Gnassi e la dichiarazione quotidiana
Gnassi e la dichiarazione quotidiana
A ciascun giorno basta la sua dichiarazione. È la versione attuale del vecchio adagio popolare che invitava a non aggiungere affanni, ne basta uno al dì.
Della pratica quotidiana della dichiarazione è maestro il sindaco Andrea Gnassi. Ho dichiarato, ergo sum. Non importa ciò che dico, ma quando e come lo dico. L’ho dichiarato io, quindi esiste. È la realtà che è chiamata a corrispondere alle dichiarazioni, non il contrario.
Si prendano, ad esempio, le dichiarazioni rilasciate a più riprese sulla trilogia estiva composta da Molo Street Parade, Notte e Al Meni. Tutte con un unico messaggio: l’Italia è in crisi, ma Rimini è stata capace di costruire un evento di successo che…bla, bla, bla. Il resto lo conoscete già. Messaggio nemmeno troppo sottinteso di queste dichiarazioni è che a Rimini la crisi non c’è, o c’è molto molto meno, perché Rimini ha un’amministrazione e un sindaco che organizza questi eventi che tanto deliziano il popolo delle vacanze.
Passa qualche giorno e arriva quella che qualche intellettuale un po’ retrò chiamerebbe “la dura replica della storia”. Il Sole 24 Ore pubblica una classifica dalla quale si apprende che quello di Rimini è fra i quindici territori italiani che più hanno sofferto della crisi dal 2007 al 2013. Non sono opinioni, sono alcuni dati su una serie di indicatori messi in fila uno dietro l’altro. I numeri, che nelle dichiarazioni sulla Notte Rosa ballano allegri (15 milioni di presenze in nove anni, due milioni di presenze nel 2014, centinaia di migliaia di posti di lavoro) nella dichiarazione sui dati della crisi vengono relativizzati (“uscendo dai soli numeri”) o ricondotti al già saputo (“Classifiche dunque che non fanno altro che rivelare ciò che tocchiamo con mano ogni giorno”).
Ma come: non ci avevate raccontato che grazie alla trilogia estiva gnassiana vivevamo quasi nel migliore dei mondi possibili? E adesso ci raccontate che sì, può darsi che ci sia la crisi ma non è altro che quella che c’è in tutta Italia e quindi…
Stando un attimo nel merito delle classifiche del Sole 24 Ore, si capiscono anche certe tendenze emerse nelle dichiarazioni dei redditi, per le quali il fratello gemello di Gnassi, il presidente della Provincia Stefano Vitali, ha sempre gridato ai riminesi etichettandoli come incalliti evasori. Si aspetta qualche dichiarazione di rettifica, di aggiustamento del tiro, ma dubitiamo che mai arrivi. Anche perché il gioco della dichiarazione quotidiana serve a mettersi in bella mostra, a confermare le proprie tesi sulla realtà, a dispetto della realtà.
Si dirà che questo è il mestiere dei politici, sotto ogni sole e sotto ogni bandiera. Vero. Però non si può far meno di osservare che forse il dichiarazionismo gnassiano, con le sue piroette, giravolte e quadrupli salti mortali, si impone all’attenzione nel deserto totale di ogni altra voce. Come dicono oggi gli intellettuali, la sua è una narrazione esclusiva. Non fosse per quei pierini un po’ datati di Dreamini, che hanno preso di petto la questione di Fiera e Palacongressi, per il resto come nelle temperature delle previsioni del tempo bisogna dire “non pervenuto”.
Il sindaco Gnassi può fare il bello e cattivo nella narrazione della città perché non c’è nessuno che ne proponga una alternativa, con altrettante forza e autorevolezza. L’area del centrodestra è ridotta quasi ad un ectoplasma (in una recente intervista l’on. Pizzolante, che ne dovrebbe essere uno dei leader, ha teorizzato il per sempre con Renzi, quindi con il partito di Gnassi), le associazioni di categoria o sono affossate dai debiti o proseguono nella politica di consociativismo poco virtuoso. Che altro resta? La dichiarazione quotidiana di Gnassi.
giornalaio, 15 luglio 2014
Quattro offerte per il Fellini. Il cantiere del Galli è a rischio. Tari: è caos per le bollette sbagliate
Il Fellini "cala il poker". Quattro sono le buste arrivate all'Enac entro le 13 di ieri: la scadenza fissata per il bando per l'affidamento della gestione dell'aeroporto di Rimini e San Marino dopo il fallimento di Aeradria (ilCarlino).
Le buste saranno aperte venerdì. La commissione, avvisa Enac, si riunirà ufficialmente venerdì alle 10. Qui inizierà il lungo lavoro di valutazione delle offerte: potrebbe durare anche tre mesi (ilCarlino).
L'altro bando. "Al bando Enac si affianca direttamente quello proposto dalla società Aeradria in fallimento. Prezzo a base d’asta pari a 10 milioni di euro per impianti e attrezzature amovibili, mezzi di rampa, arredi e mobili, macchine elettriche ed elettroniche, software e sito internet, avviamento, diritto d’indennizzo. Il curatore Renato Santini sarà però molto più veloce dell’Enac e ha stabilito che il 22 luglio renderà nota la migliore offerta relativa al bando" (Corriere).
I creditori. Tra le quattro cordate a farsi avanti anche Air Rimini, ovvero quella costituita da un gruppo di industriali riminesi e da imprenditori nel settore aeroportuale attivi in ambito nazionale. Si tratta di una cordata costituita ad hoc per l'occasione. "Nella società, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero anche alcune imprese che figurano tra le maggiori creditrici di Aeradria, come l’impresa Pesaresi" (ilCarlino).
Gli altri. I quotidiani ne parlano da tempo: da un lato c'è il gruppo guidato dallo statunitense Robert Halcombe (amministratore del Sovereign group, società americana che tratta la vendita di carburante agli aerei, non si presenta però con gli stessi compagni di cordata con cui ha fatto l’offerta per Forlì), dall'altro i russi e alcuni italiani. C'è la busta di Novaport, colosso russo che fa capo al miliardario russo Roman Trotsenko e ha partecipazioni in sette aeroporti dell’ex Unione Sovietica, e quella consegnata dal gruppo di imprese del Consorzio per lo sviluppo dell’aeroporto di Rimini e da ABN a&b network. Quest'ultima realtà vanta soci arabi e russi accanto a imprenditori italiani. "Pier Francesco Campana, e Giovanni Maniscalco, vicepresidente, per i soci italiani». Due nomi piuttosto conosciuti. Campana è finito anche sulle cronache, per alcune inchieste. Maniscalco è stato presidente di Assaeroporti, consigliere di Assoclearnace, nonché presidente e amministratore degli aeroporti di Palermo e Trapani. Del consorzio farebbe parte anche Riccardo Colacito della Teamairport" (ilCarlino).
Teatro Galli, il cantiere è a rischio. Lo conferma la Cesi, coop appaltatrice dei lavori in liquidazione. Antonio Gaiani, il commercialista che ha preso le redini della cooperativa Cesi in qualità di liquidatore, ha le idee chiare: si mantengono solo le commesse vantaggiose (ilCarlino).
Il cantiere. I lavori vanno a rilento a piazza Malatesta. Sarà molto difficile vedere il teatro completato entro il 2016, come precedentemente annunciato dall'amministrazione riminese (ilCarlino).
Tari, o tutti a reclamare in fila. Ironizza LaVoce sulle difficoltà degli uffici di via Ducale a Rimini alle prese con la scadenza della tassa sui rifiuti. Oltre ore di attesa per ottenere la correzione dell'errore denunciato dall'utente: qualcuno ha dovuto avvisare il comune di Rimini che l'intestatario della bolletta è deceduto. Ma c'è anche chi di bollettini ne ha ricevuti due e gente che ha cambiato residenza (LaVoce).
Il concordato di Morandi. Sul Carlino i problemi della Edile Carpentieri, colosso dell'edilizia riminese, in ginocchio sotto i colpi della crisi.
Destinazione tribunale (altro che paradiso). Convalida dell'arresto ieri mattina davanti al giudice di Rimini per il cantautore Gianluca Grignani, in vacanza a Riccione con la famiglia dove ha perso il controllo di sé qualche sera fa a tal punto da dover essere sedato. Il cantante è ai domiciliari con obbligo di firma tre volte a settimana. Il processo in settembre (Corriere).
14.07.2014 | Rimini | Bando aeroporto, Enac: quattro offerte per la gestione
Rimini | Bando aeroporto, quattro offerte per la gestione
Sono quattro le offerte pervenute all'Enac allo scadere del bando per l'affidamento della gestione dell'aeroporto internazionale di Rimini e San Marino Federico Fellini. Una gara che quindi non è andata deserta e ha dimostrato l'interesse di investitori per lo scalo di Miramare. Le buste saranno aperte il 18 luglio, alle ore 10, nell'ambito della prima seduta, aperta al pubblico, della commissione di gara.
Indiscrezioni di stampa trapelate nelle ultime ore parlano di una cordata statunitense e due russe. Vincerà l'offerta economica più vantaggiosa. I criteri di selezione sono: progetto della struttura organizzativa che il concorrente renderà disponibile, strategie societarie finalizzate allo sviluppo dell'attività aeroportuale e previsioni di traffico il periodo concessorio, piano degli investimenti, piano economico finanziario, compenso per le opere eseguite dalla precedente società di gestione aeroportuale, fino ad un massimo di 6.653.977,33 euro corrispondente al valore degli investimenti realizzati e non ammortizzati. Sopratutto, i candidati alla concessione (di 30 anni) dovranno possedere capitale sociale pari ad almeno 120mila euro da incrementare a 3.098.741 euro in caso di aggiudicazione.
14.07.2014 | Rimini | Mobilità, dalla Regione 15mila euro per il porto
Rimini | Mobilità, dalla Regione 15mila euro per il porto
Parere positivo, all'unanimità, dalla commissione regionale Territorio Ambiente Mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli, alla delibera di Giunta per le "Spese per l'illuminazione e la pulizia degli ambiti portuali", compresi i segnali per la navigazione, la segnaletica stradale e la cura del verde pubblico.
I finanziamenti stanziati per il 2013 ammontano a 100.000 euro distribuiti tra i Comuni di Goro e Comacchio nel Ferrarese, Cesenatico (Forlì-Cesena), Rimini e Cattolica, ma "lo stanziamento di 100.000 euro determinato nell'esercizio 2014 non copre interamente la spesa complessivamente sostenuta nell'anno 2013 di 192.271 euro e appare opportuno calcolare la quota di contributo spettante proporzionalmente alle spese sostenute da ciascun Comune per l'esercizio 2013". A Cattolica, quindi, a fronte di 14.594 euro spesi toccherà un contributo di 7.590 euro, a Cesenatico andranno 27.430 euro su 52.742 spesi, a Goro 24.820 euro per 47.724 spesi, Comacchio riceverà 25.080 euro rispetto ai 48.226 spesi e Rimini, infine, vedrà riconosciuti 15.080 euro su 28.982 spesi (Ansa).
14.07.2014 | Rimini | Scuola, sostegno disabili: il bando comunale lo vince la seconda in graduatoria
Rimini | Scuola, sostegno disabili: il bando comunale lo vince la seconda in graduatoria
Nella vicenda dell'affidamento del servizio di operatore educativo-assistenziale per l’integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap il Comune di Rimini cambia idea. "Nell’ambito della verifica dei requisiti, preliminare all’aggiudicazione definitiva del bando, è stata rilevata una incongruenza sostanziale fra l’offerta tecnica e l’offerta economica presentata dalla ditta risultata prima nella graduatoria. Vista l'anomalia riscontrata, a norma di legge, si è dovuto procedere all'esclusione della stessa e al trasferimento della aggiudicazione provvisoria alla ditta seconda in graduatoria".
L'esito del bando, in favore di una ditta di fuori provincia aveva destato le perplessità dei genitori dei ragazzi che avevano comunicato le proprie rimostranze al Comune. "Al termine di una attenta analisi, che ha incluso anche i chiarimenti, le precisazioni e gli elementi forniti direttamente dalla ditta, sia nella corrispondenza intercorsa che nel corso dell’audizione diretta, sono state riscontrare infatti anomalie nel rapporto tra il prezzo nelle sue diverse compone economiche (orario di servizio, coordinamento, formazione.....), e il funzionamento delle diverse attività, così come presentate nell'offerta tecnica e progettuale. Vista la delicatezza del servizio in questione si è infatti proceduto ad una controllo scrupoloso, in grado di offrire le adeguate garanzie qualitative e quantitative per l'effettivo svolgimento del servizio a bando".
14.07.2014 | Rimini | Economia, Rimini 15esima tra le province più colpite dalla spending review
Rimini | Economia, Rimini 15esima tra le province più colpite dalla spending review
Nella graduatoria stilata dal Sole 24 ore sui gli effetti di sette anni di spending review (dal 2007 al 2013) Rimini risulta al 15esimo posto tra le 103 province più colpite dalla crisi. Tra i dati più significativi per la capitale della riviera si trova la contrazione dei consumi con un sesto posto tra le province in cui si è registrata la contrazione maggiore nella spesa per beni durevoli, mobili, elettrodomestici, informatica.
Se nel 2007 una famiglia a Rimini spendeva 1.198 euro, nel 2013 ha speso 903 euro, per un calo del 23,9%. Se è vero che la spesa a Rimini è più alta che in molti altri territori (ad Aosta, dove si è registrato il calo dei consumi minori, nel 2013 si spendeva 856 euro) e comunque sopra la media nazionale (da 1062 del 2007 a 864 euro del 2013), la spending review applicata dai riminesi appare netta. Spending review applicata – e questo preoccupa – anche alla salute: secondo la classifica del Sole negli ultimi sette anni a Rimini si è registrata una variazione di 7 punti percentuale (11° pos.) nella spesa pro capite in farmacia (medicinali e cosmetici), da 451,1 euro del 2007 a 419,4 del 2013 (la media italiana è passata da 431,3 a 429,2 euro).
Altro dato che balza agli occhi, in controtendenza, è il costo della casa: Rimini infatti risulta uno dei territori dove la crisi ha pesato meno sul calo dei prezzi, che si attesta a -8,5% (100° pos.), passando da una media di 2.950 euro a metro quadro del 2007 a 2.700 del 2013. Per farsi un’idea grandi città come Roma (-7,5%) e Milano (-7,1%) hanno registrato cali simili.
Secondo il sindaco di Rimini Andrea Gnassi siamo di fronte a "una fase di assestamento necessaria, che però deve coincidere con la scelta di una nuova prospettiva, con l’accelerazione in quel processo di cambiamento necessario per uscire dalla situazione difficile più forti e più consapevoli di prima". Bisogna cioè essere risoluti "per scegliere su cosa investire e puntarci con convinzione, per abbandonare definitivamente un modello di sviluppo che ha fatto il proprio tempo, che dopo aver garantito per anni benessere si è trasformato nell’esatto contrario e ora non ha più niente da dare, e virare su un nuovo modello di sviluppo".
Secondo Gnassi Rimini lo sta facendo. "Come amministrazione comunale abbiamo cercato in questi ultimi tre anni di aggressione della congiuntura economica di fornire strumenti e coordinate per una svolta: abbiamo seminato e stiamo continuando a farlo - sul fronte della pianificazione urbanistica, dei motori culturali, della trasformazione urbana, di un nuovo welfare, di un’attenzione finalmente vera a quanto sta sotto la città e non solo sopra (ad esempio i 154 milioni di euro investiti sulle fogne) - e lo continueremo a fare di qui a fine mandato".
14.07.2014 | Rimini | Turismo, Trivago incorona la capitale della riviera
Rimini | Turismo, Trivago incorona la capitale della riviera
Rimini al top delle località balneari. Perlomeno secondo gli italiani che prenotano le vacanze su Trivago, importante motore di ricerca ricettiva. Rimini è risultata "al vertice delle scelte della maggior parte dei visitatori provenienti dalle altre regioni del Paese per i mesi di luglio e agosto, confermandola come prima scelta assoluta per ben 10 regioni su 17".
In particolare, Rimini è al primo posto per molti fra cui abruzzesi, marchigiani, laziali, liguri, piemontesi e toscani. Al secondo posto c’è Lido di Jesolo (preferito da veneti e trentini), mentre siciliani e calabresi puntano su Taormina. Per sardi e siciliani il massimo è a poca distanza rispettivamente con Alghero e Taormina al vertice. Fra le mete più gettonate rimangono Ischia per i campani e Vieste, nel Gargano, per i pugliesi.
giornalaio, 14 luglio 2014
Aeroporto, il giorno del giudizio: alle 13 chiude il bando per la gestione. Grignani arrestato a Riccione
Aeroporto Fellini. Oggi alle 13 scade il bando per la gestione. Le voci dicono di cinque interessati e in ogni caso di due cordate date per certe. "La prima è quella guidata da Robert Halcombe, l’americano amministratore del gruppo Sovereign, che ha già fatto l’offerta anche per l’aeroporto di Forlì. Halcombe, in questi giorni a Rimini, ha fatto sopralluoghi al ‘Fellini’. Nonostante i suoi avvocati qualche settimana fa avessero smentito". Non dovrebbe poi mancare l'offerta di "Riccardo Colacito, amministratore delegato della Teamairport, società per i servizi di assistenza a terra dell’aeroporto di Torino. Colacito, dieci giorni fa, ha fatto un sopralluogo in incognito" (ilCarlino).
Si sono mossi anche i russi. "Dai rumors, pare che sul piatto possano esserci due offerte di due distinte cordate di imprenditori russi, di cui una facente capo a un imprenditore già attivo nel settore aeroportuale in Russia e Ucraina" (Nuovo Quotidiano).
I russi fanno la differenza. Approfondimento della Voce sull'importanza del mercato dell'est per lo scalo di Miramare. Un mercato importante, conquistato con un paziente lavoro sostenuto dall'Ice e su cui la concorrenza è sempre più competitiva.
Grignani show. Il cantautore romagnolo, in vacanza con la famiglia a Riccione, ha 'dato di matto' in preda all'alcol e alla cocaina. Dopo un toccata in caserma e una visita in ospedale, "alle 3 Gianluca Grignani viene formalmente arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale e stamattina, difeso dall’avvocato Mastracci, comparirà davanti al giudice. E per tutta la giornata di ieri è rimasto a casa, agli arresti domiciliari" (ilCarlino).
Il Meeting riparte da Rimini
Il Meeting riparte da Rimini
Il Meeting è tornato a Rimini. Sì, d’accordo non se n’era mai andato. A tornare a Rimini è stata la presentazione ufficiale dell’evento che da una ventina d’anni, e forse più, si teneva a San Marino.
Un ritorno storico, dall’alto valore simbolico, che è stato ampiamente sottolineato dal presidente Emilia Guarnieri in apertura dell’incontro che si è svolto sabato pomeriggio nella Sala Arengo del Palacongressi. “Tornare a Rimini significa riaffermare una identità. Il Meeting è un evento che parla di noi riminesi, parla della nostra città. Continua ad esistere a Rimini grazie al contributo di tanti che lo sostengono”. Un ritorno che poi è stato marcato anche dal vice presidente di Rimini Fiera Maurizio Ermeti, dal presidente della Provincia Stefano Vitali, che insieme al vice sindaco Lisi e al vescovo monsignor Francesco Lambiasi hanno portato i saluti delle autorità.
Il Meeting 2014 si apre con un evento che parla riminese e che racconta ciò che c’è al fondo del cuore di ogni uomo. Nella lunga intervista concessa al direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro (che sarà ospite del Meeting) papa Francesco ha rivelato che La strada di Federico Fellini è stato il film della sua vita. La pluripremiata opera del grande regista riminese è uscita nel 1954 e quest’anno compie dunque sessant’anni. Un capolavoro che ha commosso e entusiasmato tante generazioni e che sarà riproposto con l’esecuzione della suite di Nino Rota da parte dell’orchestra del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, in collaborazione con Emilia Romagna Festiva. Mentre i 60 elementi dell’orchestra suoneranno i celebri motivi, sullo schermo rivivranno le immagini del film. Alla presentazione di sabato era presente la nipote del regista, Francesca Fabbri, che introdurrà anche la serata inaugurale del Meeting, svelando alcuni aneddoti legati allozio e alla pellicola. Ieri ha sottolineato cole il film sia perfettamente in sintonia con il tema del Meeting: la solitudine, il bisogno dell’altro e la certezza del valore infinito diogni persona.
I sette giorni del raduno riminese hanno un tema che riecheggia un motivo ricorrente del magistero di papa Francesco: Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo.
Come ormai da tradizione, la presentazione è stata anche un saggio di ciò che si potrà incontrare entrando dal 24 al 30 agosto nei padiglioni della Fiera. Due studenti egiziani e il professor Wael Farouq (ormai uno amico storico del Meeting, che ne ha promosso una versione egiziana al Cairo) hanno raccontato come è nata la mostra Egitto. Quando i valori prendono vita. Tutto è nato da una studentessa musulmana che a Rimini aveva ascoltato una conferenza di Farouq rimanendone fortemente impressionata. Tornata all’Università Cattolica di Milano, scopre che il professore insegna lì, lo contatta e, per farla breve, nasce il gruppo Swap(Share With All People), l’amicizia fra un gruppo di ragazzi cristiani e musulmani, che al Meeting presenta la mostra che getta uno sguardo nuovo sull’Egitto (nel senso di popolo egiziano) di oggi. Come ha sottolineato il professor Farouq: “ Lo spirito giusto è quello dell’incontro, del Meeting appunto. Altrimenti si rischia di costruire società parallele fra occidentali e immigrati”.
Il professor Andrea Simoncini, docente di diritto costituzionale a Firenze, ha esemplificato il percorso di una serie di incontri, quelli di cui lui sarà uno dei protagonisti al Meeting. È partito dal titolo (andare verso le periferie), che è l’invito di papa Francesco, con quel “aprite le finestre” che è stato il ripetuto invito di Benedetto XVI. Cosa li lega: il non aver paura della libertà. Ed è il recupero del significato della parola libertà che è il filo conduttore del dialogo con il professor Joseph Weiler, del confronto sulla secolarizzazione fra Brad Gregory, autore di una monumentale storia della Riforma e il sociologo Mauro Magatti, dl dibattito fra due giuristi (uno italiano, l’altro americano) sul destino del diritto nell’epoca della rivendicazione dei diritti.
E’ solo un assaggio. Il Meeting in questa edizione porta più che mai il mondo a Rimini, attraverso la presenza di persone impegnate in primo piano nelle periferie geografiche e in quelle esistenziali.
Fiera e Congressi: per Dreamini quasi un film dell’horror
Fiera e Congressi: per Dreamini quasi un film dell’horror
Ci sono due fantasmi agitati nelle prime pagine del libro bianco su Fiera e Palacongressi presentato oggi dall’associazione Dreamini: quello del fallimento di Aeradria e quello del dissesto del Comune di Alessandria.
Il libro racconta di una riunione svolta in Aeradria il 16 settembre 2001 per esaminare il bilancio. “C’è Stefano Vitali, presidente della Provincia, l’assessore Gianluca Brasini in rappresentanza del Comune di Rimini, Lorenzo Cagnoni con le quote della Fiera e del Palazzo dei Congressi, Maurizio Temeroli per la Camera di commercio, i rappresentanti delle quote minori detenute da associazioni di categoria, La Regione con il suo7,48% è rappresentata dal delegato Francesco Saverio Di Cimmo. Ci sono anche i componenti del consiglio di amministrazione che esprimono le principali forze dell’economia riminese, Confindustria e Associazione albergatori, e poi ci sono quelli dello Studio Skema, i nuovi professionisti di riferimento degli enti locali riminesi”. Cosa si dice in quella riunione? Secondo il libro bianco il presidente di Aeradria, Massimo Masini, dipinge uno scenario rassicurante. Sappiamo poi come è andata a finire. “Quello che più inquieta – si legge – è che la stessa foto sorridente e ottimista è stata scattata qualche tempo dopo anche nella sala della Fiera di Rimini. I protagonisti sono più o meno gli stessi. La Fiera non è Aeradria, è vero; Cagnoni non è Masini ma anche lui, di fronte a difficoltà ormai conclamate, preferisce raccontare le mirabilie delle sue società e i piani finanziari che… “oggi non ci fanno guadagnare ma domani…”. Osserva Dreamini: “Il rischio che denuncia questo libro bianco è che questo scatto sia stato il ciak di inizio di un altro film horror per la città”.
L’altro fantasma, si diceva, è quello del Comune di Alessandria, finito in default a causa del dissesto delle partecipate, un rischio che, secondo Dreamini, Rimini corre seriamente.
La fiera delle previsioni sballate
L’antefatto della situazione odierna è, come noto, la costruzione di un Palazzo dei congressi che ha portato a un indebitamento complessivo di 100 milioni di euro. Un Palacongressi voluto di quelle dimensioni sulla base di previsioni sbagliate. “Ciò che qui si contesta – rileva il libro bianco - non è l’errore d’una singola previsione o business plan, ma il fatto che sono dieci anni che tali errori si replicano con il risultato di continui, pesanti sacrifici imposti alla collettività”.
Vade retro Bologna
Tralasciando i vari passaggi per cui si è arrivati all’allarme attuale (su Inter-Vista ne abbiamo ripetutamente parlato), ci soffermiamo sul tema delle prospettive. La prima è l’ipotetica alleanza fra le Fiera di Rimini, Bologna e Parma. “L’integrazione fra le Fiere - sostiene Dreamini – costituirebbe un vantaggio, a prescindere dal peso politico, per Bologna Fiere. Infatti Parma forte del suo bacino agro alimentare e dell’alleanza con due importati fiere tedesche è in grado di competere in assoluta tranquillità. Anche Rimini, a prescindere dalla situazione creata dalla costruzione del centro congressi, con la propria diversificata attività e con la capacità di accoglienza del territorio, dimostra anche in un periodo di crisi generale, di resistere alla concorrenza. Al contrario Bologna è in difficoltà e soffre più delle altre fiere emiliane la concorrenza di Milano; l’integrazione, fortemente desiderata dalla Regione, le consentirebbe non solo di definire il calendario delle manifestazioni, ma anche il luogo di attuazione.
L’ipotetica fusione fra Bologna, Rimini e Parma avrebbe certamente , anche per ragioni territoriali, il suo baricentro a Bologna, ove sarebbe posta la testa pensante”.
Privatizzazione, ma fatta bene
Per Dreamini l’unica risposta alla crisi attuale è una seria privatizzazione. Da questo punto di vista vengono formulate non poche critiche alla delibera recentemente approvata dal consiglio provinciale e che sarà adottata in fotocopia anche dal consiglio comunale. Non va bene la possibilità di procedere con aumento di capitale (specialmente dopo il caso Aeradria); non è indicato chiaramente l’oggetto della vendita; nella vendita devono essere coinvolti anche i soggetti privati, se consenzienti; il documento dei consulenti (Studio Boldrini) non ha niente a che vedere con la lamentata “situazione di emergenza che richiede un percorso alternativo strategico e funzionale”; non è stata contemplata l’eventualità di chiedere a Unicredit una ulteriore moratoria sulla rata del debito.
In conferenza stampa Mario Ferri ha anche aspramente criticato le modalità indicate per l’individuazione dell’advisor.
La strada della privatizzazione è giusta ma bisogna procedere con maggiore precisione. Il libro bianco indica tutti i passaggi necessari per arrivare all’obiettivo.