tortora-scuro

Rimini, Mauro (Pdl): Il comune riorganizzi gli uffici prima di assumere nuovi dirigenti


Mentre il governo parla di ridurre i dirigenti pubblici del 20 per cento, il Comune di Rimini ne assume altri quattro”, è questa la perplessità del consigliere comunale Gennaro Mauro. “Un Comune che non mette mano alla riorganizzazione degli uffici, attraverso una ridefinizione dei carichi di lavoro, che non procede a una valorizzazione delle risorse interne, anche attraverso il conferimento di incarichi superiori (posizioni organizzative), che per ragioni incomprensibili continua ad avere livelli retributivi diversificati tra i vari dirigenti, senza dare spiegazione sulle ragioni dell'inclusione tra una fascia retributiva e l'altra, come può pensare di assumere nuove figure dirigenziali?”.


E invece il Comune di Rimini ci pensa. E mette a bando quattro posti da dirigente, uno per l’organizzazione e la gestione del personale, uno per la gestione delle attività teatrali, musicali e culturali, uno per patrimonio, demanio marittimo e Cosap e infine uno per tributi ed economato.
E’ per questo che Mauro presenterà un’interrogazione al sindaco. “Vorrei sapere a quali misure, intende dare corso l’amministrazione per l’occupazione, considerati i limiti di assunzione e di spesa di personale dettati dalla recente legislazione (decreto legge 95/2012 e i decreti del presidente del Consiglio dei ministri che saranno emanati entro fine anno, ndr)”.


Il tema posto dall’assunzione di quattro dirigenti molto ampio e di mezzo ci sono anche riordino delle Province e riorganizzazione di tutti gli uffici di Prefettura, Questura, tribunali, Asl, con probabili esuberi di personale, c’è la spendig review con il blocco del turn over, ci sono i tagli ai trasferimenti e chi più ne ha ne metta. “Di fronte a tutto questo – dice Mauro – mi rimane poco chiara questa determinazione di procedere velocemente là dove occorrerebbe invece prima razionalizzare. Perché non ha preso in considerazione la possibilità di affidati incarichi organizzativi di rilevanza al personale interno qualificato, risparmiando drasticamente sui costi del personale?”.
“Non crede signor sindaco che il rapporto un dirigente ogni 100 dipendenti sia ragionevole anche per un Comune come Rimini?”, conclude.

tortora-chiaro

Cultura e terremoto, i ‘luoghi del bel canto’ pro Emilia. Apertura straordinaria anche per il teatro di San Giovanni in Marignano


“I luoghi del ‘Bel Canto’. Incontri nei teatri storici dell’Emilia-Romagna” è il titolo dell’iniziativa che si terrà il 27 e il 28 ottobre in 17 teatro storici della regione, da Fiorenzuola d'Arda (Pc) a San Giovanni in Marignano (Rn), da Busseto (Pr) ai Comunali di Bologna e Ferrara, per lanciare un messaggio di solidarietà a sostegno dei 12 teatri emiliani danneggiati dal terremoto. Per l’occasione verrà creato un conto corrente Pro Teatri, i cui contributi saranno impiegati a loro favore.


In programma, quindi, un susseguirsi di aperture straordinarie, visite guidate gratuite, spettacoli musicali, opere e concerti. L’iniziativa è promossa dall’Istituto per i beni culturali dell’Emilia-Romagna per “portare l’attenzione non solo dei melomani e dei frequentatori abituali di queste realtà alla conoscenza di un patrimonio che anche dal punto di vista architettonico costituisce un’eccellenza del territorio regionale, e che è cresciuto in anni importanti della storia culturale e politica del paese”, ha spiegato il presidente Angelo Varni.


“Per molti di questi luoghi - ha proseguito Varni - si tratta di una occasione di visibilità e riscoperta con opportunità di ricaduta non solo sul piano della conoscenza, proprio mentre ci si avvia al 2013, anno nel quale si festeggia il bicentenario verdiano”.

Mercoledì, 24 Ottobre 2012 16:02

flavio boltro a riccione

FLAVIO BOLTRO QUINTET
RICCIONE INN JAZZ IS JOYFUL!


Venerdì 26 ottobre (ore 21,15)
Teatro del mare, Riccione


Informazioni, prenotazioni e abbonamenti:
Teatro del Mare 0541 690904
Apertura biglietteria nel giorno del concerto: ore 17,30.
www.teatrodelmare.org www.fratelliditaglia.com

rosso

Concessioni spiagge, Gnudi stoppa il decreto. Vertice a Bruxelless alla luce dell’aiutino di Ue a Spagna


“Il decreto per il riordino delle concessioni demaniali che sta circolando, così com’è, non va bene”. Lo dicono a una voce i parlamentari Sergio Pizzolante (Pdl), Elisa Marchioni (Pd) e Amedeo Ciccanti (Udc) che giudicano il provvedimento “nel merito debole sulle premialità e sul riconoscimento del valore d’impresa”. Al di là del merito c’è un piccolo particolare di cui il ministro Piero Gnudi non avrebbe tenuto conto.
In Spagna, pur partendo da una situazione molto diversa rispetto all’Italia, le concessioni (come previsto dal decreto del Governo) potrebbero essere rinnovate senza evidenza pubblica, per ragioni di tutela ambientale e delle coste e per la salvaguardia del patrimonio immobiliare e imprenditoriale”, dicono. Allo stato attuale, inoltre, sembra non ci sia un parere avverso del commissario europeo alla Concorrenza, che invece “per l’Italia ha avviato una procedura di infrazione e si è più volte espresso contro ogni ipotesi tesa ad evitare le evidenze pubbliche”.
E’ per questo che i parlamentari sono scesi in campo ribadendo “al ministro la necessità di non presentare il decreto nel prossimo Consiglio dei ministri, per tornare ad un confronto con l’Europa e per poter avviare un’analisi tecnico-politica con le associazioni di categoria. Perché deve essere chiaro, ciò che dovesse essere concesso alla Spagna non potrà non essere consentito all’Italia”.
Il ministro, dopo l’intervento dei parlamentari, ha dichiarato che non presenterà il decreto e “ha già pianificato, nei prossimi giorni, una missione a Bruxelles per valutare, sulla base anche delle ultime novità, ogni possibile misura a tutela di questo fondamentale settore economico”.

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Rimini, Sports days: un week end con le medaglie di Londra 2012


Un finesettimana a tutto sport, da venerdì a domenica RiminiFiera ospita la seconda edizione di Sports days, la fiera del mondo dello sport che ospiterà le medaglie olimpiche di Londra 2012. Nei quattordici padiglioni del quartiere fieristico arriveranno settanta organismi sportivi, 10mila atleti in gara e tutte le novità del mondo dello sport. Saranno 50 gli eventi indoor e outdoor, gare, dimostrazioni con i campioni olimpici, 40 convegni in programma.
Saranno tre le novità della seconda edizione. La prima riguarda il turismo sportivo con un’intera area dedicata e workshop specialistici. Un intero padiglione della fiera sarà, inoltre, dedicata al primo Salone professionale dell’impiantistica sportiva, mentre le nuove tendenze saranno protagoniste del settore dedicato all’abbigliamento tecnico.
Agli Sports days sono attesi oltre 30mila visitatori.

nero

A Rimini il garante per l’infanzia, Vitali: Società che ascolta solo i bisogni degli adulti


“Siamo una società che ascolta solo gli adulti e ne rispecchia esclusivamente i loro bisogni, desideri, ambizioni”, ha detto oggi il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, introducendo la visita del garante dell’infanzia e dell’adolescenza della regione Emilia Romagna, Luigi Fadiga.
“La famiglia moderna risente dei grandi cambiamenti intervenuti nella società e come, nelle trasformazioni familiari, mutino anche le modalità di ‘svolgimento’ del ruolo di genitore, indipendentemente dal fatto che si sia o meno ancora coniugi o compagni. Resta prioritario il bisogno dei figli, dei minori. Tema di un’attualità disarmante proprio perché la prospettiva che viene assunta quando si dibatte pubblicamente di separazioni, di affidi, di crisi familiari, è quella di noi adulti”.
Un’abitudine non senza conseguenze, come la storia del bimbo conteso a Padova, casi presenti a centinaia anche nel riminese, “che arrivano in carico ai nostri servizi in condizione emotive e psicologiche di grande difficoltà, che rischiano di trasformarsi in patologia permanente. Questo perché non esiste struttura o professionista al mondo, neppure i migliori, che possono sostituire per il minore i loro genitori. Se non capiamo questo siamo sconfitti in partenza. Si tratta di un cambiamento, di una sfida di carattere culturale, su cui si gioca il futuro dei nostri figli. Noi adulti abbiamo dunque l’obbligo di accettarla ‘mettendoci nei panni dei minori’, e non solo di ‘parlare di minori’. Ancora prima di servizi funzionali ed efficienti abbiamo bisogno di genitori maturi e consapevoli, e non di figure adulte sempre più simili a bimbi capricciosi accartocciati su se stessi e sui propri interessi personali”.

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Rimini, arriva il morbillo. La Asl: Vaccinate i vostri figli


Tre i casi di morbillo negli ultimi giorni (un bimbo delle elementari e un genitore che ha trasmesso il virus al figlioletto di meno di un anno di età). La Asl promuove la vaccinazione contro il virus.
“In provincia di Rimini, nonostante l'impegno del personale preposto e dei medici e pediatri di famiglia, la copertura vaccinale è al di sotto dei valori soglia che consentirebbero di ottenere la protezione dall'infezione per tutta la popolazione e ciò a causa di errate convinzioni sull'utilità della vaccinazione”, dice il Maurizio Bigi, direttore dell'Unità operativa Pediatria di comunità. Il medico dice anche che “i bambini che non vengono vaccinati mettono in pericolo anche quelli vaccinati. Voglio ancora ribadire con forza che non vi è alcun nesso tra la somministrazione del vaccino per il morbillo e l’insorgenza dell’autismo infantile, come peraltro ormai ampiamente dimostrato”.

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Le due strade dell’aeroporto di Rimini. La scelta spetta a Gnassi


Dopo aver sentito raccontare di sceicchi arabi e di cordate cinesi, di “veneziani” e di russi, ci rimane la domanda sul perché, ricchi che siano, uno qualsiasi di questi signori dovrebbe portare i propri soldi a Rimini per ripianare un debito di bilancio tanto oneroso e infilarsi in una società che non promette in cambio niente di interessante.
Infatti, se anche il Fellini si assestasse stabilmente intorno al milione di passeggeri, l’aeroporto produrrebbe denaro appena appena sufficiente per pagare le spese della gestione e, diciamo, della manutenzione ordinaria. Come dunque si dovrebbe ripagare l’eventuale investimento di milioni e milioni di euro necessario a chiudere il buco attuale?
Immaginiamo che da diverso tempo ci siano alcuni “addetti al problema” che non pensano ad altro che a trovare una soluzione a questa domanda; e se ci permettiamo la simulazione di un percorso che, certo, alle suddette persone non deve essere sfuggito, è solo per sottolineare il nodo politico cui esso ci conduce.


Quindi, due strade: o il fallimento e la chiusura in breve tempo (dando per scontato che Comune e Provincia non possano tirare fuori dal cappello i milioni che servono) o si riesce a convincere sceicchi e magnati di cui sopra, o altri investitori importanti, che farebbero un affarone ad accollarsi il debito di Aeradria e le quote societarie ad esso corrispondenti.
Nel primo caso, a parte il disonore e senza voler entrare nel merito delle conseguenze sociali che avrebbe un fallimento, ci si potrebbe sempre rivolgere verso una nuova strategia di collegamento della Riviera con il mondo; in primis con una linea diretta, tutta da inventare, con l’aeroporto di Bologna. Un ripiego, forse; di certo l’unica alternativa a ritagliare Rimini dalla cartina e farla andare alla deriva trasformandola in una città off-shore (e in una nuova isola delle rose).
Nel secondo caso il percorso sarebbe quello ordinario in questi casi: un nuovo piano industriale e finanziario e probabilmente una nuova società di gestione (o almeno con una nuova dirigenza), uno scambio di quote e la relativa ricapitalizzazione: ai nuovi soci il compito di mettere i soldi, agli altri…
A questo punto del ragionamento non c’è bisogno di farla tanto lunga. Se si deve convincere un imprenditore a investire diversi milioni in un affare che non rende, occorre che questo “affare” abbia una contropartita diversa e apra un’altra e diversa possibilità di rientrare dell’investimento.
Quale possa essere questo “affare” dipende ovviamente dalle dotazioni che i soci attuali possono mettere in campo, ma, nel nostro caso, tutto si riduce alla solita merce di scambio di cui i Comuni possono disporre: terreni e licenze.
Che poi l’imprenditore o la cordata di imprenditori del caso facciano centri commerciali o grandi alberghi questo non cambia il succo del discorso; solo determinerà il dove e il cosa. Ma la logica è comunque quella del vecchio motore immobiliare: terreno e possibilità di edificare in cambio di investimenti.


E qui si innestano i problemi politici cui abbiamo accennato. Primo: se per salvare l’aeroporto in quanto infrastruttura essenziale per il turismo riminese fossimo costretti a concedere a una qualche compagnia internazionale un enorme albergo da centinaia e centinaia di camere (magari in una colonia dismessa), gli albergatori ne sarebbero comunque contenti? E ancora, accetterebbero di essere messi davanti al fatto compiuto? Ma soprattutto, potrà il sindaco Gnassi avallare una operazione che è tutta contraria all’atteggiamento che ha fin qui tenuto sulla questione urbanistica? A lui forse spetteranno le scelte che decideranno la sorte del Fellini. Una responsabilità che rischia di vederlo rimanere con il cerino in mano.

Mercoledì, 24 Ottobre 2012 10:42

Sic, così distante così vicino

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Sic, così distante così vicino


Sepang, Malesia, secondo giro, l’Honda bianca di Marco Simoncelli sbanda, chi sta guardando dalla televisione la vede prima sparire dallo schermo poi rientrare impazzita e tagliare la strada alle moto di Edwars e Rossi, tagliare la strada ai sogni di un ragazzo simpatico, genuino e follemente spericolato. Marco Simoncelli, aggrappato alla sua moto sino all’ultimo istante di vita, è la foto universale di chi ha il coraggio di scegliere la cosa che ama, anche se per farlo è necessario mettere su un vassoio se stessi. Ci sono vite che avvertono la morte più di altre, la sentono, la annusano, la vedono ma la scacciano via. E’ così per tutti quelli che praticano discipline pericolose e a prescindere dall’età hanno scelto di mettere in conto il rischio: si mettono in gioco consapevoli di gareggiare anche contro la morte. Perché?


Inutile provare a capire, per entrare nella testa di uno di loro bisogna ripartire da zero, resettare la comune percezione della paura. Piloti, alpinisti, velisti in solitaria, folli come Felix Baumgartner, il paracadutista austriaco che qualche giorno fa si è lanciato dalla stratosfera, da quasi 40000 metri d’altezza, andando incontro al mondo come nessuno mai. Tutti uguali e così diversi dalla maggior parte di noi. E quanto sia forte questa passione che li spinge a inseguire loro stessi, quando sia magnificamente spiazzante scegliere in modo così netto la propria vita, possiamo ritrovarlo nelle disarmanti parole, nelle crude, ma oneste parole di papà Paolo Simoncelli: “Io e mia moglie rifaremmo tutto pur sapendo che va a finire così”.


E’ quasi fastidioso ricordare Marco oggi a un anno esatto dalla sua morte, ricordarlo per questioni di calendario ma è l’inevitabile onda che ritorna, come un reflusso d’emozione, come di nuovo toccare con mano la felicità della sua scelta di vita. La morte di Simoncelli ha colpito tutti, anche chi non seguiva le sue gare, anche chi delle moto non gli importava nulla, questo ragazzo con la sua parlata romagnola, con il suo modo di fare schietto, con la sua naturalezza ha toccato tutti. Ecco, forse è stato quello, il suo sembrare normale, così vicino a tutti noi che non ci ha fatto accettare la sua morte. La morte improvvisa non te la spieghi mai, non riesci a rassegnarti, non la capisci, non la accetti, è stato così anche per Piermario Morosini, giocatore del Livorno morto in campo ma è così per tutte le persone che viviamo da vicino. Allora assieme al ricordo della forza della vita di Simoncelli, dei suoi riccioli, della sua allegria, ricordo le meravigliose parole di un anno fa del vescovo Lambiasi che nella sua commovente omelia ha cercato di spiegare, da cristiano, il perché di un dolore immenso che a volte ci sfiora, a volte di tocca, e altre sembra vincerci.


Permettetemi che mi senta anch'io percuotere il cuore da quella domanda inesorabile: perché Marco si è schiantato domenica scorsa alle 9,55 sull'asfalto dell'autodromo di Sepang? Io non posso cavarmela ora con risposte preconfezionate, reperibili sulla bancarella delle formule pronte per l’uso. Sì, alle volte noi credenti pensiamo di svignarcela con l'allusione enigmatica a una indecifrabile volontà di Dio. Il mio animo si ribella all'idea volgare di un Dio che si auto denomina “amante della vita”, che mi si rivela come il Dio che “ha creato l’uomo per l’immortalità” e poi si apposta dietro la curva per sorprendermi con un colpo gobbo o una vile rappresaglia. Datemi un po’ del vostro coraggio e aiutatemi ad abbinare, a quello di Marco, il nome dolcissimo del Maestro mio e di ogni cristiano. Voi lo conoscete: il suo nome non è di quelli che condannano a morte; lui si chiama Gesù, che significa “Dio-Salva”. Dove stava allora Gesù in quell'istante fatale in cui il corpo di Marco ha cessato di vivere? Stava lì, pronto per impedire che Marco cadesse nel baratro del niente e per dargli un passaggio alla volta del cielo. Sì, Gesù è il nome del Figlio di Dio che ha preferito me, te, ognuno di noi viventi, tra la sterminata folla degli esseri ibernati nell'abisso del nulla. Gesù non è venuto a spiegarci il dolore né a salvarci dal dolore, ma ci ha salvati nel dolore e lo ha fatto con il suo sangue innocente. Gesù è il nome del Figlio di Dio che ci ha amati con l'amore più incredibile e ha definitivamente sconfitto la morte con la sua risurrezione. Perciò è sempre là, all'imbocco del tunnel della morte, pronto per afferrarci e portarci a godere la gioia senza più se e senza più ma.
Gesù, che registra sul suo diario perfino un bicchiere d'acqua fresca dato con amore, domenica scorsa stava là a dire a Marco: “Grazie, per tutte le volte che mi hai abbracciato nei fratellini disabili della Piccola Famiglia di Montetauro. Grazie, Marco, per tutte le volte che mi hai fatto divertire tanto, quando hai partecipato alla gara delle karatelle nella festa patronale della tua parrocchia. Grazie, perché tutte le volte che hai fatto queste cose ai miei fratelli più piccoli, le hai fatte a me”. Addio, Marco. È una parola scomposta dal dolore, ricomposta dalla speranza: a-Dio!


Francesco Pancari

Mercoledì, 24 Ottobre 2012 10:21

GIORNALAIO 24.10.2012

giornalaio

Il Ceis se ne va dall’anfiteatro, ma detta le condizioni. Spiagge all’asta: il governo fa appena in tempo a presentare una bozza di decreto ed è già protesta.
Venerdì e sabato a convegno per chiedere don Oreste beato


L’asilo svizzero dice sì, ma con un ma


E se si potesse davvero fare? Liberare l’anfiteatro da ciò che ne ostacola la riqualificazione? Ci vogliono tanti soldi. “L’Asilo svizzero riconosce il valore storico dell’Anfiteatro romano e si sposta molto volentieri in un’altra area. C’è solo un problema: costruire un nuovo Ceis ha un costo piuttosto elevato e qualcuno si deve prendere l’impegno di saldare il conto. Quanto? In lire era sui 15 miliardi”, CorriereRomagna (p.5).


“Giovanni Sapucci, direttore del Centro educativo italo svizzero ‘Remo Bordoni’ (Ceis), replica così all’uscita dell’assessore alla Cultura Massimo Pulini che lunedì pomeriggio in commissione, parlando a titolo personale, ha annunciato di aver messo tra i suoi primi obiettivi il trasferimento dell’asilo svizzero per poter valorizzare la parte di Anfiteatro romano occupata dalle strutture scolastiche fin dal 1946. «Con la nuova giunta non ne abbiamo mai discusso, ma se il Comune ci convoca siamo disposti a parlarne. Abbiamo avuto come ospite l’assessore Pulini l’1 ottobre scorso al convegno al Museo della città sui 100 anni della nascita di Margherita Zoebeli (la fondatrice del Ceis, ndr), ma in quell’occasione non ci ha detto niente». L’imbarazzo per l’uscita dell’esponente di giunta è evidente. Non solo, a quanto pare il sindaco Andrea Gnassi - molto legato al Ceis anche perché ne è stato allievo - non ha preso affatto bene l’uscita in solitaria e non concordata del suo assessore”, LaVocediRomagna  (p.14).


Spiagge, c’è la bozza del decreto serra-ranghi in vista delle aste del 2016


“Confermato, ma solo per la prima gara, il premio fino al 40% per gli attuali concessionari. Le procedure dovranno essere “imparziali e trasparenti”. Tra i criteri anche i servizi per disabili ed energia ‘verde’”, LaVoce (p.11), e già i balneari minacciano protesta.


Il governo taglia i trasferimenti e i comuni aumentano l’imu


I comuni della Valmarecchia alle prese con i bilanci, tra tasse e tagli, NuovoQuotidiano (p.9). Da Santarcangelo a Novafeltria passando per Poggio Berni, Torriana, Coriano, Montescudo, Montefiore, Saludecio, San Leo e Pennabilli. “C'è chi entro la prossima settimana porterà più in alto l'aliquota Imu, è il caso di Coriano e forse Torriana, e c’è chi sta cercando di vendere gli immobili di proprietà, come ad esempio Pennabilli e San Leo. I sindaci dei piccoli comuni della provincia devono fare i conti con tagli ai trasferimenti che vanno oltre ogni sacrificio. A questo si aggiungono, in particolare per l'Alta Valmarecchia, i mancati rimborsi per l'emergenza maltempo di febbraio”.


Aeroporti


Da Forlì annunciano: “pronti 7 milioni di soldi pubblici” per il Ridolfi, LaVoce (p.27). “Per l’aeroporto ‘Ridolfi’ i rubinetti non si sono ancora chiusi. Dopo la pubblicazione del bando Enac, lo scorso 9 ottobre, che apre la gara europea per la privatizzazione, i soci pubblici dello scalo si dicono disponibili a scucire ancora pur di far tornare in pista gli aerei”.


Automobilisti maleducati 


E’ partita da un gruppo su fb (Lapeggio Rimini) ed è approdata al Corriere (p.3) la crociata contro chi occupa abusivamente con la propria auto i posteggi riservati ai disabili (a Rimini 700 multe).


Giovani “schizzinosi”?


A Rimini no. “Il numero delle aziende che si sono rivolte al Centro per l’impiego della provincia di Rimini per reperire personale: sono state ben 415 in meno quelle registrate rispetto ad agosto 2011. Da 2.058 sono passate a 1.643. «Il problema non è di essere schizzinosi – afferma Tatiana Giorgett i, responsabile del centro per l’impiego di Rimini – osserviamo che i giovani fanno tranquillamente lavori che non corrispondono ai loro titoli di studio. Il problema è che non c’è lavoro e, quando c’è, è precario»”, Corriere (p.6).


Don Oreste, via all’iter di beatificazione


Presentato ieri a Roma da Rosy Bindi il programma del convegno del prossimo week end, LaVoce (p.3).


Hera


Il Corriere continua a seguire il malumore attorno agli stipendi Hera, (p.10), che tra l’altro si è aggiudicata il primo premio assoluto al Top Utility Award per l’energia.


Start Romagna, aumento di capitale a metà


I soci non deliberano per il privato: non c’è la maggioranza perché Forlì Cesena ha detto no, Corriere (p.8).

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