(Rimini) Prosegue la campagna vaccinale contro il coronavirus. Mentre continua la somministrazione per terminare la vaccinazione degli operatori sanitari, anziani ospiti di strutture anziani e assistiti al domicilio, si implementa la campagna vaccinale con un’altra importante fascia della popolazione: le persone dagli 80 anni in su che in Romagna, sono circa 92.mila.

Quando prenotare la vaccinazione. A partire da lunedì 15 febbraio sono aperte le prenotazioni per le persone nate nel 1936 e negli anni precedenti ( 85enni e ultra 85enni). Da lunedì 1 marzo potranno prenotarsi tutte le persone nate dal 1937 al 1941 compresi (quindi tra gli 80 e gli 84 anni).

Come prenotare. Le vaccinazioni si possono prenotare scegliendo tra queste modalità: agli sportelli Cup dell’Ausl ( Centri Unici Prenotazione) presenti su tutto il territorio romagnolo; nelle farmacie tramite il servizio Farmacup; Telefonando al Cuptel al numero 800002255; Online attraverso il Fascicolo Elettronico, l’App ER Salute, il CupWeb ( www.cupweb.it)

All’atto della prenotazione viene dato l’appuntamento con giorno, ora e luogo per la prima somministrazione della prima e della seconda dose (richiamo). Verrà inoltre rilasciato il modulo della scheda anamnestica per raccogliere le informazioni sullo stato di salute e le malattie pregresse, che dovrà essere compilata dall’utente (con il supporto eventuale di un familiare) e consegnata al momento della vaccinazione. Le persone che prenoteranno attraverso il servizio di Cuptel, potranno scaricare la scheda anamnestica direttamente dal sito di Ausl Romagna www.auslromagna.it

Cosa occorre per prenotare. Non serve la prescrizione medica. Bastano i dati anagrafici (nome cognome, data e comune di nascita) o, in alternativa, il codice fiscale. Non è possibile prenotare prima delle date previste per la propria età: occorre quindi attendere la data riferita al proprio anno di nascita. La prenotazione potrà essere effettuata su ogni sede vaccinale senza vincoli territoriali.

I punti vaccinali nel distretto di Rimini: Rimini, Quartiere Fieristico via Emilia 155 (lunedì -domenica dalle ore 9 alle 19); Santarcangelo, Centro Sociale Poggio Torriana via Costa del Macello 10; Bellaria, Palacongressi via Uso 1 Igea Marina; Novafeltria, CRA via XXIVMaggio. Distretto Riccione: Riccione, sede in via di allestimento; Cattolica, Centro Sociale Anziani (ex Bus Terminal) via Umbria 23; Morciano, Auditorium Padiglione Fieristico via XXV Luglio. 

Cosa portare il giorno della vaccinazione. Il giorno dell’appuntamento è necessario portare con sé, oltre alla tessera sanitaria e al documento di identità, anche la scheda anamnestica, consegnata al momento della prenotazione, compilata e firmata

 

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 231.415 casi di positività, 1.345 in più rispetto a ieri, su un totale di 27.703 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,9%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, oltre che gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni.

Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate.

Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 275.143 dosi, di cui 2.740 oggi; sul totale, 124.047 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 513 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 461 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 620 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,1 anni.

Sui 513 asintomatici321 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing42 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 19 con gli screening sierologici8 tramite i test pre-ricovero. Per 123 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 310 nuovi casi; poi Modena (220), Rimini (160), Reggio Emilia (142), Ferrara (107). Seguono Imola (98), Parma (76), Ravenna (75), Forlì (68), Cesena (58) e, infine, Piacenza (31).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 15.619 tamponi molecolari, per un totale di 3.137.026.A questi si aggiungono anche 193 test sierologici e 12.084 tamponi rapidi.Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.308 in più rispetto a ieri di cui 145 a Rimini e raggiungono quota 180.721.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 40.672 (-1.034 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 38.591 (-997), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 71 nuovi decessi: 6 a Piacenza (4 donne, rispettivamente di 74, 82, 93, 95 anni, e 2 uomini, di 57 e 85 anni); 2 in provincia di Parma (un uomo e una donna, entrambi di 82 anni); 9 a Reggio Emilia (5 donne – di 84, 85, 91, 93, 97 anni – e 4 uomini, di 69, 79, 81, 85 anni); 2 nella provincia di Modena (2 donne, di 97 e 99 anni); 15 in provincia di Bologna (9 donne – rispettivamente di 56, 62, 70, 77, 78, 89, 90, 93, 97 anni – e 6 uomini, di 72, 75, 80, 79, 82 e 86 anni); 3 nel ferrarese (tutti uomini, di 73, 80 e 90 anni); 3 in provincia di Ravenna (2 donne, di 83 e 85 anni, e un uomo di 76); 18 in provincia di Forlì-Cesena (9 donne – rispettivamente di 78, 83, 85, 86, 88, 92, 95, 97, 101 anni – e 9 uomini: 73, 75, 78, 83, 2 di 85, 2 di 87 anni e un 91enne, quest’ultimo deceduto però a Rimini); 12 nel riminese (7 donne – rispettivamente di 76, 78, 81, 2 di 83, 89, 90 anni – e 5 uomini, di 78, 87, 88, 89, 96 anni). Tra i decessi registrati, ce n’è anche uno di una cittadina non residente in Emilia-Romagna: si tratta di una donna di 84anni, originaria di Como, deceduta a Piacenza. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.022.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 178 (-5 rispetto a ieri), 1.903 quelli negli altri reparti Covid (-32). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 10 a Parma (invariato), 20 a Reggio Emilia (+1), 36 a Modena (-2), 42 a Bologna (-2), 13 a Imola (-1), 23 a Ferrara (+1), 4 a Ravenna (invariato), 1 a Forlì (-2), 3 a Cesena (invariato) e 15 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 19.020 a Piacenza (+31 rispetto a ieri, di cui 19 sintomatici), 16.045 a Parma (+76, di cui 60 sintomatici), 30.378 a Reggio Emilia (+142, di cui 82 sintomatici), 40.538 a Modena (+220 , di cui 142 sintomatici), 45.911 a Bologna (+310, di cui 211 sintomatici), 7.662 casi a Imola (+98, di cui 58 sintomatici), 13.585 a Ferrara (+107, di cui 34 sintomatici), 17.361 a Ravenna (+75, di cui  44 sintomatici), 8.830 a Forlì (+68, di cui 58 sintomatici), 10.187 a Cesena (+58, di cui 34 sintomatici) e 21.898 a Rimini (+160, di cui 90 sintomatici).

Giovedì, 11 Febbraio 2021 10:17

11 febbraio

I numeri salgono | San Marino sullo Sputnik | Il giorno del ricordo

Mercoledì, 10 Febbraio 2021 20:31

Vaccini, in campo i medici di medicina generale

(Rimini) "E’ con grande senso di responsabilità che la medicina di famiglia risponde convinta alla possibilità di scendere in campo per assumere un ruolo importante nella campagna vaccinale che si sta approntando in tutto il paese contro il nemico comune". Cosi la federazione regionale dei medici di medicina generale. "L’essere riferimento costante per i nostri assistiti, essere i principali attori nelle vaccinazioni stagionali e in tutte le azioni di prevenzione ha portato la cittadinanza ad esplicitare quotidianamente la richiesta di un nostro coinvolgimento".

"Prendiamo atto dei problemi tecnici che hanno ritardato l’azione e suggerito procedure alternative, ma abbiamo la certezza che con i dovuti sostegni tutti gli ostacoli potranno essere superati, tutto il Sistema Sanitario Regionale deve muoversi come un’unica macchina con un medesimo fine: la massima copertura immunitaria possibile nel minore tempo possibile. Ed è a questo risultato che la Medicina generale può certamente contribuire". Non è il momento "di rivendicazioni di ruolo o di atteggiamenti risentiti. E’ il momento dei fatti ed a questo ci dobbiamo attenere. Siamo pronti ad adattare i modi, i tempi e i luoghi della professione per soddisfare i criteri di funzionalità e tempestività nella erogazione dei vaccini, abbiamo, quindi, in questi giorni chiesto all’Assessore alla sanità della Regione Emilia Romagna, che questo impegno venga valutato, riconosciuto ed utilizzato".

Proprio per questo "abbiamo manifestato all’Assessore la necessità di completare rapidamente le vaccinazioni rivolte a tutti i soggetti impegnati come collaboratori amministrativi dei medici di medicina generale, molti dei quali sono rimasti ancora ed incomprensibilmente non protetti dalla vaccinazione COVID 19, pur essendo in quotidiano contatto coi pazienti. La capillarità sul territorio degli studi dei medici di medicina generale e le strutture associative esistenti rende superflua la realizzazione e l’utilizzo di costose strutture in policarbonato, le così dette “Primule”, delle quali non abbiamo ancora visto neppure le fondamenta. Non possiamo non ricordare che nella recente campagna anti influenzale la medicina generale dell’Emilia Romagna è stata in grado di erogare circa venticinquemila vaccini al giorno".

Queste "dimostrate" potenzialità "non possono essere trascurate, proprio quando diventa necessario un cambio di passo per salvare l’Italia. Se, come auspichiamo, vi saranno le dosi sufficienti per raggiungere rapidamente l’agognata immunità di gregge, non possiamo pensare di poter trascurare l’opportunità di concludere la campagna in tempi brevissimi, già entro l’estate. Se sarà coinvolta la medicina generale, se vi saranno i supporti organizzativi di cui abbiamo bisogno, potremo rapidamente raggiungere tutti i soggetti più fragili, anche quelli non conosciuti come tali dall’organizzazione del Servizio sanitario regionale. Se avremo, nei nostri studi, i supporti necessari e dosi disponibili di vaccino, in virtù del rapporto di fiducia con i nostri assistiti, saremo in grado di dare un decisivo contributo alla non scontata, ma indispensabile ricerca di un consenso diffuso verso la vaccinazione. Quello per cui non siamo disponibili è di esser relegati, da un’organizzazione che volesse escluderci, a compilar scartoffie".

(Rimini) Nella settimana dal 1 al 7 febbraioin Romagna si sono verificate 2.502 positività su un totale di 34.022 tamponi, con un’incidenza dunque del 7,4 per cento e, quindi, con un aumento di 0,7% rispetto alla settimana precedente. Su questo specifico indicatore si registra, rispetto alla settimana precedente, in tutti i territori, un aumento di valori compresi tra 0,2% e 0,9%, con il minimo registrato a Forlì e il massimo a Rimini; un leggero aumento emerge anche relativamente all’incidenza di nuovi casi di positività sulla popolazione residente per tutti i territori ad esclusione di Forlì, che mostra un trend discendente; Rimini e Ravenna mantengono le percentuali di nuovi diagnosticati asintomatici più alte: rispettivamente 51 e 46 per cento contro la media romagnola del 41 per cento. La performance dei tempi di refertazione dei tamponi entro le 48 ore sale al 99 per cento, la più alta da ottobre. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 8 febbraio, si registra la quota di 422 ricoveri; pur rimanendo l'azienda all’interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid, si registra un ulteriore calo di 76 ricoverati rispetto alla settimana scorsa; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali. I dati settimanali, commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna “seppur registrando un leggero aumento di positività in alcuni territori della nostra Ausl, confermano un andamento positivo, se incrociati con il dato dei ricoveri, in ulteriore calo e a quello dell’occupazione delle terapie intensive. Anche la performance dei tempi di refertazione , entro le 48 ore, sale ulteriormente, attestandosi al 99%, dato più alto da ottobre. Ora, con la definizione dei prossimi step del piano vaccinale da parte nazionale e regionale, sempre augurandoci che le forniture arrivino nei tempi previsti, potremo proseguire celermente nella campagna vaccinale, per continuare ad assicurare la copertura vaccinale alle fasce più a rischio della popolazione. La nostra organizzazione è pronta, come già lo è stata fin da subito. Dobbiamo però continuare a fare tutti la nostra parte, rispettando rigorosamente le linee guida sulla sicurezza, che non ci stancheremo di ripetere , sono incentrate sull’uso della mascherina, igiene e distanziamento”.

Mercoledì, 10 Febbraio 2021 18:21

Aggiornamento coronavirus: 152 positivi, 5 decessi

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 230.078 casi di positività, 930 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.664 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, oltre che gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni. Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid. Con la nuova versione aggiornata è possibile sapere anche quante sono le seconde dosi somministrate. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 270.586 dosi, di cui 2.326 oggi; sul totale, 122.871 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati,388 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 272 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 409 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,2 anni. Sui 388 asintomatici287 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing24 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening sierologici11 tramite i test pre-ricovero. Per 62 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 169 nuovi casi; poi Rimini (152), Ravenna (106), Reggio Emilia (79), Parma (68), Ferrara (66), Modena (65), Imola (64). Seguono le province di Cesena (55), Forlì (54) e Piacenza (52). Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.666 tamponi molecolari, per un totale di 3.121.407. A questi si aggiungono anche 291 test sierologici e 13.998 tamponi rapidi. Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 2.055 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 178.414. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 41.713 (-1.162 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 39.593 (-1.131), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 37 nuovi decessi:4 a Piacenza (una donna di 68 anni e tre uomini di 76, 87 e 91 anni); 1 in provincia di Parma (un uomo di 84 anni); 2 a Reggio Emilia (due donne di 66 e 85 anni); 6 nella provincia di Modena (due donne di 78 e 96 anni, e 4 uomini: uno di 80 anni, due di 83 e uno di 88 anni); 11 in provincia di Bologna (9 donne – una di 79, una di 80, una di 82, tre di 86, una di 89, una di 91 e una di 100 anni – e due uomini rispettivamente di 66 e 96 anni); 5 nel ferrarese (due donne – di 75 e 82 anni – e tre uomini di 74, 85 e 87 anni); 2 in provincia di Ravenna (due donne: di 73 e 87 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (un 90enne); 5 nel riminese (due donne di 90 e 98 anni, e tre uomini di 64, 84 e 89 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.951.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 183 (+1 rispetto a ieri), 1.937 quelli negli altri reparti Covid (-32). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (-3), 10 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 19 a Reggio Emilia (invariato), 38 a Modena (+1), 44 a Bologna (+3), 14 a Imola (+1), 22 a Ferrara (invariato), 4 a Ravenna (invariato), 3 a Forlì (+1), 3 a Cesena (invariato) e 15 a Rimini (-2).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 18.989 a Piacenza (+52 rispetto a ieri, di cui 26 sintomatici), 15.969 a Parma (+68, di cui 45 sintomatici), 30.236 a Reggio Emilia (+79, di cui 37 sintomatici), 40.319 a Modena (+65 , di cui 48 sintomatici), 45.608 a Bologna (+169, di cui 93 sintomatici), 7.564 casi a Imola (+64, di cui 33 sintomatici), 13.478 a Ferrara (+66, di cui 16 sintomatici), 17.286 a Ravenna (+106, di cui  65 sintomatici), 8.762 a Forlì (+54, di cui 37 sintomatici), 10.129 a Cesena (+55, di cui 36 sintomatici) e 21.738 a Rimini (+152, di cui 106 sintomatici).

(Rimini) "No alla Notte Rosa ad agosto". Lo hanno sostenuto in un incontro questa mattina a Palazzo del Turismo con l'assessore al Turismo, Stefano Caldari, l'assessore al Bilancio, Luigi Santi e il presidente del consiglio comunale Gabriele Galassi, gli albergatori di Riccione, membri del Cda di Federalberghi: presenti il presidente Bruno Bianchini, Stefano Bertozzi, Andrea Bargellini, Daniele Tommasini, Rita Leardini, Claudio Montanari, Antonio Manduchi e Andrea Ciavatta. Sulla necessità di pensare e valutare un'altra data, diversa da quella della prima settimana di agosto per la Notte Rosa, ha trovato concorde l'intero Cda di Federalberghi, oltre che l'amministrazione di Riccione. "La Notte Rosa va fatta a giugno per ovvi motivi organizzativi ma anche nel rispetto dell'idea stessa con cui questa kermesse fu inaugurata ormai troppi anni fa", ha sostenuto l'assessore Caldari. L'incontro con gli albergatori comunque si è concentrato essenzialmente sull'investimento pubblico della tassa di soggiorno. Tassa pagata dai turisti che vengono a Riccione e che gli albergatori girano al Comune. "La tassa di soggiorno viene investita - hanno spiegato Caldari e Santi - in opere pubbliche ed eventi (un milione e mezzo preventivato nel 2021). In particolare per il nuovo lungomare, per il dragaggio del porto e per la manutenzione delle strade e del verde nella zona turistica". "Per l'amministrazione - hanno spiegato gli assessori - la tassa di soggiorno pagata dai turisti che scelgono la nostra città deve essere investita per opere pubbliche che rendano Riccione sempre più accogliente". Infine l'assessore Caldari ha rimarcato la grande esperienza di Riccione in Treno, assolutamente da ripetere anche allargandolo e comprendendo un progetto magari Riccione in Volo col coinvolgimento dell'aeroporto per una proposta turistico internazionale sul quale poter coltivare una comunicazione e promozione condivisa tra amministrazione e Federalberghi.

(Rimini) Il presidente della Provincia Riziero Santi ha scritto ai sindaci del territorio per proporre di riconoscere la cittadinanza onoraria dei Comuni a Patrick Zaki, detenuto ingiustamente da oltre un anno nelle carceri egiziane. “Sono stato contattato dall’associazione Sarà. Rimini al futuro – dichiara il presidente Santi - che mi ha chiesto di sostenere questa iniziativa con i nostri Comuni, seguendo l’esempio del Comune di Bologna, il cui Consiglio comunale ha approvato all'unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria di Bologna. Non si tratta di ingerenze negli affari interni di un altro Stato, ma di garantire un processo equo e il rispetto della libertà individuale, perché la condizione di detenzione preventiva di Patrick, che soffre d’asma e con la pandemia entrata nelle carceri egiziane, è incompatibile con il rispetto dei diritti umani. Il conferimento della cittadinanza onoraria da parte dei Comuni della provincia di Rimini sarebbe un segnale di civiltà e di vicinanza concreta a Patrick e alla sua famiglia, oltre che un modo per tenere alta l’attenzione su questa terribile vicenda. Penso sia giusto e doveroso far sentire la nostra voce, in attesa dell’auspicabile concessione della cittadinanza italiana. Ringrazio l’associazione Sarà. Rimini al futuro  per essersi fatta promotrice della proposta e confido che i nostri sindaci sapranno fare propria questa iniziativa.”

(Rimini) La pulizia etnica contro gli italiani della Venezia-Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, perpetrata dalle milizie comuniste titine e il conseguente esodo delle ex provincie italiane (Pola, Fiume e Zara) annesse dalla Jugoslavia, sono ormai conosciute come la tragedia delle foibe, ricordata da una legge dello Stato del 2004 che ha istituito “Il Giorno del Ricordo” - fissato al 10 di febbraio quando ricorre l’anniversario del trattato di pace firmato con la Jugoslavia nel 1947 -, per rinnovare la memoria e omaggiare le vittime dei massacri avventi tra il 1943 e il 1948 nelle terre del cosiddetto ‘confine orientale’.

“Alla pena dell’esodo, della perdita delle proprietà e dei luoghi natii”, ha evidenziato il Prefetto nel suo intervento introduttivo,  “si aggiunse per gli esuli giuliani e dalmati anche quella del misconoscimento e della mancata giustizia. Chi ha fatto in tempo a incontrare e conoscere diversi esuli giuliani e dalmati, non può non ricordare il loro particolare disagio. Oltre a essere colpiti dal dramma dell’esodo erano pure esasperati dalla mancata tutela delle loro legittime richieste e dal silenzio ufficiale sulla loro drammatica sorte.  Basti pensare che si dovette attendere fino al 1991 perché un Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, si recasse in pellegrinaggio all’area monumentale costruita sopra la foiba di Basovizza, l’unica rimasta in territorio italiano”.

Nella circostanza hanno portato il saluto anche l’Assessore Jamil Sadegholvaad per il Comune di Rimini e la dott.ssa Monica Paliaga, in rappresentanza della associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, dell’Unione degli istriani – libera provincia dell’Istria in esilio e del Comitato 10 febbraio (n.d.r. le tre associazioni rappresentative).

Nel corso della sobria ed emotivamente intensa cerimonia, il Prefetto, affiancato dall’Assessore, ha consegnato ai familiari superstiti del bersagliere Enea Curzio Lami, i diplomi e le medaglie commemorative conferite dal Presidente della Repubblica, ai sensi della legge 30 marzo 2004, n. 92, alla memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale.Hanno ritirato, ciascuno di essi il relativo diploma e la medaglia singolarmente attribuiti, il fratello Tito Lami e i nipoti Francesca Lami, Lorenzo Lami e Alessandro Lami. Presente alla cerimonia anche il Vicepresidente dell’Associazione nazionale Bersaglieri di Rimini Ivo Marcaccini, attesa l’appartenenza a tale Corpo del militare ricordato (fotoservizio Migliorini).

(Rimini) Con una cerimonia sobria, nel rispetto delle restrizioni anti-COVID19, si è svolta questa mattina, alla “Biblioteca di pietra”, Molo di Rimini - la solenne commemorazione per il ricordo delle vittime del confine orientale. La “Biblioteca di pietra”, dedicata alle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle drammatiche vicende del confine orientale è un monumento che parla e può crescere. Quest’anno infatti ha visto aggiungere ai 30 autori già presenti sulle pietre delle scogliere, una nuova targa di ottone che riporta una nuova opera. È quella realizzata da Simone Cristicchi intitolata “Magazzino 18. Storia d’italiani esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia” , che lo scorso anno era presente alla commemorazione sul molo di Rimini e ha presentato nel Teatro Galli il suo spettacolo.

Presenti alla commemorazione il Sindaco Andrea Gnassi, il Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza e i rappresentanti delle tre associazioni presenti a Rimini che rappresentano gli esuli - “Unione degli Istriani”; “Ass.ne Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia” e “Comitato 10 Febbraio”. L’evento è stato organizzato, in stretta sinergia con l’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea di Rimini.

“Rinnoviamo con grande consapevolezza e lucidità questo momento - dichiara il Sindaco Andrea Gnassi - il ricordo delle vittime del confine orientale. Con le associazioni delle vittime degli esuli e con l’Istituto storico della resistenza abbiamo voluto fare qualcosa di profondo. La Biblioteca di Pietra è davvero una cosa unica. Questo mare che bagna terre lacerate dal sangue e dalle atrocità come quelle delle foibe, possono tentare di ricostruire una relazione per il futuro, anche attraverso la forza del sapere della conoscenza della cultura. La forza dei libri ci dà degli strumenti per tessere anche questo tipo di relazioni, di pace e non di odio.”

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