finanziaria per opere compensative
Rimini | Statale16, Arlotti: Ministero garantisce copertura finanziaria per opere compensative
Statale 16, l'iter per le opere compensative che saranno realizzate da Anas con i risparmi della terza corsia della A 14 procede senza intoppi. Almeno questo ha confermato ieri il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti Umberto Del Basso De Caro rispondendo al question time presentato dal deputato Pd riminese Tiziano Arlotti. A breve sarà garantita la copertura finanziaria degli interventi immediatamente cantierabili.
"La Struttura di vigilanza sulle concessionarie autostradali presso il ministero ha richiesto l'11 luglio alla società Autostrade per l’Italia l’invio del progetto definitivo completo di tutti gli elaborati, così da poter predisporre la relativa istruttoria e procedere all’approvazione entro il mese di settembre di quest'anno. Poiché l’intervento, di un valore pari a 23 milioni di euro, trova parziale copertura finanziaria nelle somme residue per il lotto 1A dell’ampliamento alla terza corsia dell’autostrada A14, l’importo residuo dell’intervento, pari a circa 17 milioni di euro, troverà copertura nelle somme residuali dei lavori in corso di ampliamento alla terza corsia, ovvero nelle somme previste alla voce altri investimenti della vigente Convenzione".
Il ministero ha quindi confermato che ci sono le condizioni per far partire gli interventi. Le opere in questione sono il percorso ciclopedonale a Covignano, degli attraversamenti ciclopedonali in corrispondenza delle vie Covignano, Pomposa e Coriano, delle rotatoria sulla ss72 e all’incrocio con via Montescudo e via Coriano a Rimini; della viabilità di collegamento via Venezia-Udine e via Berlinguer-Tavoleto a Riccione; e del percorso ciclopedonale di Scacciano e della viabilità di servizio di via dell’Autodromo a Misano.
Il progetto definitivo per la validazione tecnica consegnato ad Aspi, ha precisato il ministero, comportava una spesa complessiva di circa 21 milioni di euro, aggiornato a 23 milioni lordi a seguito di ulteriori approfondimenti sulla stima degli espropri. Il finanziamento delle opere di completamento sarà inserito nel quadro economico del lotto 1B in cui far convergere i risparmi di spesa del lotto stesso.
Stabilimenti balneari e Bolkestein: le idee di Nomisma
Stabilimenti balneari e Bolkestein: le idee di Nomisma
Il turista che arriva sulla Riviera romagnola nei mesi estivi lo fa per andare in spiaggia. Sembra la scoperta dell’acqua calda ma è invece il punto di partenza delle conclusioni dello studio effettuato da Nomisma per conto delle Cooperative bagnini di Cervia e di Cesenatico. Lo studio vuole essere un contributo al dibattito sulla direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali. Il governo italiano ha varato una proroga della situazione attuale fino al 2020, ed è quindi più che mai aperto il dibattito su come allinearsi all’Europa senza mandare in frantumi decenni di tradizione balneare italiana e romagnola in particolare.
L’affermazione di Nomisma si spiega con il fatto che, nella realtà, lo sviluppo del dibattito sul modello di turismo balneare tende a non riconoscere la centralità della spiaggia: “Lo stabilimento balneare è percepito come un elemento marginale (o forse viene dato per scontato) del complesso meccanismo che porta all’elaborazione del prodotto soggiorno balneare. Il bagnino, in questo quadro, ha un ruolo passivo, sfrutta un bene pubblico, percepisce delle rendite elevate su un bene non suo, pagando somme esigue per la concessione del bene demaniale ed evadendo le imposte. Se questa immagine negativa degli operatori degli stabilimenti balneari è quasi caricaturale, gli stabilimenti stessi non hanno fatto molto per modificare questa percezione esterna negativa del proprio ruolo”.
Una premessa per arrivare ad affrontare i nodi in discussione. Primo fra tutti, le dimensioni di uno stabilimento balneare, che a Cervia e a Cesenatico, ma la situazione non cambia di molto nella situazione riminese, è attualmente di circa 35 metri. Si sente dire spesso che bisognerebbe arrivare a bagni di 300/400 metri, in modo da avere sulla spiaggia “discoteche, centri benessere, gallerie commerciali, ristoranti, con un potenziale sfruttamento di importanti economie di scala e di contenimento dei costi”. Osserva invece Nomisma: “Questo nuovo assetto comporterebbe molto probabilmente non solo un cambio negli operatori economici, ma anche, e soprattutto, la trasformazione radicale del tipo di soggiorno balneare rispetto all’attuale offerta”. E ancora: “Il modello che sembra prefigurarsi con l’introduzione delle modifiche nell’assetto gestionale della spiaggia conduce a una netta cesura rispetto all’attuale assetto socio-economico di una destinazione, con una marcata concentrazione delle imprese e una contestuale chiusura di otto, nove decimi degli stabilimenti esistenti”. Altra conseguenza: i bagnini da piccoli imprenditori diventerebbero dipendenti.
L’eventuale arrivo dei mega stabilimenti balneari che effetti produrrebbe sul modello attuale? Ne vengono indicati alcuni: nel nuovo assetto, la presenza dei turisti sarebbe concentrata sulla spiaggia per molte ore in più; quindi molte aree geografiche attualmente centrali (e le attività commerciali ivi presenti) perderebbero parte della propria attrattività; parimenti, è plausibile che si rafforzi il legame tra alberghi e stabilimenti, con i primi che partecipano (e prendono in affitto) alle concessioni demaniali.
Secondo Nomisma tutto ciò non servirebbe ad accrescere la competitività della Riviera romagnola rispetto a destinazioni che hanno avuto uno sviluppo turistico più recente (quali la Costa del Sol oppure i moderni insediamenti turistici sulle coste della Dalmazia e dell’Istria, della Turchia o dell’Egitto). Inoltre ci sarebbe un probabile aumento dei prezzi a carico degli utenti, per via del maggiore potere di mercato dei concessionari.
D’altra parte Nomisma osserva che le attuali piccole imprese balneari non possono fare investimenti sistemici, ed oggi non possono farli nemmeno gli enti pubblici per evidenti ragioni di bilancio. Che fare allora? Lo studio indica alcuni punti per uscire dalle secche.
Competere fra sistemi
La competizione fra bagnini è attualmente sui vari servizi che uno offre (Giochi, attrezzature sportive, ecc.) e sul prezzo. Ma la competizione oggi avviene soprattutto fra sistemi: quindi è importante che nella località ci sia un sistema di salvataggio efficiente, un ospedale vicino, una viabilità adeguata, l’assenza di criminalità, e così via. “Assicurare una elevata qualificazione della località balneare significa fornire in modo adeguato questi beni pubblici, anche se questi ultimi beni non sempre sono prodotti dal settore pubblico (sebbene, storicamente, spesso questa è stata la scelta)”.
Uscire dal sommerso
E’ forse la ricetta che di primo acchito può risultare più indigesta agli operatori: “Un altro importante sforzo di modernizzazione del settore degli stabilimenti balneari passa attraverso l’uscita dal sommerso”. Eppure è l’unica strada praticabile perché altrimenti il fatturato ed il profitto dichiarato dall’impresa non consentirebbero investimenti significativi. Nella ricerca si cita la significativa esperienza di Passpartout, il sistema ideato a Cervia per consentire al cliente di acquistare dall’albergatore un voucher sui servizi di spiaggia che poi può spendere nel bagno che preferisce, seguendo amici, parenti, compagnie. Molti operatori non hanno aderito perché il sistema prevede una tracciabilità completa delle presenze.
Tecnologia e innovazione
Per centrare questi obiettivi non serve – dice Nomisma – passare alle grandi concessioni. “Il rischio è quello di ripetere gli stessi errori, evitando che pochi imprenditori privati forti riescano a controllare un mercato locale, come è avvenuto in passato nel caso delle public utilities”.
Mettersi in rete
Se non vanno bene i bagni di grosse dimensioni, gli stabilimenti balneari possono e devono fare ciò che per certi servizi (il salvataggio) hanno da tempo cominciato: mettersi insieme per gestire servizi comuni da offrire ai turisti. Devono mettersi insieme imprese “simili” per eliminare così la ritrosia delle piccole imprese a compiere investimenti significativi, così come un bagno “grande” non avrà alcun interesse a fare investimenti sistemici, baderà solo ad allungare il tempo della concessione.
Aggregazioni dal basso
Per spingere gli stabilimenti ad aggregarsi per raggiungere dimensioni più congrue non servono regole e decisioni calate dall’alto ma va attuata una spinta dal basso.
Non c’è un modello unico
In definitiva non ci può essere un modello unico a cui gli stabilimenti devono adeguarsi. Secondo Nomisma i dati mostrano che anche nell’ambito di una situazione abbastanza omogenea come la Riviera romagnola, vi sono situazioni diverse per molti elementi: “la dimensione media delle concessioni, il grado di integrazione verticale tra albergo e stabilimento balneare, la presenza di una quota significativa di affitti di stabilimenti, ma anche la dotazione di servizi comuni ai vari bagni e la rappresentatività di una Cooperativa che offre servizi sistemici agli stabilimenti che caratterizzano la vacanza, influenzandone in modo significativo il livello qualitativo”.
le città visibili, musica e teatro nel giardino del lettimi
Torna a Rimini nel giardino di palazzo Lettimi la rassegna teatrale e musicale Le città visibili a cura di Tamara Balducci e Linda Gennari. Sarà l'attore Ugo Dighero con il Mistero buffo di Dario Fo a tagliare il nastro della rassegna domani alle 21,30
goran bregovic domani a verucchio
Taglio del nastro dai ritmi balcanici per la 30esima edizione del Verucchio Music Festival, per la direzione artistica di Ludovico Einaudi. Domani alle 21,30 sul Sagrato della Chiesa Collegiata il concerto di Goran Bregovic
18.07.2014 | Rimini | Polo benessere, "Coopsette inadempiente": il Comune ci mette gli avvocati
Rimini | Polo benessere, "Coopsette inadempiente": il Comune ci mette di mezzo gli avvocati
"Indispensabile ricorrere ad uno specifico incarico legale". E' questa la conclusione a cui è arrivata a giunta del comune di Rimini, dopo aver studiato per diversi mesi il caso del Polo benessere. Gli approfondimenti hanno riguardato le eventuali responsabilità nell'attuazione (o meglio nella non attuazione) di Coopsette degli impegni assunti con il contratto di acquisto delle azioni di Rimini Terme. Il tutto è condito da "perizie tecnico/contabili, al fine di individuare, a fronte dell’evidente blocco dello sviluppo del progetto del Polo del Benessere, le soluzioni più idonee e il percorso più utile per il Comune di Rimini", spiegano da palazzo Garampi.
Uno studio complesso che non avrebbe potuto svolgere un ufficio comunale e che ha prodotto esito "valutazioni che conducono a ritenere che quanto finora fatto da Coopsette non possa essere considerato sufficiente per ritenere adempiuti gli obblighi di riqualificazione dell’area che la stessa si era assunta con la presentazione del piano industriale del “Polo del Benessere”".
La giunta per tutelare l'interesse pubblico ha quindi "dato mandato ai legali di avviare il procedimento di arbitrato perché venga accertato a carico di Coopsette il lamentato inadempimento e riconosciuto al Comune di Rimini il risarcimento dei relativi danni".
giornalaio, 18 luglio 2014
Aeroporto, Enac approva masterplan da 109mln. Aeradria e Rdr, il tribunale rinvia i sequestri. Privatizzare fiera e palas? Rinaldis sta con Cagnoni. Via mercato e parcheggio da piazza Malatesta
Aeroporto. Oggi a Roma l'apertura delle buste con le offerte per la gestione del Fellini. Quattro quelle arrivate all'Enac, portano i nomi di "Robert Halcombe, l’imprenditore americano che ha già fatto l’offerta per l’aeroporto di Forlì, i russi di Novaport, il colosso che detiene partecipazioni in sette scali dell’ex Unione sovietica, la società Air Rimini 2014 formata da imprenditori riminesi e operatori in campo aeroportuale, e infine il Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto, la cordata formata da ABN a&b network con operatori italiani e stranieri" (ilCarlino).
Chi è Roman Trotsenko. Miliardario russo a capo di Novaport, vanta quote in sette aeroporti russi su cui sta investendo milioni di euro in riqualificazione. E' interessato a una finestra in Italia e Rimini fa al caso suo, visto che la granparte dei russi passano già da qui. Lui ne promette al Fellini minimo 2,4 milioni entro il 2017 e investimenti per 40 milioni, oltre al mantenimento in servizio di tutti i dipendenti. E' l'unico, sembra, vero competitor di Halcombe nella sfida per Miramare. Ha aperto una società italiana a Rimini lo scorso 12 giugno, capitale da 120milioni, il minimo per partecipare alla gara. Amministratore unico è il riminese Andrea del Vecchio (ilCarlino).
Il processo. Rinviate le udienze per i sequestri nei fallimenti di Aeradria e RdR resevation. Se ne riparlerà il 28 luglio e il 24 settembre. Alcuni avvocati hanno messo in discussione l'attendibilità della testimonianza di Massimo Vannucci (ilCarlino).
Enac approva il masterplan da 109milioni. In attesa di capire come finirà il bando per la gestione, l'ente dell'aviazione ha approvato il piano di sviluppo del Fellini, tra gli altri. La lista degli interventi era stata presentata dalla vecchia gestione nel 2010. Dentro lavori alle piste per il passaggio di categoria, lo spostamento del distributore, nuovi hangar, dogana per il traffico merci di San Marino, la "valorizzazione delle aree lungo la Statale per un totale di circa 15mila quadrati in cui potrebbero sorgere - sempre stando al piano di sviluppo da oltre 100 milioni che ha avuto l’approvazione - degli spazi che potrebbero riguardare anche direzionale e commerciale" (Corriere).
Chi sta con re Lorenzo. Nella partita della privatizzazione, oppure no, di fiera e palas il presidente degli albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis, sta con Cagnoni, ovvero ha assunto una posizione critica rispetto all'ipotesi che sulla scorta del presidente della fiera definisce una svendita. "Perché un soggetto esterno dovrebbe investire in una infrastruttura qui a Rimini sapendo che per farla funzionare dovrà sempre combattere aspramente contro competitori ben più avvantaggiati di noi? Forse allora i più interessanti acquirenti potrebbero essere quelli disposti a comprare la Fiera, al solo scopo di spolparla", ha detto Rinaldis (ilCarlino, Corriere).
Intanto ieri è stato firmato un patto di ferro tra la Fiera di Rimini e la manifestazione dedicata al settore dell’arte bianca, Ab Tech Expo, programmata dal 17 al 21 gennaio 2015, in concomitanza con Sigep (Corriere).
Fogne, il 17 settembre il depuratore sarà sdoppiato. Lo ha annunciato il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ieri in una lettera inviata agli organi di stampa a 25 anni dal dramma delle mucillagini (Corriere, LaVoce).
Piazza Malatesta, piazza della cultura. Via auto e mercato. Per ora c'è solo uno studio di fattibilità, approvato dalla giunta a fine giugno, nell'ambito del progetto Nuove piazze (2,2 milioni). In pratica: con la riconsegna alla città del teatro Galli, "la piazza viene pedonalizzata e il parcheggio eliminato. Il mercato si sposta. Cinta muraria del Castello e antico fossato, evidenziati e recuperati. Al fine di garantire rappresentazioni teatrali e musicali fra Galli e Castel Sismondo, si propone di attrezzare l’area anche con tribune" (Corriere). Il mercato andrà o in piazza Gramsci, dove ce ne è già una parte, o lungo i bastioni. Non sarà facile spostarlo.
Per la Murri è eterno stop. La parabola discendente della colonia, dai rallegramenti per la conquista dei soldi del piano città (statali) per la riqualificazione dell'area alla messa in liquidazione dell'impresa appaltatrice, Valdadige. "Non saremo noi a completare l'opera", dice Valdadige. "Non ci hanno detto nulla", dice l'assessore ai lavori pubblici Biagini (Corriere).
Tari, code e caos agli uffici di via Ducale. Raddoppiano gli uomini, si attivano infoline e si mettono a lavoro eliminacode per venire incontro agli utenti che denunciano errori nelle bollette, soprattutto in merito al calcolo della cifra (Nuovo Quotidiano).
Asl Romagna, i riminesi che si giocano la dirigenza sono: Mirco Tamagnini per le attività socio-sanitarie, Paola Lombardini per la gestione dei beni e servizi, Wilma Muccioli per gli affari generali, Saverio Lovecchio per i servizi territoriali (Corriere).
Petitti e Arlotti difendono la Camera di commercio. Hanno proposto al ministro Madia, che sembra abbia accolto bene, di arrivare gradualmente, in tre anni, al taglio del 50 per cento dei diritti camerali (LaVoce).