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RICAPITALIZZAZIONE CARIM, MANCANO DIECI GIORNI ALLA CHIUSURA. PASQUINELLI: “RACCOLTI 60MILIONI, ORA SERVE UN ULTIMO COLPO DI RENI”


“Un ultimo sforzo decisivo” o ancor meglio “un ‘colpo di reni’”, questo serve per Massimo Pasquinelli, presidente Fondazione Carim, negli ultimi dieci giorni di sottoscrizione per vecchi e nuovi soci. Parte con l’appello del presidente il rush finale della ricapitalizzazione: il mercato azionario chiuderà i battenti il 24 aprile.


“All’apporto della Fondazione Cassa di risparmio, pari a 23 milioni di euro - osservano il presidente Massimo Pasquinelli ed il vicepresidente Bruno Vernocchi - si stanno aggiungendo rilevanti impegni. L’intervento della Cassa di risparmio di Cesena, di due società del settore assicurativo, di decine e decine di privati scesi in campo al fianco della Fondazione consente già di conteggiare, tra versamenti già effettuati e da effettuarsi in questi giorni, circa una sessantina di milioni di euro”.


A questi si aggiungono le adesioni del Comitato piccoli azionisti, che “stanno dimostrando grande attaccamento alla Banca e fiducia nella sua capacità di ripresa”, l’impegno di Cna e Confartigianato, che stanno spingendo affinché gli associati sostengano la ricapitalizzazione.


La Fondazione annuncia poi, senza rivelarne i nomi, l’interesse espresso negli ultimi giorni da “alcuni ulteriori e importanti investitori che potrebbero contribuire al raggiungimento di una sottoscrizione dell’aumento di capitale quanto più ampia possibile”.


In gioco c’è “la possibilità di conservare o meno uno dei maggiori strumenti di politica economica e creditizia locale” ed è per questo “occorre che tutti insieme, Fondazione, soci, categorie economiche, imprenditori, nuovi investitori, si possa compiere quel ‘colpo di reni’ finale che consenta di portare a buon fine l’operazione di aumento di capitale e di salvaguardare quella ‘territorialità’ che è stata finora l’elemento caratteristico della Cassa, nell'interesse di Rimini, della sua provincia, della sua economia”.

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PROTESTA FEDERFARMA ARRIVA IN COMUNE. MORETTI: “IL 99% DEI CITTADINI PREFERISCE LA DISTRIBUZIONE IN FARMACIA: IL SINDACO LO FACCIA PRESENTE A AUSL”


La protesta di Federmarma contro la politica di Ausl Rimini nella distribuzione diretta dei farmaci fa il suo ingresso in Consiglio comunale, “un problema di interesse per l’intera comunità – spiega il vicepresidente del Consiglio, Giuliana Moretti (Pdl) – che non è giusto relegare a contenzioso tra Federfarma e Ausl”. La federazione dei farmacisti a supporto delle sue posizioni ha posto alcuni quesiti a 1.800 cittadini e “le risposte date – sottolinea Giuliana Moretti – non lasciano nessuno spazio alle interpretazioni”.


Secondo il sondaggio di Federfarma, il 99 per cento delle persone ascoltate ha affermato che, potendo scegliere, preferisce ricevere le medicine dal proprio farmacista di fiducia, evitando spostamenti inutili e perdite di tempo. Entrando nel dettaglio dei dati raccolti, emerge che ben il 64 per cento dei cittadini afferma di avere ricevuto l’esplicito suggerimento di ritirare i farmaci di cui necessita presso un ospedale e aggiunge che nel 15 per cento dei casi l’indicazione è arrivata dal proprio medico di medicina generale. Inoltre più di 3 cittadini su dieci non sanno che possono ritirare i medicinali in farmacia anche quando si suggerisce di andare in ospedale.


A fronte di una legge dello Stato (45/01) che rende possibile in Emilia Romagna l’erogazione diretta dei farmaci da parte dell'Ausl in diversi casi (dimissione da ricovero per il proseguimento della cura limitatamente al primo ciclo terapeutico, pazienti cronici, soggetti a controlli ricorrenti, seguiti dal dipartimento di salute mentale, in assistenza residenziale e semiresidenziale, in assistenza domiciliare, nelle strutture penitenziarie) esiste però la possibilità nata il 13 marzo 2007 quando la giunta regionale ha approvato un accordo con Federfarma e Confservizi per la distribuzione diretta nelle farmacie convenzionate pubbliche e private e non solo nelle strutture ospedaliere dell’Asl “al fine di dare la possibilità ai cittadini di poter acquistare tali medicine anche nelle farmacie più vicine alle loro abitazioni, ed evitare il disagio di andare per forza in un punto farmacia delle Asl che coincide con l’ospedale (aperto solo dalle 9 alle 16)”, fa notare Giuliana Moretti.


Nell’accordo sottoscritto dalla Regione con Federfarma e Confservizi, rimangono a carico delle strutture ospedaliere la distribuzione diretta dei farmaci per il paziente complesso per
polipatologia e in politerapia che necessita di controlli ricorrenti di tipo specialistico. Per tutti gli altri casi si può scegliere.


“Federfarma ha cercato il dialogo chiedendo di applicare il protocollo regionale e si è resa disponibile a potenziare la distribuzione per conto, vale a dire la distribuzione effettuata in
farmacia per conto dell’Azienda Usl, a fronte di un compenso fisso particolarmente contenuto. Purtroppo l’Azienda Usl di Rimini ad oggi non ha mostrato nessuna volontà di intervenire per riportare alla normalità la situazione creatasi. Anzi, la reazione è stata di rigida chiusura. Per questo da diversi mesi le farmacie di Federfarma hanno dichiarato lo stato di agitazione”.


Da qui la decisione di Giuliana Moretti di chiedere che il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, trasmetta alla regione e al direttore dell'Ausl di Rimini i risultati del sondaggio e in particolare quel 99 per cento di cittadini che preferirebbero poter usufruire del servizio attraverso le farmacie e “richiamare lo stesso o direttamente o attraverso la regione al rispetto dell'accordo del 2007 nell'interesse diretto dei singoli cittadini riminesi e della collettività”.


La risposta in seduta è arrivata dall'assessore Jamil Sadegholvaad che (politicamente corretto) ha difeso la politica ‘risparmiosa’ del dirigente Marcello Tonini.


Risparmio che mi sento di mettere in dubbio, non sono certa che si traduca in un risparmio per la collettività. Sappiamo bene che quando si è dimessi dall'ospedale la tendenza è quella di munirsi di farmaci che poi non sempre vengono utilizzati in toto, soprattutto se al paziente viene detto che per riaverli deve tornare in ospedale e non andare alla farmacia più vicina e sa anche che dovrà fare un ora di fila”.

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SICUREZZA E ALBERGHI: CRESCE DA 400 A 1.500 IN TRE MESI IL NUMERO DI ISCRITTI AL SISTEMA INFORMATIZZATO DI QUESTURA E PROVINCIA


Nel mezzo di un grande da fare per la sicurezza dei cittadini, gli uffici della Questura hanno anche una soddisfazione. E’ cresciuto e non poco negli ultimi mesi il numero delle adesioni degli albergatori sistema informatizzato: dai circa 400 a inizio anno agli oltre 1.500 operatori attuali.


Il dato è stato diffuso ieri in occasione della lectio conclusiva dei workshop rivolti ai gestori delle strutture ricettive della provincia di Rimini per promuovere una nuova modalità organizzativa per la raccolta e trasmissione dei dati turistici, a seguito del nuovo regolamento europeo e dell’articolo 40 del decreto “Salva Italia”. Vi hanno partecipato in 200.


“Grazie a questa iniziativa – spiega l’assessore Juri Magrini – gli uffici della pubblica amministrazione che vedranno diminuire il tempo impiegato per queste attività e al tempo stesso saranno messi in condizione di ricavare informazioni più utili per la sicurezza del territorio e per la statistica”.


L'incontro è stato occasione per Provincia e Questura di evidenziare i vantaggi del sistema informatizzato, “in particolare del software Tower (realizzato dalla Provincia di Rimini) rivolto a tutti coloro che non hanno un software gestionale che consenta di eseguire il check-in del cliente e di produrre automaticamente i dati statistici e la comunicazione degli alloggiati per la pubblica sicurezza” e che consente al tempo stesso “al gestore della struttura ricettiva di monitorare i dati inviati o di analizzare il proprio andamento o quello del territorio di riferimento”.

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SAN MARINO, RIFORMA FISCALE: TUTTO DA RIFARE


Per ora è uno stop con rimbalzo a lunedì, ma di certo non deve essere stato tranquillo ieri a San Marino il dibattito in Commissione finanze per la presentazione del testo della Riforma fiscale, una legge corposa che comprende oltre 150 articoli, famosa perché dovrebbe introdurre il reato di evasione. Uno stop dagli sviluppi incerti che non ci voleva dal momento che il segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini, è atteso tra poco più di una settimana a Washington con un testo abbastanza definito della Riforma.


Teso il clima in aula con Federico Pedini Amati che ha parlato di “stagione degli inciuci” e Ivan Foschi di “un Psd che porta soccorso al potere”, dando il la a chi ha annusato “prove di coalizione futura”, come Pier Marino Mularoni


Pensare che in mattinata il documento aveva incassato il parere favorevole di Alleanza popolare e di Anis, l’associazione degli industriali.


L’inghippo si è rivelato nel pomeriggio, quando in apertura di seduta i partiti di opposizione (Psrs, Sinistra unita e Upr) hanno presentato un ordine del giorno alternativo al testo mediato da Psd e maggioranza, un testo che sembra meriti di essere preso in considerazione, in particolare per il punto dedicato al passaggio al regime iva dal 1 gennaio. Alla fine dunque gli inizialmente esclusi l’hanno avuta vinta. Il segretario della Dc, Marco Gatti, ha imboccato la via della mediazione. Si voterà durante la prossima convocazione, quella di lunedì, e in attesa si cercherà una condivisione a 360 gradi. Prima della fatidica data, infatti, ci sarà una riunione di tutte le forze politiche per arrivare a lunedì con un testo condiviso da votare.

Venerdì, 13 Aprile 2012 10:24

Cormac McCarty, Oltre il confine

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“Vedere Dio in ogni luogo significa non vederlo da nessuna parte. Viviamo da un giorno all’altro, ciascuno molto simile a quello che lo segue, e un bel giorno, senza alcun preavviso, ci imbattiamo in un uomo o vediamo quest’uomo che magari conosciamo già – un uomo come tutti gli altri – compiere un certo gesto, come se accatastasse i propri averi su un altare e in quel gesto noi riconosciamo ciò che è sepolto nei nostri cuori e non abbiamo mai propriamente perduto ne possiamo perdere ed è questo momento. Proprio questo momento. E’ ciò a cui aneliamo e che abbiamo timore di cercare ed è soltanto questo che ci può salvare.”
Cormac McCarty, Oltre il confine



Venerdì, 13 Aprile 2012 16:49

Peschereccio

Un peschereccio riminese al rientro in porto

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La pesca tra cassa integrazione e un nuovo inizio


“Pochi pesci nella rete, troppi giorni in mezzo al mare”, canta così un noto brano che racconta la dura vita dei pescatori, costretti a orari di lavoro massacranti e paghe non proprio soddisfacenti. Oggi la situazione è più difficile di un tempo: prezzo del carburante alle stelle, costi di gestioni altissimi. La crisi ha morso questo settore e gli ultimi scioperi, risalenti ai primi di febbraio non hanno risolto molto.


La marineria riminese, come la moltitudine di quelle italiane, è con l’acqua alla gola. “Se si va avanti di questo passo a fine aprile il 90% degli scafi metterà gli equipaggi in cassa integrazione”, racconta amareggiato Antonio, pescatore lampedusano a Rimini da vent’anni. E il suo pensiero è quello di altrettanti colleghi che con le spese sempre più alte e le entrate sempre più basse non riescono ad arrivare a fine mese. Figurati pagare gli stipendi degli imbarcati. “Da gennaio ho dovuto ridurre le buste paga al minimo”, confessa Salvatore, proprietario di una dieci metri da anni sui mari riminesi. “Il pesce si vende e finora ce n’è. Il vero problema è il carburante. Non abbiamo nessuna riduzione o sconto”.


Non solo. Dall’Unione Europea e dallo Stato, qualsiasi forma di aiuto economica è bloccata. Persino gli incentivi sulla rottamazione, scelta anni fa dai pescatori come premio per ricomprare una nuova barca o fare un altro tipo di attività, sono a secco. Almeno fino a quando non arriveranno nuovi fondi provenienti da Bruxelles. L’ultimo flusso di denaro risale al 2008 grazie al Fondo europeo per la pesca 2007-2013 che ha visto coinvolte 250 imbarcazioni da pesca, da Trieste a Termoli. A Rimini, dal 2008 appena 2 le imbarcazione riminesi ad essere state accettate per la rottamazione. Circa una decina, su 90 imprese del comune riminese, quelle rimaste escluse dopo aver fatto domanda. E chi ha avuto questa fortuna, potrà accedere al suo premio in denaro solo verso agosto. “Si tratta di un’attesa di circa 90/120 giorni dal momento della consegna della licenza in Capitaneria di Porto”, spiega Gianfranco Cevoli, il presidente della Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini.


Gli armatori che decideranno di chiudere l' attività e demolire i mezzi, oltre a restituire la licenza di pesca, riceveranno un contributo calcolato su due parametri: l'età e la stazza dei pescherecci. Più sono vecchi e grandi e più alto sarà l'importo. Questo favorirà la riduzione dei pescherecci in esercizio e il ringiovanimento della flotta. O almeno si spera, perché se non arrivano nuovi fondi sarà molto difficile pensare alla rottamazione come ad un’alternativa - spiega Massimo Pesaresi, il direttore - Una volta l’armatore rottamava la sua barca per comprarne una nuova e magari più grande, adesso si demolirebbe per fare altri mestieri. La crisi si sente più che mai, ma entrare in graduatoria per monetizzare con la propria imbarcazione è una vera e proprio impresa”. Come dire, la voglia di smettere è tanta, attratti dalla possibilità di chiudere l'attività con un ricco incentivo. Ma per molti resta un sogno ad occhi aperti.


Per chi ce l’ha fatta, invece, è un modo per ricominciare. S., quarantanovenne, pescatore e armatore allo stesso tempo, da fine marzo ha sospeso l’attività del suo peschereccio di 20 metri e riconsegnato la licenza. Per lui, primo in graduatoria, si aprono nuove prospettive “e la voglia con il premio di acquistare un’imbarcazione più funzionale”, ci racconta il direttore. Ma se all’armatore va il premio, “intanto il suo equipaggio composto da tre persone è in stato di disoccupazione”. Una sorta di liquidazione, invece, è quella che riceverà il lampedusano R. che, dopo decenni trascorsi in mare con la sua 10 metri, è stato il secondo a poter accedere agli incentivi. Per tutti gli altri, invece, i soli fondi di cui potranno usufruire, forse, sono quelli che tenterà di accaparrarsi l’associazione temporanea di scopo Gac (Gruppo d'azione costiera). L’obiettivo è far arrivare sulle nostre coste circa 500mila euro dal Fondo Europeo della Pesca (Fep) da spendere a livello locale entro il 2014. Sarebbero l’aiuto e lo strumento per un nuovo inizio.


Emma Minotti


Giovedì, 12 Aprile 2012 09:17

IL GIORNALAIO 13.04.2012

Rubriche

IL PREZZO DELLA MANCATA TASSA DI SOGGIORNO SULLE SPALLE DELLE FAMIGLIE, LE PICCOLE IMPRESE E L’EVASIONE FISCALE, LA SPIAGGIA E GLI ABUSI EDILIZI, GLI AEROPORTI E LA GESTIONE UNICA, LA RUOTA PANORAMICA CONTESA E IL MANIFESTO SCIALBO DELLA NOTTE ROSA


I turisti ringraziano i riminesi


“Quanto costerà ad ogni famiglia la mancata introduzione dell’imposta di soggiorno nell’estate alle porte?”. Questa la domanda che si pone il Resto del Carlino nell’articolo di Mario Gradara a pagina 3. Facendo un po’ di calcoli il risultato è di circa 90 euro a famiglia: “Considerando detrazioni ed esenzioni, ciascuna delle 62.938 famiglie cittadine pagherà in media, per un’abitazione tipo A3 ‘economica’, la più diffusa, 172,81 euro (al netto della detrazione di 200 euro), invece di 80. Attenzione: la stessa abitazione, se sfitta, pagherà 790,35 euro! Del resto, dividendo 6,5 milioni di euro dell’imposta di soggiorno per le quasi 63mila famiglie, si sfiorano i 100 euro ciascuna”.


Imprese ed evasione


“E’ giusto pagare le tasse, ma che le tasse siano giuste”. Queste le parole di Mauro Gardenghi, segretario della Confartigianato a Rimini. Come racconta il Corriere Romagna a pagina 11: “Ed è proprio di fronte alla platea di imprenditori riminesi che l’applaudito Gardenghi, con il sostegno di Salvatore Bugli, presidente provinciale di Cna, decide (e non è la prima volta) di levare gli scudi sul tema dell ’evasione fiscale, fresco fresco del caso dell’orologiaio del centro di Rimini evasore totale dal 2005. «Solo al ceto medio è stata affibbiata l’etichetta di evasore fiscale: si comincia così, quando si vuole epurare una categoria»”.


E il capo di Cna Salvatore Bugli ha rincarato la dose: “E’ stata messa in piedi nei confronti della piccola e media impresa una demonizzazione costante sull’evasione fiscale: siamo stati messi all’indice. Evasore è diventato un modo per etichettare una categoria. E non va bene perché la piccola impresa dà un gettito sempre più robusto alle casse dello Stato”.


Da la Voce di Romagna a pagina 11 i dati che confermano questo: “Nel 2011 sono state avanzate richieste di credito per 70 milioni e le banche ne hanno deliberato il 75%. Nei primi due mesi del 2012 la richiesta di credito è calata del 20%. Ciò significa che i nostri imprenditori si stanno stancando, non hanno nemmeno più voglia di investire oppure sanno che difficilmente i prestiti saranno concessi”.


Spiaggia, altri problemi


E’ la Voce a raccontare a pagina 13 del problema che il consigliere del Pdl Eraldo Giudici ha sollevato in Consiglio comunale e rispetto al quale l’assessore Roberto Biagini ha risposto lamentando, come scrive Paolo Facciotto, “la sfortuna di trovarsi in una posizione scomoda, nel momento storico in cui tutti i nodi del tema balneare vengono al pettine contemporaneamente”.


Il problema sollevato da Giudici riguarda il fatto che “la maggior parte dei fabbricati presenti in spiaggia, dalle cabine in cemento ai box dei bagnini, ai bar con annessi e connessi, qualora anche ottenessero a titolo oneroso una regolarizzazione ambientale dovranno poi conseguire, per legge, una quanto meno difficile sanatoria edilizia, in ogni caso certamente onerosa”.


Rimini - Riccione e la ruota panoramica


Continua il Carlino ad approfondire il derby tra Rimini e Riccione per la conquista della ruota panoramica. In campo oggi l'attore Aldo Baglio, del trio “Aldo, Giovanni e Giacomo”, a favore di Rimini e la soubrette Anna Falchi a favore di Riccione (a pagina 7).


Notte Rosa? Manifesto bocciato


E’ il Carlino a bocciare il manifesto della Notte Rosa rispondendo alla lettera di un lettore. “Il manifesto sulla Notte Rosa non solo è bruttino, ma soprattutto poco originale. Da qualunque lato lo si guardi appare spento, oscuro, già visto. Non ce ne vorrà la giovane autrice, ma i manifesti che hanno scandito le estati riminesi avevano tutt’altro segno e impatto. Lo sbarco sulla luna, anche se addolcito dal rosa, non richiama lo spirito della festa, non profuma di mare e vacanze, è siderale, lontano anni luce dalla atmosfere calde che l’evento dovrebbe trasmettere”, risponde Carlo Andrea Barnabè a pagina 10.


Aeroporti, verso la gestione unica


E’ l’assessore Maurizio Melucci a dichiarare che “la sfida del futuro è razionalizzare e accorpare per fare in modo che gli aeroporti sappiano stare sul mercato, invece della frammentazione e della concorrenza che c’è attualmente. Rimini, Forlì e Bologna secondo me dovrebbero giungere ad una gestione unica con più piste per soddisfare le varie esigenze e stare meglio sul mercato. Non ci possiamo permettere di farci concorrenza in casa: troviamo le modalità intelligenti per mantenere la propria vocazione ma andando uniti”, a pagina 10 del Corriere Romagna.


Su tutti i giornali la notizia di un terreno di proprietà della curia a Viserba sequestrato in seguito al ritrovamento di rifiuti tossici.

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CARDIOLOGIA, ACCORDI ITALO-SAMMARINESI: IN UN ANNO 92 CORONOGRAFIE


San Marino – Italia, un anno di collaborazione sanitaria in nome del cuore, ovvero tra i reparti di Cardiologia dell’Ospedale di Stato di San Marino e dell’Ospedale ‘Infermi’ di Rimini: 92 coronografie in 12 mesi.


“Accordi come questo – fa notare Paolo Pasini direttore dell’istituto sanitario di San Marino - ci consentono di risparmiare almeno 200mila euro annui. I nostri rapporti con la sanità italiana stanno crescendo, con Rimini ma anche col resto dell'Area Vasta Romagna. Con Rimini stiamo lavorando ad ulteriori accordi di collaborazione rispetto al territorio dell'Alta Valmarecchia e su specialità specifiche quali ad esempio la nefrologia e dialisi, la pneumologia, la chirurgia vascolare, lo strocke, la terapia del dolore, le malattie infettive”.


Il protocollo è partito il 18 febbraio 2011. Nei primi 12 mesi sono state eseguite 92 coronarografie a pazienti trasferiti dalla Cardiologia della Repubblica di San Marino. Dopo la procedura diagnostica-interventistica l’89 per cento dei pazienti sono stati immediatamente ritrasferiti alla Cardiologia della Repubblica di San Marino in ambulanza (insieme al cardiologo sammarinese presente durante la procedura); gli altri 9 pazienti (11 per cento del totale) sono stati trattenuti in osservazione e monitoraggio clinico (pazienti instabili) nella Terapia intensiva della Cardiologia di Rimini per le successive 24 ore.


La coronarografia è stata indicata per cardiopatia ischemica in 90 casi e in 2 per cardiopatia dilatativa. La sindrome coronarica acuta è risultata in 57 pazienti (66 per cento di quelli sottoposti a coronarografia). L’angioplastica coronarica primaria per infarto miocardico acuto è stata eseguita in 24 pazienti (nel 2010 furono 20 pazienti). I pazienti con infarto o angina pectoris instabile sottoposti ad angioplastica coronarica sono stati 31. Solo su 1, con malattia coronarica (sul totale di 90) è stata posta indicazione alla terapia cardiochirurgia (By-Pass aorto-coronarico). In conclusione la rivascolarizzazione miocardica è stata effettuata nel 66 per cento dei casi mentre il restante 34 per cento dei pazienti ha continuato la terapia medica.

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RICCIONE, PIRONI CHIAMA IN GIUNTA DUE NUOVI ASSESSORI: TORCOLACCI AL SOCIALE E MERINGOLO ALLA SANITA’


Ufficializzate questa mattina le nuove nomine per gli Assessori del Comune di Riccione: Federica Torcolacci alle Politiche sociali, giovanili ed educative e Renato Meringolo alla Sanità e Risorse umane.


“La scelta di queste due figure all’interno della Giunta – precisa il Sindaco Massimo Pironi – è stata fatta nell’ottica di garantire la massima efficienza dei servizi al cittadino. Il Comune di Riccione dimostra sempre coraggio nelle scelte, come in questo caso, senza dimenticare però l’importanza della serietà e solidità del lavoro dei propri collaboratori”.


Si propone in continuità con il passato Federica Torcolacci “tenendo conto – precisa - di qualità che mi contraddistinguono: serietà e grande sensibilità, mantenendo così gli elevati standard qualitativi dell’Assessorato”.


Utilizzerà, invece, la sua esperienza di medico Renato Meringolo che “anche in questa nuova sfida, cercando di dare il massimo” non lascerà il suo lavoro in ospedale.


La nomina di Federica Torcolacci in Giunta, lascia spazio di diritto in Consiglio Comunale, a Bruno Castellani.

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