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RIQUALIFICAZIONE BORGO MARINA, RENZI: “LA BATTAGLIA CONTINUA. BASTA COL GHETTO AFRO-ASIATICO”


“Per rifare le due strade di Borgo Marina, Via Mameli e Via San Nicolò, con i sottoservizi, la pavimentazione, i marciapiedi inesistenti in selci, un decoroso impianto di illuminazione, ci sono voluti 11 anni”. E non 11 anni a frizzi e lazzi. Gioenzo Renzi annuncia che “il suo impegno personale” nella riqualificazione dell’aera non è finito.


Dopo 6 interrogazioni al sindaco, 2 mozioni discusse in Consiglio Comunale, 3 petizioni popolari al Sindaco, 5 incontri pubblici con i residenti, i suggerimenti ai tecnici comunali e i controlli sui lavori fino alla loro ultimazione, e i lavori eseguiti, non è ancora tempo per il consigliere del Pdl di gettare la spugna. “Sono contento del risultato – dice – ma la battaglia continua”.
E’ adesso necessario “recuperare l’identità riminese del Borgo Marina, con il ritorno delle diverse attività dei riminesi e dei riminesi residenti”, piuttosto che dei riminesi immigrati “affinché – dice Renzi – il Borgo Marina non sia più il ghetto afro-asiatico di oggi”.


Renzi ha già in mente un piano in cinque punti. “Primo. Controllo continuativo della Polizia municipale amministrativa sulla regolarità della merce dei negozi che nei mesi estivi costituiscono una centrale di rifornimento per i venditori abusivi sulla nostra spiaggia, sul possesso dei requisiti igienico sanitari dei kebab e negozi di alimentari, sul sovraffollamento delle case affittate agli stranieri. Secondo. Controllo della Guardia di finanza su quegli esercizi commerciali, aperti tutto l’anno, che non sembrano svolgere un volume d’affari per sostenere gli affitti dei negozi, le spese di gestione, tasse e contributi. Terzo. Regolamentare i phone center, prevedendo i requisiti igienico sanitari dei locali ove si svolgono tali attività, le misure dirette a tutelare la quiete pubblica e le condizioni di vivibilità delle aree antistanti e limitrofe, evitando le occupazioni o i “bivacchi” sui marciapiedi esaminando al più presto l’apposito Regolamento che ho presentato in Consiglio Comunale. Quarto. Rispetto dell’impegno assunto dal sindaco nel settembre scorso di trasferire la Moschea in un’altra zona della città, più compatibile ed accessibile per eliminare l’impatto attuale causato dalla moltitudine dei suoi frequentatori sulle case circostanti e sui marciapiedi. Quinto. Prosieguo della presenza delle forze dell’ordine, soprattutto nei prossimi mesi estivi, per esercitare l’azione di contrasto allo spaccio della droga e ai comportamenti antisociali”.

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MEZZO PESANTE DANNEGGIA PASSAGGIO A LIVELLO, BLOCCATA LA CIRCOLAZIONE SULLA RIMINI-RAVENNA. UN REGIONALE CANCELLATO, RITARDI DI 60 MINUTI 


Bloccata fino alle 8,40 di questa mattina la circolazione ferroviaria sulla linea Rimini – Ravenna, sospesa dalle 7,35 per i danni a un passaggio a livello di Cesenatico causati da un mezzo pesante (il conducente è stato identificato dalla Polizia municipale di Cesenatico). Fino a 60 minuti di ritardo per quattro treni, cancellato un regionale.


In pratica, è accaduto che il mezzo nell’attraversare il passaggio a livello, che era regolarmente aperto, ha danneggiato il ‘trefolo di guardia’, vale a dire il filo che serve a proteggere la linea di alimentazione elettrica dei treni, e una delle sbarra del passaggio a livello.


Le squadre tecniche di Rete ferroviaria italiana sono intervenute nell’immediato contribuendo al ripristino della funzionalità dell’impianto.

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RIMINI. DIMINUISCONO I PARTI, MA AUMENTANO QUELLI 'SENZA DOLORE': DA 69 A 994 IN 4 ANNI


Nel 2011 all’Infermi di Rimini, dei 3.156 parti (dai sono nati 3.213 bambini (perché 54 sono stati quelli gemellari con 3 trigemini), quasi un terzo, 994 pari al 31,5 per cento, sono stati i parti in analgesia, ovvero i parti naturali senza dolore. Nel 2008 le donne che avevano potuto usufruirne erano state 69 (il 2,26 per cento). In calo, invece, il numero dei cesarei (637, pari al 20,18 per cento). Le mamme, dunque, sempre più scelgono di essere presenti il giorno in cui danno alla luce il proprio figlio e sempre di più chiedono anche di evitare i dolori delle contrazioni.


Rispetto agli anni precedenti il numero di parti ha subìto un lieve calo, pari al 3,4 per cento rispetto al 2010 (che aveva fatto registrare 3.270 parti) riportandosi sul livello del 2009 (3.154 parti), in linea anche con quanto rilevato dal Rapporto demografico redatto annualmente dalla Provincia. Il trend del quinquennio è comunque estremamente positivo, con una crescita del 14,8 per cento rispetto al 2007, quando si registrarono 2.749 nascite.


Buono il dato, ovviamente in negativo, dei nati prematuri o sottopeso: nel 2008 erano 254, cioè l'8,15 per cento del totale, mentre nel 2011 sono stati 191, pari al 5,94 per cento. Dieci, infine, i bimbi nati morti, con un'incidenza del 3,1 per mille, anche questa estremamente limitata.

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GIR+A&F DAL PREFETTO. CERONI (CGIL): “SUBITO ACCONTO SULLA PAGA DI MARZO E NO AL FALLIMENTO”


Liquidazione Gir+A&F, ieri una riunione convocata dal prefetto di Rimini dall’esito inatteso per il sindacato.


“Il liquidatore aziendale e i suoi collaboratori – spiega Roberta Ceroni di Filctem Cgil - hanno formulato una proposta di gestione della crisi che esce dai binari fin qui percorsi. Hanno parlato di un vero e proprio atto di forza del liquidatore nei confronti della vecchia proprietà e nello specifico nei confronti dei Girbaud, avocando a sé la titolarità di qualsiasi possibile trattativa di cessione di azienda inducendo i soci a contribuire economicamente nel consentire il proseguimento delle lavorazioni, nel sito di San Giovanni, fino ad una possibile nuova trattativa di cessione. Detti contributi dovranno inoltre essere usati per saldare le competenze delle maestranze che intanto avranno nell'immediato un acconto sulla paga di marzo”.


Sembra dunque di essere di fronte a un cambio di rotta che sindacati e rsu “hanno apprezzato” riservandosi, comunque “di comunicare all'azienda, dopo la discussione nel l'assemblea dei lavoratori che si terrà giovedì se sarà percorribile la sospensione delle agitazioni. Ciò, per rientrare al lavoro nell'estremo tentativo della ricerca di una possibile soluzione che non sia il fallimento”.

Giovedì, 26 Aprile 2012 09:30

GIORNALAIO 26.04.2012

Rubriche

CARIM, VIA ALLE OBBLIGAZIONI. SPIAGGIA, FORSE NON SI SMONTA. VITALI E L’AROPORTO. LE PARTECIPATE DI COMUNE E PROVINCIA. AIA RINNOVA I VERTICI IN ANTICIPO


Carim, via alle obbligazioni


Si saprà con certezza fra oggi e domani l’esatta cifra della ricapitalizzazione della Carim. Quello che resta scoperto, fra i 32 e i 34 milioni di euro, dovrà essere raccolto da obbligazioni a rischio ma ad alto rendimento”, scrive La Voce di Romagna a pagina 11 nel pezzo a firma di Paolo Facciotto.
Sia Gnassi che Vitali vedono aspetti positivi, concedendosi qualche freccetta verso gli industriali. “Chi poteva dare ha dato, chi poteva dare di più, no, e ha preferito fare altre operazioni… Questo è un segnale che noi coglieremo”, dichiara il sindaco.
“C’è un po’ di rammarico di non aver raggiunto risultati più alti. C’è chi ha messo sul piatto tutto quello che ha, e chi invece poteva permettersi di più non l’ha dato”, dichiara il presidente della Provincia di Rimini.


Di taglio basso intervista al nostro Alessandro Berti, docente di economia a Urbino che dichiara: “L’impressione è che aver raggiunto la quota salvezza serva solo a vendere meglio il marchio, a Cassa Risparmio di Cesena o Banca Marche che sia. L’attivo, come per tutte le banche d’Italia, non ha ancora finito di deteriorarsi. E se è così, il problema, dopo aver raggiunto la salvezza, diventerà quello di non essere retrocessi l’anno prossimo”.


Provincia e Comune, le loro partecipate


Il presidente della provincia Vitali annuncia che «entro un anno usciremo dalle realtà in cui siamo presenti, tra le quali il palazzo dei congressi di Rimini e la Fiera. Il Palariccione è solo il primo», in una intervista su il Resto del Carlino a pagina 4. E il presidente riguardo alle quota che saranno cedute si augura che «il mondo imprenditoriale faccia un salto di qualità. Deve capire che non si può vivere di rendita. Nel Palas e alla Fiera, la Provincia ha il 30 per cento delle quote. Solo nel palazzo dei congressi contribuiamo a pagare 15 milioni del mutuo di 45. Ma stiamo parlando di strutture che sono una ricchezza per il territorio».


Il Nuovo Quotidiano di Rimini pubblica un dossier sulle partecipate del Comune, raccogliendo e mettendo in luce alcuni dati: “solo i consigli di amministrazione ci costano l’anno (tenetevi forte) un milione 49mila 583 euro e 46 centesimi. Sono 2.875,57 euro al giorno (festivi compresi e nell’anno bisestile ci costano 8 euro in meno al giorno). I gettoni di presenza, in media 200 euro a testa, non sono contati”, scrive a pagina 7 Brahim Maarad.


Aeroporto, nessun matrimonio?


“Così non va”, questa è la posizione della Provincia rispetto alla indiscrezioni che indicano il fallimento della strategia regionale degli aereoporti. “La Provincia è il maggior azionista in Aeradria. Il presidente Stefano Vitali (Pd) replica a tono, un po’ per l’articolo del Corriere della sera, un po’ perchè qualcosa ha nasato. «Se fosse così sarebbe anche il fallimento delle politiche regionali». Della Regione, per intenderci”, scrive il Corriere Romagna a pagina 4.


Con la crisi meno bambini


Inchiesta del Carlino sul calo delle nascite. “SCENDE il numero dei bambini nati nell’ospedale di Rimini: i parti, lo scorso anno, sono stati 3.156, nel 2010 erano stati 3.270 e nei primi tre mesi di quest’anno sono già cento in meno. La ragione è una sola: la crisi”, scrive Monica Raschi a pagina 2.


Stagione sofferta: bagnini, c’è chi non vuole smontare


Dopo le avances dell'assessore Brasini di ieri, qualcosa sembra essere cabiato. “Come non detto. I bagnini della zona sud non smontano più nulla, dialogano con il Comune e cercano di salvare giochi, campi, campetti”, scrive il Corriere a pagina 6. E a Mauro Vanni, leader della Cooperativa bagnini di Rimini Sud, arrivano le parole dall’assessore Roberto Biagini: «Invece di denigrare l’amministrazione, i re Mida della spiaggia che quel che toccano impermeabilizzano, perché non hanno smontato le loro fiabilandia a fine stagione per poi rimontarle autorizzate a maggio? Questi pochi soggetti che mostrano di considerare l’arenile come cosa intimamente loro, credono di intimorire riminesi e turisti smontando le reti da beach volley, quando gli uffici si stanno attrezzando ad accogliere le istanze di autorizzazione». E Vanni in risposta dichiara che per adesso viene fermato lo smontaggio per provare a dialogare con il Comune.


E nel frattempo, come riporta il Carlino a pagina 3, perdiamo anche il turismo degli anziani: “A meno di un mese dall’arrivo dei primi gruppi di anziani, le prenotazioni vanno a rilento e le richieste sono fiacche. Si parla di un calo del 15-20 per cento”, scrive Manuel Spadazzi. E un problema potrebbe essere legato ai campi da bocce perché, come continua a far notare Giovannino Montanari di Fiavet, «la piega che sta prendendo la situazione dei nostri stabilimenti non va proprio bene. Molti operatori stanno già togliendo i campi da bocce, che sono uno dei servizi più richiesti dagli anziani che scelgono Rimini per la vacanza. Lo ripeto: se non si troverà una soluzione, rischiamo di perdere per strada altre preziose presenze».


Albergatori, elezioni anticipate


Il consiglio di amministrazione dell’Associazione albergatori, in vista del rinnovo dei vertici, ha deciso che “si voterà lunedì 28 maggio, data della chiusura del bilancio. E già qui c’è una prima novità: nelle ultime due tornate elettorali, il rinnovo delle cariche di presidente e consiglieri – che hanno durata triennale – era avvenuto ad ottobre. Ma il 2012 fa storia a sé, è l’anno in cui già si prospettano notevoli difficoltà per la stagione estiva, c’è il braccio di ferro tra bagnini e Comune e soprattutto la tassa di soggiorno che il sindaco vuole introdurre da settembre. Meglio quindi, hanno pensato all’Aia votandolo all’unanimità, rinnovare il consiglio e la presidenza prima dell’estate, così da avere rappresentanti nel pieno del loro mandato quando c’è da contrattare con l’amministrazione su partite decisive”, scrive la Voce a pagina 12. Probabile un terzo mandato di Patrizia Rinaldis, scrive Giovanni Bucchi.

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Scalogno di Romagna. Perché lo chef Davide Oldani preferisce la cipolla?


Uno dei prodotti tipici della bella stagione è lo scalogno. Quello di Romagna è un prodotto IGP (Indicazione Geografica Protetta) e può essere prodotto solo nelle province di Ravenna (ogni anno viene festeggiato in una grande fiera a Riolo Terme), di Forlì e di Bologna. Il nome deriva da Ascalon, città della Palestina da dove sembra provenire questo ortaggio. Come l’aglio e la cipolla, appartiene alla famiglia delle Liliacee e presenta dei bulbi di forma regolare, a fiaschetto, di dimensioni non superiori ai due centimetri. Il suo colore, il suo profumo, il suo sapore e la sua aromaticità lo distinguono dalle altre varietà coltivate in altre regioni italiane e all'estero (famoso è quello francese, per esempio).


Lo scalogno ha molte proprietà: è un antiossidante, grazie al contenuto di selenio, è disintossicante e ricco di vitamine A e C, quest’ultima presente solo se consumato crudo.
È spesso usato nelle ricette per preparare salse e ragù romagnoli oppure soffritti, ripieni, farciture e per insaporire carni bollite e stracotti. Il suo utilizzo in cucina iniziò a diffondersi nel Rinascimento, grazie al successo che incontrò soprattutto sulle tavole nobiliari.


Lo chef Davide Oldani, del ristorante stellato D’O in provincia di Milano, lo considera però «il parente povero e meno interessante della cipolla» e racconta: «Secondo qualcuno, lo scalogno è un modo per nobilitare la cipolla, perché è un incrocio tra l’aglio e la cipolla, ha un sapore delicato ma secondo me non è sostituibile a una buona cipolla nella stagione giusta». Nelle ricette del D’O quindi, questo ortaggio, non si trova anche perché «è più caro e per sbucciare uno scalogno ci vuole più tempo che per pelare una cipolla perché è più piccolino quindi molte volte ci vuole di più per togliere la pellicina. È più complicato da usare».


Lo chef Davide Oldani, nel suo ristorante, preferisce valorizzare la cipolla e lo fa con un piatto particolare. «Al D’O la cuociamo al vapore per 20 minuti, la caramelliamo, poi la serviamo con un gelato di grana padano caldo [si fa bollire il latte con il sale, si leva dal fuoco, si aggiunge lentamente il parmigiano, si scioglie, si filtra la sala e la si mantiene al caldo, ndr.] e uno freddo [fate uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero, aggiungete la panna portare il composto a 55°C, unite il Parmigiano, salate e filtrare, lasciate freddare e infine mantecate con la gelatiera, ndr.] e così anche una banale cipolla diventa un argomento importante».
A questo punto, non resta a voi che provare e poi decidere quale ortaggio preferite.


Carlotta Mariani




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25 APRILE, LE CERIMONIE UFFICIALI A RIMINI. GNASSI: “FUORI DALLA CRISI COI VALORI DELLA LIBERAZIONE”. LA MUNICIPALE RIMUOVE STRICIONE FASCISTA


Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi sceglie le parole dell’intellettuale triestino Claudio Magris per l’incipit del suo discorso in occasione del 67esimo anniversario della Liberazione. “Parlare di Memoria non vuol dire far riferimento al passato ma al senso forte della vita odierna”, attacca Gnassi nell’orazione a conclusione delle celebrazioni ufficiali.


Il via al classico tour con corone d’alloro ai luoghi della memoria è partito stamani alle 10 dal parco Cervi, davanti al Monumento alla Resistenza, per poi muovere verso la piazza dedicata ai tre Martiri riminesi depositando corone d’alloro al Cippo all’Arco d’Augusto, in piazza Tre Martiri, in via Cairoli e in piazza Ferrari. In processione dietro al sindaco tanti riminesi, autorità, Forze armate, delegazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, politiche, sindacali e studentesche questa mattina a Rimini.


Il sindaco la scelta di usare le parole dello studioso triestino. “Il passato – dice – esiste solo per le cose materiali che contano poco, che scadono, che si consumano. I valori, le persone, i sentimenti importanti, quelli che ci hanno fatto essere così come siamo, (sia come individui sia come comunità aggiungo io), non sono collocabili nel passato perché, essendo fatti costitutivi di tutti noi, vivono con noi nel presente”.


Gnassi cita i tre martiri, Adelio Pagliarani, Luigi Nicolò, Mario Capelli, prima di ricordare lo scorso 21 agosto quando, in occasione del suo discorso sulla sussidiarietà nella formazione della Repubblica italiana al Meeting per l’amicizia fra i popoli, visitò la città. Perla di “emozione provata lo scorso anno, quando il Presidente della Repubblica Napolitano, accettando l’invito che a nome della città gli ho rivolto, ha voluto condividere con noi Riminesi l’omaggio e la gratitudine nei confronti dei nostri Tre Martiri”.


La libertà, dice Gnassi, è “così forte e radicata nel nostro Paese, nella nostra città e nelle nostre coscienze che non è scalfibile dallo sgangherato tentativo di qualche giovanotto che, avendo poco da dare e poco da dire, sia per il presente sia per il futuro del nostro Paese, si avventura in improbabili riletture dell’esperienza della Resistenza tentando di tenere viva una polemica sul passato del nostro Paese che non ha ne fondamento ne prospettiva”.


Fa riferimento probabilmente a quanto accaduto stamani verso le 6, quando una pattuglia della municipale in servizio ha provveduto a rimuovere uno striscione lungo circa 25 metri affisso sulla condotta idraulica che affianca sul fiume Marecchia la statale 16 che riportava la scritta “25 Aprile lutto nazionale” a cui faceva seguito la scritta FN (Forza nuova) e la croce celtica. Oltre alla rimozione e sequestro dello striscione è stata inviata la notizia di reato all’Autorità giudiziaria per apologia del fascismo.


Parla di crisi economica come acqua di coltura della xenofobia. “A Rimini – conclude il sindaco – ci sono le risorse umane, culturali, del lavoro ed imprenditoriali per superare anche questa difficile prova. I valori che hanno portato alla liberazione e alla ricostruzione di questa città dopo i bombardamenti dell’ultima guerra sono quelli giusti (non quelli convenienti) che ci devono guidare anche nella nuova direzione di marcia”.
Subito dopo l’orazione di Gnassi quella di Sante Rodriguez dell’Anpi di Rimini.

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AEROPORTI, PIANO DI SALVATAGGIO: DA BOLOGNA IL CORSERA FIUTA IL VENTO DEL NO…NON SOLO PER FORLI’


Aeroporti, altra notizia da Bologna. A darla è il Corriere della Sera. Il quotidiano di via Solferino sostiene che “nel risiko delle fusioni Bologna abbandonerà al loro (triste) destino Rimini e Forlì. Una mossa nell’aria da tempo e che dovrebbe essere ufficializzata a inizio maggio. La scelta quindi non è ancora stata messa nero su bianco ma ormai il futuro degli scali romagnoli sembra sempre più segnato”.


Il condizionale per ora è ancora d’obbligo, ma non lo sarà più probabilmente già dal 2 di maggio. Secondo quanto riportato dal Corriere “il consiglio d’amministrazione del Marconi si è riunito lunedì e ha esaminato i dati di bilancio dell’anno passato e, soprattutto, la relazione dell’advisor sulla possibilità di creare un’unica società a due (a tre) degli scali regionali. A quanto pare lo studio che è stato presentato spiega che Sab, la società di gestione dello scalo bolognese, non avrebbe nessun vantaggio a farsi carico delle perdite del Ridolfi forlivese (circa un milione nei primi due mesi dell’anno) e del Fellini di Rimini che, comunque, non avrebbe inviato tutta la documentazione necessaria per la relazione”.


A esprimere un parere sul documento saranno nei prossimi giorni gli azionisti del Marconi: Camera di commercio (50,5%), Comune di Bologna (16,75), Provincia (10) e Regione Emilia-Romagna (8,8).


Per il 2 maggio è prevista l’assemblea dei soci. “All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2011 e poi proprio la discussione sulla relazione che è stata presentata lunedì nel board di via del Triumvirato. Ma è assai difficile che i soci di Sab siano in grado di ribaltare il verdetto dello studio”.


Secondo le fonti del Corriere “il documento dell’advisor spiegherebbe con una mole enorme di dati tutti gli aspetti negativi di un’eventuale fusione degli scali regionali. Proprio per questo motivo, arrivati a questo punto, le quotazioni dell’integrazione tra Bologna e Forlì (ed eventualmente Rimini) sono in fortissimo ribasso. Il Fellini sconta un’eccessivo indebitamento mentre Forlì ha tutto contro. Nei primi due mesi dell’anno la perdita è stata di poco inferiore al milione, la proiezione su tutto l’anno si attesta su meno 4,2 milioni. L’anno scorso è andata anche peggio: perdita d’esercizio da 5,6 milioni coperta parzialmente con aumenti di capitali e quant’altro 3.985.320. E ad attenuare le sofferenze dello scalo non sarà nemmeno l’ultima ricapitalizzazione (al minimo legale) da 120.000 deliberata dai soci nell’ultima assemblea degli azionisti”.

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PROVINCIA, APPROVATO RENDICONTO 2011. IN ASSEMBLEA PASSA ALL’UNANIMITA’ L’ODG SULL’APPRENDISTATO DI DI LORENZO (PDL)


Nella seduta di ieri, il Consiglio provinciale ha approvato a maggioranza il Rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2011 (secondo esercizio finanziario dell’Ente comprensivo di entrate e spese legate al territorio accorpato dell’alta Valmarecchia).
Il 2011 chiude con un avanzo libero di amministrazione di 310mila 676mila euro dei quali 147mila 821 destinabili unicamente a investimenti e un avanzo vincolato di 159mila 173 euro.


“L’Ente – si legge nella nota – ha rispettato il patto di stabilità mantenendo l’impegno sulle opere pubbliche che si attestano a circa 12 milioni di euro dei quali 3 milioni e mezzo per capitalizzazioni, 6 milioni e mezzo per interventi nella viabilità e 2 milioni nell’edilizia scolastica”.


Il Consiglio provinciale ha inoltre approvato all’unanimità l’odg presentato dal consigliere Claudio di Lorenzo (Pdl) sull’apprendistato stagionale per minorenni. L’appello, diretto al Ministro del lavoro e alla Regione Emilia-Romagna, intende ottenere una deroga della norma che nega la possibilità per la stagione 2012 di assumere giovani tra i 15 ed i 18 anni non compiuti nelle attività stagionali.
Si negherebbe – spiega Di Lorenzo – quello che, per tanti giovani riminesi, è sempre stata la norma: l’impiego stagionale al servizio di qualche albergo, bar, bagnino al fine di fare esperienza lavorativa e guadagnare qualche euro. Ringrazio pubblicamente tutti i gruppi consiliari alla Provincia di Rimini che hanno aderito all’odg dandogli l’autorevolezza e la forza di giungere nell’immediato sul tavolo del Ministro Fornero e del Presidente Errani”.


Con i voti della Lega la maggioranza ha approvato le modifiche societarie e la cessione di quote azionarie nella Società Palariccione spa (no del PdL).
Approvate a maggioranza le linee e le priorità strategiche, le modalità procedurali e le iniziative di promozione e valorizzazione dei territori e delle destinazioni turistiche per il Programma turistico di promozione locale 2013.

Lunedì, 23 Aprile 2012 09:36

GIORNALAIO 25.04.2012

Rubriche

CARIM RICAPITALIZZA SUL FILO DI LANA. BRASINI: PROMETTE CAMPI DA BEACH REGOLARIZZATI A COSTO ZERO IN TEMPI REDORD E NIENTE IMU BIS. HOLDING AEROPORTI, SLITTANO ANCORA I TEMPI. GDF STRONCA GIRO DI MAXI EVASORI


Carim2, per il rotto della cuffia


“SALVATA dalle altre banche. E da tanti dei 7mila piccoli azionisti”, scrive il Resto del Carlino a pagina 2.


La banca resterà comunque autonoma perché, “dalle indiscrezioni che ieri filtravano, pare che la ricapitalizzazione si sia chiusa a quota 72 milioni. Che è sopra i 67 milioni di euro, il limite minimo che aveva indicato la Consob nel dare il via libera alla ricapitalizzazione, ma è molto inferiore rispetto alla cifra che la banca avrebbe dovuto raccogliere per stare tranquilla ed evitare l’emissione delle obbligazioni”.


Chi ha acquistato azioni e messo i milioni? “Ce ne sono 5 della Cassa di risparmio di Cesena, che ha alzato la sua quota (prima erano 3 milioni di euro). Altri due milioni di euro (uno a testa) sono stati stanziati, a quanto pare, da due delle banche che insieme alla Carisp di Cesena si erano impegnate a garantire per la Carim: le casse di risparmio di Ferrara e di Cento. Altri 5 milioni sono stati stanziati invece dalla Chiara assicurazioni, mentre l’altro gruppo assicurativo si è defilato. Poi ci sono i 23 milioni di euro che sono stati messi dalla Fondazione Carim per restare azionista di maggioranza. E GLI ALTRI? Sono i soldi messi dai piccoli azionisti e dagli imprenditori”.


Turismo e spiaggia


Gli albergatori della riviera si difendono dalle Linee guida approvate dalla giunta regionale per la promozione turistica 2013, quelle che definiscono le coste romagnole caotiche e poco rilassanti. “IL PIÙ DURO è il presidente di Confcommercio, Richard Di Angelo. «Rimini deve cominciare a ragionare meno con Bologna, visto il trattamento che subiamo dalla Regione»”, il Carlino a pagina 3.


Sanatoria, Brasini promette autorizzazioni entro maggio per permettere ai bagnini di mantenere lo sport. “l’assessore allo sport Gianluca Brasini tranquillizza: «Ci stiamo attivando per attivare procedure d’urgenza da richiedere al Suap (lo Sportello unico delle attività produttive) in modo che i bagnini possano regolarizzare in fretta la loro posizione e nei tempi fissati dall’ordinanza sul piano spiaggia». E cioè entro il 29 maggio. «Non c’è da spendere nulla”, il Corriere a pagina 9.


Aeroporti, la Sab perde tempo


Rinviata al 7 maggio la decisione sul destino degli aeroporti romagnoli.


Il Corriere Romagna a pagina 22. “Il destino dell’aeroporto “Luigi Ridolfi” si compirà, una volta per tutte entro il 7 maggio. E se anche la Sab tergiversa per la divisione presente fra una parte dei soci privati e quelli pubblici da lunedì prossimo l’advisor della società che gestisce lo scalo Marconi porterà gli elementi per decidere se il controllo dell’aeroporto forlivese si farà o deve essere lasciato alla liquidazione come i soci di Seaf hanno obtorto collo anticipato”.


Brasini sull’imu bis


La Voce di Romagna a pagina 14. “L’ultima novità ha fatto sbiancare l’intera giunta. Secondo le ultime valutazioni del ministero dell’economia, alle casse di Palazzo Garampi arriveranno poco meno di 9,5 milioni invece degli oltre 25 previsti, portando ad uno squilibrio sulla carta, quindi, di 42 milioni di euro”. “In questo contesto però Brasini bolla come una presa in giro la cosiddetta ‘Imu bis’. «Noi siamo un Comune che in previsionale pensa di togliere l’imposta di scopo che già di per sé è un’addizionale dell’Imu. Quindi venirci a dire ‘vi diamo la possibilita’ di mettere un’ulteriore addizionale all’Imu’ suona come una presa in giro»”.


Evasione, la GdF stronca un giro di fatture false


Sono due gli imprenditori caduti nella rete delle fiamme gialle. Avevano un conto col fisco pari a 2 milioni. Guai anche per un notaio e per un funzionario della Camera di commercio.
Il Corriere Romagna a pagina 3. “Il gioco era semplice e redditizio: ogni anno, in vista della chiusura del bilancio, ci si muoveva per la produzione “all’ingrosso” di fatture false. Roba a diversi zeri: 508mila euro nel 2002; 311mila nel 2003; 264mila nel 2004; 353mila nel 2005; poi via in escalation fino a raggiungere i 650mila nel 2007 per poi riscendere ad “appena” 450 mila nel 2008”.

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