(Rimini) "Quello del Museo Fellini è un progetto articolato per le ambizioni che racchiude e per la sua realizzazione. Si tratta del più grande progetto museale dedicato al genio e alla poetica del Maestro, che incrocia la strategia di rinnovamento infrastrutturale e di valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico come parte viva del nuovo disegno della città”, spiega l’assessore Giampiero Piscaglia. “Castel Sismondo rappresenta uno dei tre assi portanti dell'intero progetto, che come è noto comprende Palazzo Valloni (Cinema Fulgor) e piazza Malatesta, destinata a diventare la piazza dei Sogni. Si tratta dunque di un percorso complesso, che avanza per step, costantemente monitorato anche in relazione con la competente Soprintendenza proprio per il valore del patrimonio storico e culturale che si sta procedendo a valorizzare. Lo stesso percorso, ad esempio, è stato seguito per la realizzazione del fossato intorno al Castello, la cui progettazione si è via via adattata alla campagna di scavi condotta in loco”.
Anche per questa ragione “tutti i contributi e i rilievi che vengono posti al progetto e che sono mirati a migliorare il Museo Fellini sono tenuti nella massima considerazione dall'Amministrazione. Rispetto ai dubbi sollevati da Italia Nostra sull'intervento in programma a Castel Sismondo, è necessario precisare che la progettazione esecutiva è ancora in corso e che l'Amministrazione è in fase di validazione della stessa. Il progetto infatti, data la sua complessità, ha evidenziato numerosi elementi da approfondire, non da ultimo proprio l'apertura di una porta ad arco nella scarpa del palazzo interno al Castello. L'intero intervento è e sarà sottoposto obbligatoriamente al vaglio della Soprintendenza, con cui gli uffici tecnici del Comune sono in rapporto costante; la valorizzazione del patrimonio architettonico, artistico e degli elementi identitari è alla base di ogni progetto di trasformazione urbana in corso, quale strumento per unire la storia e il futuro della nostra città".

Giovedì, 26 Settembre 2019 15:20

Una rotonda per Craxi, la chiede Mario Erbetta

“Nel 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dichiarò che ‘la figura di Craxi non può venir sacrificata al solo discorso sulle sue responsabilità sanzionate per via giudiziaria’. Craxi va considerato come figura di leader politico e di uomo di governo impegnato nella guida dell’esecutivo e nella rappresentanza dell’Italia sul terreno delle relazioni internazionali. Il nostro Stato democratico non può consentirsi distorsioni e rimozioni del genere”. Le parole pronunciate nove anni fa dall’ex Presidente della Repubblica hanno senz’altro un fondo di verità”. Così il consigliere comunale Mario Erbetta chiede al sindaco di Rimini di compiere “compiano quella riconciliazione tra la figura di Bettino Craxi e il Socialismo che rappresentava e la città di Rimini procedendo all'intitolazione di una via o una piazza o una rotonda a Bettino Craxi e compiendo l'iter comunale previsto possibilmente entro il 19 gennaio 2020 data in cui ricorre il ventennale della sua morte”.
Nessun personaggio storico “può essere ridotto a questa sua azione o all’altra, a un lato piuttosto che a un altro della sua personalità. Nel bene o nel male, Craxi ha segnato la storia italiana. Deputato per sette legislature di seguito, Presidente del Consiglio dei Ministri per quasi quattro anni di fila, segretario del terzo partito più importante della nazione dal 1976 al 1993, ha senza dubbio dato una svolta al modo di intendere la politica e in particolare la politica estera dove la sua visione di un'Italia al centro delle politiche del Mediterraneo ritorna ad essere quanto mai attuale”. Ed è per questo che si chiede l'intitolazione di una via o di una piazza o una rotonda “ad uno dei più grandi Statisti Italiani”.

 

(Rimini) La Provincia di Rimini ha presentato nei giorni scorsi le proprie osservazioni al Piano Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti (PRIT 2025), del quale condivide l’impianto generale e l’obiettivo di favorire la mobilità pubblica e più sostenibile, anche in funzione della riduzione del consumo di suolo, non solo a parole, ma nei fatti.
La Provincia, in primo luogo, si è messa a disposizione dei Comuni più piccoli e più in difficoltà ad affrontare queste tematiche, che a prima vista sembrano un po’ lontane dalla routine quotidiana delle amministrazioni locali. In secondo luogo, ha affrontato i temi dello sviluppo del territorio in un’ottica di area vasta e di pensiero rivolto al futuro, in cui lo sviluppo delle imprese si coniuga con la tutela del territorio, prestando attenzione agli effetti negativi del cambiamento climatico.
“Abbiamo chiesto che nel PRIT – dichiara il Presidente della Provincia Riziero Santi - sia inserita la programmazione relativa all’assetto futuro della Via Emilia, in relazione alla nuova SS16, tenendo conto che l’attuale SS9 oggi è in gran parte una strada urbana e quindi merita un’adeguata variante, funzionale e meno impattante dal punto di vista ambientale. Abbiamo ribadito, inoltre, la necessità di avere un adeguato sistema di mobilità per l’Alta Valmarecchia, che non vuole dire per forza nuove infrastrutture, ma potenziamento del trasporto pubblico locale, fluidificazione del traffico e maggiore sicurezza. E’ inoltre necessario collegare la Sp258 Marecchiese con la E45 per indirizzare i flussi verso l’A14 e il resto d’Italia, senza arrivare fino a Rimini, inquinando e accumulando traffico. Anche per la Valconca abbiamo chiesto che venga tenuta presente la necessità di completare la viabilità di vallata a supporto dei poli artigianali esistenti e fare in modo che l’abitato di San Giovanni in Marignano venga salvaguardato dal traffico di attraversamento, in particolare dei mezzi pesanti, con la realizzazione di una bretella sulla SP58. Queste previsioni sono in gran parte presenti nel nostro PTCP, che rimane la bussola che orienta le strategie della Provincia e del territorio provinciale.”

 

Giovedì, 26 Settembre 2019 15:13

26 settembre

Vigili offesi | Via Emilia libera | Fellini da spiaggia

(Rimini) Sarà il Premio Oscar Roberto Benigni, con un videomessaggio in esclusiva per il 37° Bellaria Film Festival, a omaggiare lo sceneggiatore Vincenzo Cerami, al quale il festival ha assegnato quest'anno il Premio alla Carriera. In una giornata interamente dedicata a Cerami, l'attore e regista condividerà con il pubblico del BFF il ricordo dell'amico scrittore scomparso nel 2013, con il quale ha firmato le sceneggiature di molti suoi film, tra cui Pinocchio (2002) e il celebre La vita è bella (1997).
Il videomessaggio sarà proiettato nel Teatro Astra di Bellaria, evento clou della serata di chiusura del festival (domenica 29 settembre, ore 20.30) a cui parteciperanno il giornalista Massimo Bernardini, il presidente di giuria Moni Ovadia, il Senatore Nicola Morra e il Sindaco di Bellaria Filippo Giorgetti, che consegnerà il "Premio alla Carriera" ai figli dello sceneggiatore. La giornata sarà scandita inoltre dalle proiezioni di alcuni film sceneggiati da Cerami: Italia mia (2010), Piccolo diavolo (1988) e Casotto (1977).
Sono 22 i documentari in concorso alla 37ma edizione del Bellaria Film Festival, dal 26 al 29 settembre 2019 sotto la direzione artistica di Marcello Corvino: 16 nel concorso principale Bei Doc e 6 per la sezione Bei Young Doc, provenienti in prevalenza dall'Italia (dalla Sicilia all'Abruzzo, dalla Lombardia alla Campania), ma anche da altri paesi europei come Spagna, Svizzera, Germania, Grecia. Focus dei film sui contenuti dell'articolo IX della Costituzione, un'aderenza tematica che sarà valutata dalla Giuria internazionale presieduta da Moni Ovadia. A Nicola Piovani, autore di memorabili colonne sonore che a Bellaria dirigerà il concerto La musica è pericolosa, sarà consegnato il Premio "Una vita da film" (26 settembre), un riconoscimento oggi simbolo di un festival tra i più importanti in Italia per la valorizzazione del cinema indipendente.

(Rimini) “Il sindaco chieda al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese il rispetto del Patto della Sicurezza a Rimini con l’insediamento della Nuova Questura in Via Ugo Bassi”, il messaggio forte e chiaro arriva dal consiglire comunale di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi. “Ho chiesto giovedi scorso con una interrogazione consigliare, che il Sindaco chieda al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese il rispetto della soluzione da Lei indicata sull’insediamento della Nuova Questura in via Ugo Bassi . Ricordo, infatti, che la stessa Luciana Lamorgese, quale Capo di Gabinetto del Ministro Alfano nel settembre 2016, tenne una riunione operativa che prevedeva proprio la realizzazione della Cittadella della Sicurezza a Rimini nel complesso di Via Ugo Bassi con il coinvolgimento dell’INAIL per l’acquisto dell’immobile”.
A tale fine, nel dicembre 2017, fu sottoscritto nella Prefettura di Rimini il Patto della Sicurezza dall’allora Ministro dell’Interno Minnitti e da tutti i Sindaci della Provincia. “Purtroppo, il suddetto Patto della Sicurezza non ha avuto seguito causa il ritiro da parte dell’Inail dell’offerta di acquisto dell’immobile di Via Ugo Bassi e l’approvato trasferimento della Questura in un immobile di Piazzale Bornaccini con la stipula di un contratto di locazione avente durata di anni 9 rinnovabile di ulteriori 9 anni con un affitto annuo di 510.595,00 euro oltre ad Iva al 22% per un totale di euro 622.925,00 annui. Sottolineo che la soluzione dell’immobile di piazzale Bornaccini può essere solo emergenziale per le esigenze immediate della Questura e di breve durata, in quanto, nonostante la deroga agli strumenti urbanistici, permangono gli oggettivi limiti strutturali dell’edificio, l’insufficienza dei parcheggi, l’impatto sul contesto circostante, già congestionato dagli uffici comunali, dalle abitazioni dei residenti, dalla attività del Palacongressi”.
Come nei mesi scorsi, “chiedo, che il Sindaco si rivolga al Ministro dell’Interno in carica, per realizzare la Nuova Questura e la Cittadella della Sicurezza in Via Ugo Bassi che doveva avvenire nel periodo 2019-2020 secondo quanto scritto nel Patto della Sicurezza del 2017. Il Ministro dell’Interno Morgese, dopo la soluzione avanzata personalmente nel 2016 e non attuata ( mancato acquisto dell’INAIL), indichi un percorso fattibile con una proposta di acquisto e ristrutturazione dell’immobile di Via Ugo Bassi. Il Ministro confermi la temporaneità della soluzione provvisoria della Questura in Piazzale Bornaccini collegata al periodo necessario per la ristrutturazione del complesso immobiliare di Via Ugo Bassi. Il Ministro dell’Interno, quale rappresentante del Governo e dello Stato, adempia al Patto della Sicurezza sottoscritto ufficialmente da un Ministro dell’Interno, appena due anni fa, per concretizzare finalmente l’insediamento della Nuova Questura nell’immobile di Via Ugo Bassi, dopo ormai 20 anni dalla sua ultimazione, dopo tanti impegni e annunci non mantenuti”.

(Rimini) Cosa succede quando, senza avvertire, una notizia rompe il legame quasi simbiotico che aveva tenuto due fratelli uniti sin dai loro primi giorni su questa terra? È quello che racconta Enrico Vanzina in Mio fratello Carlo (HarperCollins, 2019), il libro che ripercorre la storia del loro rapporto, fino alla scoperta della malattia che ha colpito Carlo portando, nel giro di un anno, alla sua scomparsa. L'autore, a Riccione da alcune settimane per seguire le riprese del film che si sta girando in città, lo presenterà al pubblico sabato 5 ottobre alle ore 18 al Palazzo del turismo, insieme a Vittorio Costa e Gianfranco Miro Gori, con l'introduzione di Alessandro Formilli.
Mio fratello Carlo è il racconto particolare e privato del rapporto di due fratelli che, uno sceneggiatore e scrittore, l'altro regista, hanno raccontato gli italiani in tante commedie di successo tratteggiando le trasformazioni del nostro Paese attraverso personaggi talvolta ingenui, talvolta cinici, che hanno fatto la fortuna di molti interpreti.
È un libro che commuove, che fa riflettere sul senso della vita e della morte, che scandaglia i misteri della fede, che descrive in maniera impietosa il dolore di chi soffre e di chi vede soffrire una persona amata durante una malattia terminale. Ed è innanzitutto l'atto di amore di un fratello.
Dopo il successo di La sera a Roma, Enrico Vanzina dà una nuova prova del suo talento letterario con una cronaca appassionante dei sentimenti umani, nei quali tutti possono riconoscersi, attraverso pagine secche, semplici, dirette, mosse da una pietà che non lascia spazio al sentimentalismo ma che arrivano con sincero calore nel cuore del lettore.

Rimini) “Prima di parlare bisognerebbe riflettere bene. Qui se c’è qualcuno che non conosce la legge è proprio la Tosi e lo dico con dispiacere perché una città come Riccione meriterebbe una amministrazione che collabora con le altre istituzioni anziché avventurarsi in polemiche improvvide”. L’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, torna sui Condhotel per mettere fine alla polemica circa l’interpretazione della legge regionale numero 3/2019 che norma la nuova tipologia ricettiva. “Qui il vero problema è che la Tosi vuole autorizzare un Condhotel in un edificio di nuova realizzazione- prosegue Corsini-, cosa espressamente vietata dalla nostra legge che ha come scopo principale, lo ricordo ancora una volta, quello di evitare la speculazione immobiliare e favorire la riqualificazione delle strutture esistenti. Forse è proprio questo che dà fastidio? Ma dire no a colate di cemento e dare nuova vita a ciò che c’è già, non dovrebbe essere obiettivo comune di amministrazioni che hanno a cuore uno sviluppo sostenibile e, in buona sostanza, il benessere dei cittadini?”.
“Oltretutto- sottolinea l’assessore- la legge regionale discende dalla normativa nazionale in materia – Dpcm n. 13/2018 - che stabilisce, senza ombra di dubbio, la sua applicazione a strutture alberghiere già esistenti, cosa ribadita peraltro all’articolo 2 della nostra legge che spiega bene come i Condhotel possano essere realizzati solo attraverso la riqualificazione di immobili esistenti alla data di entrata in vigore della legge regionale che abbiano destinazione ricettiva alberghiera o, come stabilito dall’art. 10, gli immobili esistenti classificati come colonie marine o montane. Quindi mai in nessun punto si apre a immobili di nuova realizzazione. È infatti altresì previsto quale requisito indispensabile ai fini dell’acquisizione della qualifica di Condhotel la riqualificazione delle strutture esistenti con interventi di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia e la demolizione e ricostruzione limitatamente agli edifici che non possiedono i requisiti sismici. Inoltre- spiega Corsini- l’inserimento della tipologia di Condhotel all’articolo 4 della legge regionale n. 16 del 2004, essendo semplicemente un doveroso adeguamento dell’elenco delle tipologie di strutture ricettive alberghiere previste nell’ordinamento regionale, non consente in alcun modo di applicare detta tipologia alberghiera anche agli edifici di nuova costruzione, stante che la realizzazione del Condhotel rimane ovviamente soggetta agli specifici requisiti e condizioni previsti dalla LR 3/2019 che non lo consentono”.
“Nessun equivoco, dunque, la legge è chiara- afferma Corsini- e solo chi è in malafede può leggervi qualcosa che non c’è scritto. Capisco che la sindaca Tosi e la sua Giunta siano in difficoltà nella gestione della città, ma questa volta hanno preso un grosso abbaglio e non possono scaricare su altri, decisioni e responsabilità che sono solo loro”.

(Rimini) “Il Pd sostenuto dal M5s blocca in Senato il sogno degli abitanti di Montecopiolo e Sassofeltrio. La solita arroganza di un partito minoritario nel paese che tratta le persone da sudditi e non come soggetti detentori di diritti”. Il deputato della Lega Jacopo Morroneinterviene contro la decisione assunta ieri sera a maggioranza alla riunione dei capigruppo al Senato di far slittare a data da destinarsi, forse in ottobre, l’esame del disegno di legge, già approvato dalla Camera, che sancisce il passaggio alla regione Emilia Romagna, e in particolare alla provincia di Rimini, dei due comuni marchigiani di Montecopiolo e Sassofeltrio.
“La Lega si è espressa contro questo vero e proprio sopruso, architettato dal Pd che si trascina dietro i grillini. Già l’esame del provvedimento, previsto nella seduta del Senato del primo agosto, era slittato per mancanza di tempo con l’impegno di portarlo come primo oggetto alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Poi c’è stato il cambio di Governo, si è stabilito un nuovo calendario che non ne prevedeva il posticipo. Improvvisamente, ieri sera, il cambio di programma stabilito dalle forze di Governo, duramente criticato dalla Lega e, in particolare, in Aula dal senatore Paolo Arrigoni, commissario della Lega nelle Marche. Comprendiamo la delusione degli abitanti di questi due comuni e siamo loro vicini, con la promessa di dare battaglia all’arroganza del Governo”.

Per Arrigoni, “non ci sono ragioni plausibili per rinviare l’esame del disegno di e non riusciamo a comprenderne i motivi se non con i soliti giochetti del Pd che si è arrogato il diritto di deludere ancora una volta le aspettative degli abitanti dei due comuni che da dodici anni chiedono il passaggio in Romagna. C’è stato il referendum, passato a larghissima maggioranza, e il cui risultato, favorevole all’addio alle Marche, è stato riconfermato nei mesi scorsi dai due consigli comunali. E che ha fatto il Pd marchigiano? Anziché cercare di colmare il gap di servizi e infrastrutturale, che ha condotto le due località a chiedere il passaggio a un’altra regione, ne ha ostacolato il cammino istituzionale fino ad arrivare a imporre lo slittamento della discussione al Senato. Per noi della Lega, al contrario, la volontà popolare è sacra”.
Sul tema è intervenuta anche la parlamentare Lucia Borgonzoni, candidata della Lega alla carica di governatore dell’Emilia Romagna. “Siamo pronti ad accogliere in Romagna i due comuni marchigiani così bistrattati dalle Giunte regionali marchigiane. Dove c’è il Pd ci sono prepotenza e incapacità di ascolto. Ma i dem non potranno scappare e nascondersi per sempre dietro slogan e propaganda. Oggi il Pd è solo un insieme di correnti in disaccordo tra loro, senza un progetto per il futuro ma capace solo di escogitare accorgimenti e furbate per rimandare la resa dei conti”.

Mercoledì, 25 Settembre 2019 18:39

Aggressioni ai vigili, otto segnalazioni in procura

(Rimini) Il più delle volte è la rabbia per una multa che si sperava di evitare, altre volte il contradditorio che sfocia nel litigio: è della scorsa settimana l'ultimo atto attraverso il quale la Giunta comunale ha accettato la proposta di risarcimento da parte di un cittadino reo di aver offeso un agente di polizia locale nell'ambito della propria attività. Nonostante possa capitare un'accesa dialettica tra le parti, sono limitate le circostanze dove si oltrepassa il limite e le rimostranze diventano oltraggio a pubblico ufficiale, reato disciplinato dall'articolo 341 bis del codice penale. Dal 2016 ad oggi sono state infatti redatte 8 notizie di reato nei confronti di soggetti che hanno leso l'onore degli agenti durante lo svolgimento dei loro compiti istituzionali e per sei di queste, a seguito di accettazione della proposta da parte degli agenti, è stata attivata la procedura di riparazione del danno attraverso il risarcimento con una somma in denaro, così come previsto dal codice penale. Due gli atti di giunta che hanno attivato la procedura nel corso del 2019, per fatti risalenti al 2017, uno nel 2018, due nel 2017 (per fatti risalenti al 2015 e al 2012) e uno nel 2016 (per un episodio risalente nel 2014). Per due casi è tuttora attivo il procedimento di fronte al GIP della Procura di Rimini.
In almeno un paio di episodi il reato è stato scatenato dalla reazione troppo violenta da parte degli automobilisti ad una sanzione per divieto di sosta, in un'altra circostanza l'insulto è scatenato durante i controlli ad un pubblico esercizio. In queste situazioni, a seguito della notizia di reato, la procedura prevede la proposta di risarcimento, che poi gli agenti possono valutare e liberamente accettare o respingere. Nel caso in cui gli agenti comunichino di non accettare la proposta di risarcimento, il Comando comunica la chiusura del procedimento e si prosegue nel giudizio. Nel caso di accettazione della proposta di riparazione del danno da parte degli agenti coinvolti, il Comando procede alla predisposizione di proposta che viene sottoposta alla valutazione ed approvazione della Giunta Comunale ed alla estinzione del reato.
"Fortunatamente si tratta di poche, sporadiche, situazioni – commenta l'assessore alla Polizia Locale Jamil Sadegholvaad – spiacevoli e intollerabili perché coinvolgono agenti quotidianamente impegnati in attività per la comunità e che invece troppo spesso vengono presi di mira nel servizio delle loro funzioni. A tutto il corpo, anche approfittando della conclusione della stagione estiva, voglio rivolgere il mio ringraziamento per l'impegno profuso. Aggiungo che l'amministrazione farà ogni volta tutto quanto indicato nella legge per tutelare l'onorabilità e il lavoro degli agenti della Polizia Locale di Rimini".

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