Venerdì, 27 Aprile 2012 14:43

GIORNALAIO 01.05.2012

Rubriche

SPIAGGIA, MOLTO RUMORE PER NULLA? ALBERGATORI, C’E’ CHI I RUSSI NON LI PRENDE. SPENDING REVIEW, IL PREFETTO: APPRENDO DAI GIORNALI. PRIMO MAGGIO, ZAMAGNI E IL LAVORO. I SINDACI E L’IMU


Spiaggia, cosi com'era


Gli scontri tra l'assessore Roberto Biagini e il presidente dei bagnini Rimini Sud Mauro Vanni sembrano acqua passata, almeno così riporta La Voce di Romagna a pagina 11. "La spiaggia è rimasta pressoché uguale a prima che scoppiasse tutta questa polemica sulle autorizzazioni paesaggistiche per giochi, gazeebo, pali delle bandiere, campi da beach volley e pedane. Salvo qualche raro caso, come il pavimento per il basket del bagno 18, ormai smontato". La pace è stata siglata nei giorni scorsi davanti a un caffè. “Chiederemo le autorizzazioni per le strutture rimovibili, poi a settembre valutiamo gli importi della sanatoria e decidiamo cosa fare”, spiega Vanni.


Destino della prefettura


Intervista molto critica a pagina 4 del Resto del Carlino del neo prefetto Claudio Palomba, in veste di presidente del Sindacato dei prefetti (vale doppio, quindi). Oggetto del dialogo la ‘spending review’ del governo che potrebbe portare all’accorpamento delle Prefetture di Rimini e Forlì. “Toni pacati, ma l’irritazione per il piano dei tagli del ministero dell’Interno su prefetture e questure, traspare evidente. Che cosa ne dice? «Anzitutto per una questione di metodo: l’averlo appreso dai giornali. Ciò ci lascia interdetti»". Sul piano nazionale il prefetto si domanda «come si faccia a sostenere che declassare Vibo Valentia da questura a commissariato non influisca sulla sicurezza», e riguardo al futuro di Rimini: «Ad oggi non lo sappiamo. L’asticella dei 300mila residenti per Rimini è fuorviante. Durante la stagione estiva la popolazione provinciale viene a moltiplicarsi. Per almeno sei mesi ci sono ben più di 340mila residenti. Milioni di persone».


Riviera, prezzi stracciati


La Voce a pag 13 approfondisce la denuncia fatta in primis dal capo degli albergatori Patrizia Rinaldis sulla riviera venduta a prezzi stracciati con la storia dell'albergatrice riminese in attività più anziana che lascia il cda di Aia e denuncia: "Con il cda ci eravamo dati la linea di non scendere sotto i 30 euro a notte. E invece c’è chi continua ad accettare i russi a 12 euro...io i russi ho iniziato a ospitarli vent’anni fa, ma adesso ne ho pochi. Non è possibile lavorare con loro, hanno dei tour operator che ci impongono prezzi impensabili, troppo bassi". Riportate anche le dichiarazioni dell'assessore provinciale al Turismo Fabio Galli: "Ci sono imprenditori più interessati a ‘far legna’ che a lavorare in prospettiva".


Primo Maggio


Il Carlino sceglie di raccontare il Primo Maggio con un commento in prima del responsabile Stefano Muccioli che segnala a pagina 3 la storia di Secondo De Angeli, informatico scientifico di case farmaceutiche, reinventatosi gelataio a Misano.


Sul Corriere Romagna a pagina 10 intervista a Stefano Zamagni sul senso del lavoro: "Non è la legge che deve occuparsi di queste cose. Se oggi prevale una cultura di relativismo, il recupero del senso del lavoro non ce lo dobbiamo aspettare dalle leggi, ma da una ripresa di coscienza della società civile, a cominciare dalla scuola e dalla famiglia. Anzi, i genitori portano sulle spalle una responsabilità grave, quella di avere trasmesso l’idea del lavoro come una condanna e invece vale il contrario, anche per i lavori manuali che al contrario sono stati screditati. Finora ha prevalso una cultura perversa che ha fatto sì che i giovani negassero validità al lavoro che invece nobilita l’uomo. Bisognerebbe interrogarsi sui risultati di una ricerca dell’Unione europea che vede i giovani italiani rispondere sì alla domanda se farebbero o meno un lavoro manuale in attesa di trovarne uno soddisfacente solo al 5%, contro 40% dei tedeschi e il 38% dei francesi. E’ uno scandalo e vorrà pur dire qualcosa".


IMU, sindaci ribelli, per Gnassi ridicoli, per Pironi folkloristici


A pagina 14 della Voce Gnassi e Pironi, Ceccarelli e Morri intervengono per commentare i sindaci ribelli della Lega contro l'imu. Il sindaco di Rimini dichiara che lo "fanno ridere", "i leghisti sono quelli che fino a qualche mese fa erano al governo e non hanno mosso un dito per il federalismo, l’obiettivo con il quale si erano insediati. Il fallimento politico della Lega non è l’Audi del Trota o i diamanti di Belsito, ma l’aver fallito nel compimento del federalismo". E Gnassi si scopre federalista "vorrei avere l’autonomia per stringere un patto con Rimini: quali sono le priorità, le fogne, il lungomare? Invece non è possibile. E non abbiamo un euro per coprire le buche in strada. Sono i Comuni che dovrebbero compartecipare alle spese dello Stato e non lo Stato a prelevare i soldi dalle casse comunali". Il sindaco di Riccione ammette che "manca l'attenzione ai territori". Per Ceccarelli “l’Imu è una tassa esattamente contraria al federalismo", mentre Morri non è “per le proteste plateali, le leggi vanno rispettate”, ma “non si può essere una volta pagani e una volta romani”.

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IL GRANDE ESODO, ADESSO ANCHE GABICCE MARE VUOLE PASSARE IN ROMAGNA. LA PROPOSTA DEGLI ALBERGATORI


Gli albergatori gabiccesi meritano attenzione e con tutta sincerità la differenza tra Pesaro e la Romagna sta nella mentalità della politica rispetto all’impresa”. Dopo Montecopiolo e Sassofeltrio ecco un’altra realtà locale che chiede il passaggio dalla provincia di Pesaro a quella di Rimini, dalla Regione Marche all’Emilia Romagna. Si tratta di Gabicce Mare, promotori della ‘secessione’ gli albergatori che comunque hanno ben chiara la differenza tra la riviera e il Montefeltro.
“Qui non stiamo parlando della secessione del Montefeltro – spiega Letizia Vincenzetti, responsabile marketing dell’Associazione albergatori – che per quanto importante non rappresenta di certo gli interessi economici di un paese che vive esclusivamente di turismo, più simile a Cattolica e alla Romagna che a Pesaro”.


I motivi che hanno spinto l’associazione a questa mossa sono diversi (segnalati anche in una lettera ai soci). La tassa di soggiorno, che in Romagna non c’è, è una discriminante.
“Il governatore della Regione Emilia Romagna e l’assessore regionale al Turismo hanno indicato ai sindaci dei comuni della riviera la non applicazione della tassa di soggiorno per la stagione estiva 2012. Al contrario nelle Marche il governatore e il suo assessore al Turismo hanno permesso di applicare la tassa a ‘macchia di leopardo’: Ancona no, Senigallia sì, Pesaro sì, Urbino no, Carpegna no, Fano no, Marotta e Mondolfo no, Gabicce Mare sì. Non è questa l’immagine turistica regionale ben coordinata”.


Tuttavia la gabella della discordia non è la sola causa dei malumori e nella lettera ai soci si punta il dito anche contro l’amministrazione comunale. “Gabicce Mare da anni viene dimenticata e non riportata su diverse cartine geografiche, mentre la Romagna promuove addirittura il monte di Gabicce. E per finire a proposito di sostegno economico alle imprese, in Emilia Romagna la legge contribuisce agli investimenti alberghieri, nelle Marche ‘aiutati che Dio ti aiuta’”.
Per gli albergatori di Gabicce non si tratta di una questione ideologica, ma semplicemente pratica. “Non sono importanti i confini e le appartenenze regionali ma sono responsabili i comportamenti più adeguati della politica in fatto di turismo che a quanto pare in Romagna sono al primo posto mentre nelle Marche ‘insufficienti’”.

Lunedì, 30 Aprile 2012 13:53

MUSICA DI STAGIONE 5

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Per affrontare l'estate, ricordate l'inverno (sarà tutto più bello)


4 gruppi, 4 pezzi da inserire senza se e senza ma nella playlist del proprio iPod. Trattateli bene, ci stanno molto a cuore.


Cage the Elephant - Shake me down
Occhio perché il ritornello fa saltellare come quindicenni.
"Even on a cloudy day I'll keep my eyes fixed on the sun"
Questo significa essere giovani: gli occhi fissi nel sole.


Cosmetic - Lenta conquista
"La cura si sente già / il male non vuole guarire / ma il bene comincia / la cura si sente già / il bene comincia qua."
Detta come va detta, il miglior gruppo rock che la Romagna abbia mai conosciuto.


The Black Keys - Gold On The Ceiling
Come faccia una band a diventare improvvisamente la cosa più figa del pianeta è difficile capirlo.
E' ancora più difficile immaginare come questa band finisca, una sera qualunque, su un terrazzo milanese a fumare purini con un tuo compagno di scuola. Such is life.


Ghinzu - Dragster Wave
Il loro capolavoro è essere i Ghinzu.
Belgi, con un album indimenticabile che si chiama Blow e che è la cosa più bella vi possa capitare in termini musicali.
Per non tenervi nascosto niente, il nome Ghinzu deriva da una marca di coltelli giapponesi venduti in una televendita statunitense.
Ghinzu significa "più si affila, più taglia".


Baci da @arcabook

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PRIMO MAGGIO DEI SINDACATI. DOMANI DALLE 9 ALL’ARCO DI AUGUSTO MUSICA E DIBATTITO CON CGIL, CISL E UIL


‘Più Lavoro, Più Crescita per uscire dalla Crisi!’ è il tema della Festa del lavoro convocata in modo congiunto da Cgil, Cisl e Uil per domani a Rimini. Lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini sono invitati dai sindacati alle 9 all’ombra dell’Arco di Augusto. La giornata partirà dal dilettevole per raggiungere l’utile. Il programma infatti prevede, alle 9 un momento musicale dedicato al lavoro, alle 9,30 la presentazione iniziativa unitaria, alle 10 la tavola rotonda con Anna Salfi, segreteria regionale Cgil, Antonio Amoroso segreteria regionale Cisl, Giuliano Zignani segreteria regionale Uil.

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AMMINISTRATIVE, CONTO ALLA ROVESCIA PER CORIANO E ALTRI 17 COMUNI DELL’EMILIA ROMAGNA


Tutto pronto il 6 e 7 maggio per le elezioni amministrative a Coriano e in altri 17 enti locali dell’Emilia Romagna. In lizza per il comune del riminese 6 liste ognuna a sostegno di un candidato sindaco di cui 2 donne e 4 uomini. Tra essi anche il candidato a sindaco più giovane della tornata elettorale, il 18enne Matteo Squadrani. In 58 i candidati a ricoprire la carica di consigliere di cui 20 donne e 38 uomini.


Più rosa e più giovane, dunque, la compagine delle amministrative 2012 e non solo a Coriano. In sintesi, per l’Emilia Romagna 85 candidati si sfideranno per occupare le diciotto poltrone vuote di primo cittadino (tra cui due capoluoghi di Provincia: Parma e Piacenza). In corsa per un posto in consiglio comunale sono 1858 candidati (‘solo’ 231 i posti vacanti) raggruppati in 109 liste.


Tra le municipalità 4 Comuni - Parma, Piacenza, Comacchio (Fe) e Budrio (Bo) - hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti (potrebbero accedere al turno di ballottaggio) e 14 popolazione inferiore ai 15 mila abitanti.


Candidati a sindaco. Degli 85 candidati per conquistare uno dei 18 scranni in palio 8 su 10 sono uomini (esattamente 71 uomini e 14 donne, rispettivamente 83,5% e 16, 5%) e la loro età media è di 45,2 anni (46,4 per le donne e 51,4 per gli uomini).
Il candidato sindaco più giovane, classe 1993, è il diciottenne Matteo Squadrani, candidato a Coriano per la lista ‘Sinistra critica, ecologista, comunista, femminista’ mentre il candidato sindaco più anziano, classe 1939, ha 73 anni ed è Cesarino Soldati, candidato a Longiano (Fc) per La Destra.


Candidati consiglieri. Dei 1858 candidati, 591 sono donne (31,8%) e 1267 sono uomini (68,2%): l’età media è di 45 anni (45,9 per i maschi e 42,90 per le femmine). I 231 posti da consigliere sono così ripartiti: 2 Comuni (Parma e Piacenza) 32 consiglieri, 4 Comuni da 16 consiglieri, 7 Comuni da 10 consiglieri, 3 da 7 consiglieri e 2 da 6 consiglieri.
Il candidato alla carica di consigliere più giovane è Alessandra Zecchini, della lista ‘Insieme in Comune’ di Castrocaro Terme che compirà 18 anni proprio il 6 maggio.


In totale nei 18 Comuni al voto, sono candidati altri 6 diciottenni e 11 diciannovenni mentre sono candidati 9 ultra-ottantenni. Il più anziano ha 91 anni ed è una donna, Bruna Pasquale, candidata a Parma per la lista ‘Consumatori-Pensionati’.


Tutte le liste, per ogni Comune al voto, e alcune elaborazioni statistiche (su età e sesso) si possono trovare sul sito http://www.regione.emilia-romagna.it/elezioni realizzato – in collaborazione tra Assemblea Legislativa e Giunta regionale – in occasione del voto amministrativo che proporrà news, aggiornamenti e i risultati del voto.

Sabato, 28 Aprile 2012 10:38

Affresco Giudizio

In occasione del  ponte del 1 maggio sia il Museo della Città che il Museo degli Sguardi resteranno aperti domenica 29 aprile, lunedì 30 aprile e martedì 1 maggio  con orario festivo, con orario 10-12,30/15-19 Museo della Città, 10 - 13/16 -19 Museo degli Sguardi


Venerdì, 04 Maggio 2012 00:17

L'insostenibile costo dell'etica in banca

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L'insostenibile costo dell'etica in banca


Qualche mese fa mi telefona un promotore finanziario che conosco da anni, che ha seguìto i miei investimenti personali (per la verità ha assecondato le mie scelte: visto il lavoro che faccio, mi piace sbagliare da solo) nelle varie banche in cui ha lavorato. Mi avvisa che non potrò più essere suo cliente perché da lì in avanti lavorerà per una banca etica, Eticredito spa, che per statuto non accetta fra i suoi clienti soggetti che comprano e vendono azioni, poiché la finalità di chi compra azioni è speculativa e questo non è, evidentemente, etico.
Percepisco la comunicazione come una forzatura, pur necessaria, nelle motivazioni addotte, che mi appaiono moralistiche, più che speciose, ma ne prendo atto, augurando buona fortuna al promotore in questione: e mi riprometto di andare più a fondo, accomunato come mi sento al vecchio Ebenizer Scrooge, di dickensiana memoria.


I professori universitari hanno tanti modi di approfondire taluni argomenti, quello più veloce e interessante –perché è un work in progress al quale si partecipa- è assegnare una tesi; così accade che un’ottima laureata, magna cum laude nella recente sessione, accetti di discutere una tesi sul micro-credito, la finanza etica ed i suoi protagonisti, italiani e non.


Il micro-credito e la finanza etica nascono in palese contrapposizione al tradizionale operare delle banche, ritenute un covo di speculatori che, alle spalle dei risparmiatori e dell’ignara popolazione, macinano utili ingiusti ed immorali, appunto, non etici. Le banche sarebbero, di conseguenza, prive di qualunque valore di riferimento, tese solo al profitto e disposte a mangiare bambini pur di riuscirci. La banca etica nasce per sfatare l’alternativa brechtiana che si interroga sulla convenienza dell’opzione di rapinare una banca piuttosto che fondarla tout-court, e si sviluppa in Asia a cura di Mohammed Yunus, che con la sua Grameen Bank, mostra che si possono finanziare micro-imprese, a ristrettissima base familiare, grazie alla conoscenza diretta del soggetto finanziato ed all’incentivo morale a bene operare rappresentato dalla consapevolezza del particolare circuito finanziario al quale si aderisce. Il fenomeno del micro-credito esplode nei paesi in via di sviluppo e, a molti osservatori superficiali, sembra rappresentare il rimedio per il tradizionale vincolo finanziario alla crescita. In realtà il micro-credito, fenomeno che non si vuole certamente sminuire, non può in alcun modo rappresentare la fuoriuscita dal sottosviluppo per i Paesi in cui è attivo, perché non è in grado di mobilitare risorse adeguate a sostenere lo sviluppo di imprese più grandi di, appunto, micro-imprese individuali, talvolta prive di addetti. Per i soggetti cui si rivolge (poveri, respinti dalle banche, privi di risorse per fare impresa) il micro-credito rappresenta un argomento di grande interesse, che viene portato avanti in Italia soprattutto da Banca Popolare Etica e, nel nostro territorio, da Eticredito (Banca Etica Adriatica) spa.


Se la prima è più popolare a livello nazionale, anche per le sue iniziative commerciali note come “i banchieri ambulanti”, ossia persone che non stanno agli sportelli ma girano sul territorio, la seconda nasce proprio a Rimini, con l’intento di favorire l’accesso ai finanziamenti bancari per tutti nel nome del valore dell’inclusione creditizia. In altre parole, decidendo di saltare il presupposto tradizionale della concessione di finanziamenti (la verifica del merito di credito) Eticredito stabilisce il principio che il credito è un diritto, per tutti. Forse non è un caso che questo istituto nasca per iniziativa di alcuni personaggi illuminati della borghesia imprenditoriale riminese, che decidono di mettere risorse e capitali a disposizione di un’idea di banca che vada controcorrente rispetto alla tradizionale intermediazione creditizia; forse non è un caso perché il vizio capitale risiede proprio qua, nella mancanza di una chiara idea di impresa insita nella missione originaria, quella di dare soldi a tutti quelli che non li ottengono dalle banche “tradizionali” senza chiedersi perché e, soprattutto, con quali risorse.


Banca Etica Adriatica Spa, opera dal 2006, ma l’idea del progetto Eticredito nasce nel 2004 dall’iniziativa di cinquantasei soci fondatori tra cui persone fisiche, enti e società idealmente ispirati, in tale loro iniziativa, agli stessi principi che, dal punto di vista etico-sociale, mossero gli originari fondatori delle Casse di Risparmio di oltre un secolo e mezzo fa. La particolarità riscontrata nelle politiche di remunerazione ed incentivazione, approvata nell’assemblea dell’ottobre 2009, prevede che le cariche degli organi sociali siano volontarie e gratuite a testimonianza dello spirito e delle motivazioni che hanno dato vita ad Eticredito.


Questi anni non sono stati facili per Eticredito Rimini, che non ha mai raggiunto l’utile d’esercizio ed ha incontrato vistosi problemi nel perseguimento del proprio scopo sociale. Oltre alle difficoltà a generare reddito manifestata dal modesto margine di interesse (la differenza tra interessi attivi e passivi), contribuisce alla scarsa performance della banca anche il livello dell’indicatore cost/income ratio (rapporto tra costi operativi e risultato della gestione caratteristica) che, presa come riferimento la media delle banche di credito cooperativo (nel 2010 pari al 74,2%) e di Banca Popolare Etica (85%), evidenzia l’abissale distacco delle percentuali di Eticredito (460%).
Per quanto concerne la qualità del credito, a fine 2010 le posizioni classificate ad incaglio di Eticredito sono quasi triplicate passando a 315.366 nel 2010 contro 80.661 euro del 2009. Inoltre, il rapporto tra patrimonio libero ed il totale dell’attivo, quale indicatore di solidità patrimoniale è pari al 30%, una percentuale troppo esigua per il grado di rischio a cui è esposta la banca. Infatti, se si considera la leva finanziaria, definita come il rapporto tra il totale dell’attivo e il patrimonio di base, questa risulta pari a 290% a fine 2010 ed in aumento rispetto al 270% del 2009.


Potremmo essere indotti a pensare che le difficoltà cui va incontro Eticredito Rimini siano le medesime che affronta Banca Popolare Etica. L’esame di due indicatori, relativi al costo di due emissioni obbligazionarie, da una parte, al corrispettivo richiesto per l’apertura di un conto giovani, dall’altro, chiariscono meglio però le diverse strategie adottate dalle due banche.


Prestiti Obbligazionari di Eticredito Rimini (tasso variabile)
Durata: 3 anni
1° cedola: 2,50 %
Altre cedole: Euribor 6M + 0,50%
Frequenza cedole: semestrale


Prestiti Obbligazionari di Banca Popolare Etica (tasso variabile)
Durata: 3 anni
1° cedola: 0,84 % (netto 0,672%)
Altre cedole: media mensile Euribor 6M con riferimento al mese precedente l’inizio di maturazione delle cedole stesse
Frequenza cedole: semestrale


Infine, se si analizzano le spese all’apertura di un conto corrente (profilo giovani) dal confronto tra i prospetti informativi delle due banche si possono notare cospicue differenze:
• profilo giovani Eticredito Rimini euro 61,50 euro
• profilo giovani Banca Popolare Etica 207 euro: il paradosso di questo conto è nel suo nome (si chiama conto sostenibile e costa oltre tre volte il conto dei concorrenti).


In sintesi: mentre Eticredito Rimini offre condizioni migliori alla propria clientela, Banca Popolare Etica riesce a perseguire la propria missione penalizzando palesemente i propri risparmiatori, maltrattati sia in termini di tassi, sia di condizioni. In sostanza, l’inclusione creditizia si realizza bilanciando i maggiori rischi e la minore redditività dell’attivo con una raccolta certamente meno onerosa e con maggiori ricavi da commissioni. Si potrebbe affermare, in estrema sintesi, che Banca Popolare Etica riesce (forse) ad attirare capitali a condizioni peggiori per i risparmiatori in forza di una superiore capacità di proporre i valori etici che ne contraddistinguono l’operato.


La tipologia dei prestiti erogati, quali finanziamenti all’energia, in particolare impianti fotovoltaici, al non profit e all’accesso al credito, delinea attività rischiose e poco liquide, che di fatto si ripercuotono sulla gestione della banca, soprattutto a livello reddituale. In generale dall’operatività di Eticredito Rimini, come in quella dei principali soggetti attivi nel settore, si evidenzia il trade off tipico della micro-finanza ovvero come il maggior coinvolgimento di soggetti non bancabili crea forte inefficienze economiche e allo stesso tempo la mancanza di una piena sostenibilità.


Se non esiste un’unica ricetta del micro-credito, si può certamente affermare che la via italiana al micro-credito non è quella di Yunus. Si pensi, in particolare, al costo della vita ed al contesto socio economico che classificano l’Italia come paese ricco e fanno sì che gli importi da erogare siano più alti ed il costo del lavoro sia diverso e molto più caro. Le performances di Eticredito Rimini (e, per converso, di Banca Popolare Etica), sotto tale profilo, sintetizzano efficacemente questi problemi, rendendo inevitabili alcune conclusioni: a) la finanza etica è mediamente più rischiosa e, paradossalmente, meno redditizia della finanza tradizionale, il che la rende più faticosamente sostenibile; b) poiché il conto economico delle banche esige invece la sostenibilità, al fine di evitare rischi di contagio sistemico e di panico (corsa agli sportelli) o si decide di fare pagare maggiormente il credito, il che non è etico, o si ribaltano sui risparmiatori i problemi del conto economico: il che è altrettanto poco etico, soprattutto ove il risparmiatore non sia adeguatamente informato di ciò; c) infine, le banche etiche rimangono banche, soprattutto per la legislazione che tutela il risparmio; ne deriva la necessità di ricorrere in misura massiccia ad aumenti di capitale, in grado di ridurre la leva e la rischiosità e, soprattutto, di fronteggiare le perdite; Banca Etica Adriatica di Rimini potrà continuare a svolgere il suo lavoro solo e soltanto se, tra i soci fondatori, non verrà meno la volontà di sostegno finanziario all’intermediario cui hanno affidato un compito così impegnativo. E non ritorneranno invece a decidere direttamente sui soldi che vogliono destinare in beneficenza.


Alessandro Berti
http://johnmaynard.wordpress.com
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Venerdì, 27 Aprile 2012 09:24

GIORNALAIO 30.04.2012

Rubriche

TURISMO. GNASSI METTE MANO AL LUNGOMARE. FINANZA IN AGRITURISMO. PREFETTURA A RISCHIO. STRETTA PER LE IMPRESE, LA CLASSIFICA


Turismo, ponte e qualità


E’ un ponte dimezzato e gli operatori fanno sentire il loro lamento. In particolare Patrizia Rinaldis, leader degli albergatori, punta il dito sulla qualità:«La corsa al prezzo è pericolosa, poi non ci lamentiamo. Dovremo stabilire che al di sotto di un certo livello non si può scendere», dichiara a pagina 4 del Corriere Romagna. Riguardo al bilancio di questo ponte scrive il Corriere che “la Provincia stima percentuali di apertura degli alberghi nell’ordine del 65-80 per cento. Il grado di riempimento è alto, anche con punte del 75 per cento”.


A pagina 6 della Voce di Romagna commento sul turismo culturale e balneare, in particolare sul destino della strada “Vini e sapori”.


Gnassi, mettere mano al lungomare


In una intervista al Corriere a pagina 5 il sindaco fa il punto sulla spiaggia e i tanti problemi che hanno caratterizzato l’avvio di stagione: «Il nostro percorso non è la sanatoria, usciamo d al l’equivoco che tutto quello che c’è va sanato. Noi cominciamo un processo di riqualificazione, un processo che (pensiamo) dovrà coinvolgere il lungomare».


Valconca, controlli della finanza


Detto fatto. “La Guardia di finanza di Rimini, nella giornata di ieri, ha già passato al setaccio alcuni agriturismi soprattutto dell’entroterra dove, chiaramente, sono più numerosi. Le Fiamme gialle hanno fatto il loro passaggio nella tarda mattinata e primo pomeriggio partendo dalla Valconca”, scrive Monica Raschi sul Resto del Carlino a pagina 3.


Prefetture, Rimini rischia o forse no


Rimini per adesso non rischia l’accorpamento, ma tutto dipende dai criteri che il governo adotterà. “Si parla infatti di un “minimo” di 300mila abitanti come limite sotto il quale far scattare l’accorpamento in automatico, ma potrebbe anche essere di 350mila. Se nel primo caso la provincia di Rimini sarebbe esclusa, con circa 330mila abitanti, è chiaro che con l’innalzamento dell’asticella qualche problema potrebbe sorgere”, scrive Daniele Bartolucci a pagina 9 della Voce.


Credit crunch


Sul Nuovo Quotidiano di Rimini interessante dossier sulla stretta del credito per le imprese a pagina 16: Rimini in una ennesima classifica è penultima, in fondo alla classifica Parma.

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PRIMO MAGGIO A RIMINI, MUSEI APERTI. 7MILA INGRESSI PER LA SETTIMANA DELLA CULTURA


Rimini, in occasione del ponte del 1 maggio porte aperte per i Musei comunali forti dei 7mila biglietti staccati in occasione della settimana della cultura, dal 14 al 22. Sia il Museo della Città che il Museo degli Sguardi resteranno aperti domenica 29 aprile, lunedì 30 aprile e martedì 1 maggio con orario festivo, con orario 10-12,30/15-19 Museo della Città, 10 - 13/16 -19 Museo degli Sguardi.


Domani e martedì si rinnoverà la proposta delle visite guidate alla Domus del chirurgo e alla Sezione archeologica del Museo della Città. La partenza del tour è prevista alle 15,30 dal sito archeologico, ovviamente il costo della visita guidata è compresa nel biglietto di ingresso (6 euro intero e 4 ridotto) e nella Rimini City Pass. Si consiglia di prenotare al numero 0541-793851.


Al Museo civico si potrà, inoltre, visitare fino al 1 maggio la mostra ‘Metafore. Il museo declinato al presente’, nuovi allestimenti in forma di dialogo che si propongono “di valorizzare le opere d’arte esposte nella sezione medievale e moderna tramite un linguaggio non tradizionale, quello della metafora, declinata attraverso diverse forme artistiche. Percorrendo soluzioni inedite, le installazioni hanno il pregio di interpretare l’opera d’arte suggerendone letture originali e sottolineando il rapporto vivo fra antico e presente”.


Infine, la Fabbrica Arte Rimini – Far di palazzo del Podestà, propone fino al 3 giugno la sua terza mostra, questa volta dedicata a Simone Pellegrini ‘DEVASTI “non c'è alcun contrario della forma del mondo” (Wittgenstein)’, a cura di Walter Guadagnini. “Pellegrini, un artista considerato dai critici extragenerazionale, trans-epocale, non ascrivibile a un gruppo o a una tendenza artistica. Nelle sue opere pittoriche piacere e dolore sono fusi insieme nello struggente miscuglio di passioni che riflette la realtà della vita”.

Venerdì, 27 Aprile 2012 09:58

GIORNALAIO 28.04.2012

Rubriche

SPIAGGE, I BAGNINI PAGANO. CARIM2, I SOCI NON CI CREDONO. IMU BIS, INDUSTRIALI DI TRAVERSO. VIGILI RIOGANIZZATI, TROPPA BUROCRAZIA. PINI EVASORE SI DIFENDE. BORGO MARINA, INAUGURAZIONE A SPINTONI. CONTROLLI NEI CANTIERI EDILI


I bagnini si arrendono


Hanno deciso che pagano. Il resto del Carlino a pagina 2.
“Una serenità che sta prendendo i connotati di una pericolosa leggenda metropolitana, visto che se si parla di sanatoria è perché esistono abusi. Per di più, a quanto pare, dagli uffici comunali è stato inviato in Procura il regolamento da poco approvato dal consiglio comunale”.
“Tra gli operatori di spiaggia c’è anche chi sta facendo ricerche negli album di famiglia per trovare le immagini dei campi da bocce e altro presenti sulla spiaggia prima del 1985, sperando che questo possa servire ad evitarne la demolizione. E se negli album le fotografie non ci sono, si spera nelle immagini aeree fatte all’epoca”.


Vigili, la riorganizzazione


Burocrazia a “livelli impensabili”, La Voce di Romagna a pagina 11.
“I vigili urbani richiedono il pagamento con un modulo F23 dell’Agenzia delle Entrate. Ma negli u ci, in banca e alla Polizia Municipale nessuno sa come deve essere compilato”.


Pini evasore


La sua difesa sul Carlino a pagina 4.
«Riguardo alla vecchia azienda — scrive — non c’è nessuna evasione fiscale ma un debito erariale, esigibile ma non definitivo, dovuto a comportamenti non ascrivibili al sottoscritto ma ad altri soggetti. Così come c’è un potenziale credito erariale non ancora esigibile di notevole importo».
«La maggioranza dei soci, con la sola esclusione di una quota, sono impegnati nel risanamento dell’azienda da oltre un anno, con risultati apprezzabili che hanno permesso e permettono ad una quindicina di famiglie dell’indotto di vivere dignitosamente anziché subire i drammi, anche sociali, di un fallimento. La società che possiedo per il 90% paga allo stato nel 2011 oltre 400mila euro di tasse e imposte, ed il sottoscritto ne paga personalmente oltre 100mila».


Imu
Gli industriali dicono no a imu bis e aliquota su tassa rifiuti, la Voce a pagina 11.
“Oltre all’Imu che dovrà essere pagata a partire dal prossimo giugno - riporta una nota inviata da Confindustria Rimini a nome degli Stati Generali delle categorie - si sente parlare di Imu bis e addirittura di una addizionale sulla tassa raccolta rifiuti lasciate entrambe, per la loro effettiva applicazione, alle facoltà dei Comuni. Pensiamo che già l’Imu sia una forte penalizzazione per il settore delle costruzioni e non osiamo immaginare quali ripercussioni potrebbero avere le altre due tasse se non quelle di aggravare ulteriormente le condizioni del mercato”.


La ricetta di Eticredito, Corriere Romagna a pagina 6.
“Pagare l’Imu a rate: si può. Dilazionare il pagamento dell’imposta attraverso la concessione di prestiti, con rientro in dodici rate mensili, senza alcun costo di apertura e chiusura delle pratiche”.


Borgo Marina, festa con ‘rissa’
Al taglio del nastro Renzi spintona Cristina Zoli, il Corriere Romagna a pagina 7.
“Borgo Marina è un quartiere da anni al centro delle polemiche per via dell’alta concentrazione di attività in mano agli stranieri e dei fenomeni legati alla criminalità. Ieri sera Comune e associazione Borgo Marina danno vita a un momento di festa in occasione del nuovo arredo delle vie Mameli e San Nicolò: asfalto, marciapiedi, illuminazione. In tutto: 250mila euro. Da due giorni Renzi (Pdl) rivendica il merito di avere lottato da solo per Borgo Marina, mentre la Zoli (Associazione Borgo Marina e collega di Renzi nel Pdl) è arrivata all’ultimo momento”.


Gnassi: “Sposteremo la moschea”, titola il Carlino a pagina 9.


Cantieri sicuri


L’operazione di Carabinieri e ispettorato, in quattro mesi 2mila infortuni (3 mortali), 3 vittime al giorno, Nuovo Quotidiano a pagina 7.
“Dodici accessi ispettivi, 34 ditte e 95 lavoratori controllati di cui 4 “in nero”, compreso un clandestino, 20 persone denunciate (di cui 3 legali rappresentanti ed 1 coordinatore sicurezza) e contravvenzioni per 39.500 euro e sanzioni amministrative per 19.735 euro”.


Carim
La ricapitalizzazione raggiunge i 75 milioni, ma i soci sono pochi, la Voce a pagina 15.
“Il dato che balza agli occhi è l’amara sorpresa del numero di sottoscrittori in opzione: solo 1.752 sui 7.072 che ne avevano diritto. Significa che sono ben 5.320 i soci che non ci hanno creduto”.

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