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Pagadebit, l’aperitivo secondo il sommelier Luca Gardini


Un vino per pagare i debiti. È il Pagadebit, un vino bianco prodotto in Romagna (provincia di Ravenna, di Rimini e di Forlì-Cesena), che ha ottenuto il riconoscimento a marchio DOC (Denominazione di Origine Controllata) nel 1988 e che sembra fosse usato per pagare i debiti accumulati durante l'annata vitivinicola. Il vitigno principale, infatti, il Bombino bianco, essendo molto fertile e resistente a ogni condizione climatica, rendeva il Pagadebit un’ottima riserva economica per i contadini che ogni anno dovevano rispettare le clausole dei loro contratti per lavorare la terra.


Un vino, per poter avere il nome Pagadebit, deve contenere uve del vitigno Bombino bianco per almeno l’85%, a cui possono essere aggiunte altre uve, sempre a bacca bianca e della stessa zona, fino a un massimo del 15%.
Ne esistono due tipologie: la versione “secco” e la versione “amabile”, ognuna delle quali ha proprie caratteristiche organolettiche. La prima denominazione ha un colore giallo paglierino, con sfumature e riflessi dal verde al dorato, particolarmente profumato. All'olfatto si avverte un odore di biancospino molto gradevole. Il sapore è asciutto, armonico e delicato, con note di erbaceo. Il Pagadebit di Romagna Amabile mantiene il colore paglierino, anche se più intenso, e l’odore caratteristico di biancospino, ma ha un sapore decisamente più fresco e delicato, gradevolmente erbaceo, ben equilibrato e armonico. Si può trovare anche nella versione frizzante.


Ultimamente, alle due denominazioni, si sono aggiunte due altre tipologie, il Bertinoro Secco e il Bertinoro Amabile, meno conosciuti delle precedenti ma non di qualità inferiore.
Secondo Luca Gardini, incoronato Miglior sommelier nel mondo 2010, romagnolo di nascita, milanese di adozione, il Pagadebit «è un vino tipico di una zona ben specifica e questo identifica sia un’identità, un territorio, ma anche un sapore determinato, una sua personalità. È un vino che non ha la complessità di grandi vini bianchi ma, nella sua tipologia, riesce a dare dei prodotti immediati ed è molto importante perché oggi quello che manca ai vini è proprio la bevibilità, il fatto di poterli degustare in maniera snella e dinamica».


Il Pagadebit offre prodotti freschi, di facile beva quindi «adatti a inizio pasto o per l’aperitivo», sottolinea il sommelier. Si abbina bene ad antipasti di piadina romagnola e salumi locali, frittate di verdure, formaggi freschi e morbidi, soprattutto nella versione secca. «Il Pagadebit è anche adatto a piatti di pesce non troppo strutturati», aggiunge Gardini.
Spesso il vino in generale viene usato come ingrediente in vari tipi di preparazione culinarie. «Il Pagadebit può diventare il componente di una ricetta – afferma il sommelier – ma è meglio berlo al pasto». E quindi… cin cin


Carlotta Mariani



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FORMAZIONE E LAVORO: DALLA PROVINCIA 6MILIONI PER IL 2012. SOLDATI: “AGGREDIRE UNA FASE DIFFICILE”


Istruzione, formazione e lavoro: a Rimini e provincia in campo 6milioni 100mila euro da investire nel 2012 in corsi professionali. Le risorse individuate dalla giunta provinciale del 21 marzo sono infatti pari a oltre 2milioni 500mila euro, a queste si aggiungono quelle per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione che ammontano ad altri 3milioni 600mila euro circa. Il totale degli investimenti per il triennio 2011-2013 ammonta a 13 milioni.


“L’attuale contesto socio-economico – spiega l’assessore Meris Soldati – richiede un grande sforzo di investimenti sulle competenze, sul sapere, sulla capacità di innovazione, ed è proprio per aggredire questa fase così difficile che, nell’ambito delle risorse messe a disposizione per il triennio 2011/2013 per oltre 13 milioni di euro, abbiamo ritenuto necessario concentrare nel 2012 una somma così rilevante pari a circa il 50 per cento delle risorse a disposizione per il triennio”.


L’investimento coinvolge più di 2mila 500 persone, fra occupati e disoccupati e studenti in obbligo. L’offerta è di 165mila ore di attività formativa suddivisa in 200 percorsi differenti. La somma stanziata (gli oltre 6milioni) sarà messa a disposizione di occupati e disoccupati con modalità voucher (assegno formativo individuale), sistema che renderà possibile al singolo interessato la scelta del corso più idoneo al proprio percorso formativo e professionale.


L’obiettivo è, da un lato, incrementare le prospettive occupazionali e professionali dei lavoratori, investendo sulle competenze e sostenendo la competitività delle imprese, e, dall’altro, aiutare l’inserimento e il reinserimento lavorativo qualificato dei giovani e degli adulti.


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Miramare, il quartiere delle “signorine”. La rassegnazione dei residenti


Ci si muove da soli o in gruppo. Con esposti, denunce, decine di telefonate al comando provinciale dei carabinieri di Rimini. Eppure da anni la questione “prostitute a Miramare” non è cambiata di una virgola. Anzi, negli ultimi dodici mesi, è peggiorata. Le “signorine” come le chiamano da queste parti, ci sono, e più di prima: una ogni dieci o cinque metri a partire dalle nove di sera. A nulla è valsa l’ordinanza comunale per il contrasto della prostituzione, o una maggiore presenza delle forze dell’ordine. La tregua, lungo le strade, dura il tempo di un giorno per poi essere di nuovi lì agli angoli dei marciapiedi. Zona infatti, molto trafficata è quella all’angolo della nota gelateria Romana, aperta anche di sera. “Alle 21, più puntuali dei miei dipendenti arrivano all’angolo della via e così una ogni dieci metri”, racconta la titolare della gelateria. “E’ una cosa indecente. Da me vengono anche tanti bimbi con i genitori e quello che succede non è certo uno spettacolo bello da vedere”. Auto che inchiodano all’improvviso, accostamenti, donne semi-nude che ammiccano ai clienti, questo e quant’altro in una serata di ordinaria normalità.


A poco sono servite le chiamate ai carabinieri. “Ci ho rinunciato, tanto non cambia nulla... è diventata una situazione demoralizzante. Questa parte di Miramare è stata del tutto abbandonata, d’inverno tutto è chiuso e in pochi s’interessano a quello che succede”. D’estate, il tran tran delle prostitute c’è lo stesso e nessuno lo nega, “ma si confonde tra le persone, è meno evidente anche se allo stesso modo fastidioso”.


Zona di fuoco anche quella all’altezza dello stabilimento balneare 132. Il bar Vienna, da anni in quel posto, è al centro del via vai delle passeggiatrici. “Addirittura le aveva di fronte al locale - racconta la titolare - mentre adesso si sono spostate di qualche metro. Ma sono sempre lo stesso molte”. Il bar, di solito, resta aperto fino alle 23, anche d’inverno, e nessuno nasconde la paura, “soprattutto quando in giro non c’è più nessuno, tutti si sono chiusi in casa”. Allora che fare? “Difficile dirlo”, risponde. “I carabinieri fanno finta di controllargli i documenti, di portarle via con la camionetta, ma dopo qualche giorno sono di nuovo sui marciapiedi. Forse bisognerebbe studiare un metodo più forte”. I residenti, vicini del bar, sono esausti. Dopo tanti esposti, firmati individualmente o in gruppo, non sanno più che strada prendere. “La mia finestra da proprio sul lampione ed è lì che ogni sera ci si piazza quella signorina”, racconta il signor Piero, abitante di Miramare da una vita. “Non si può più tollerare... la nostra Miramare è diventata invivibile. Non si può pensare di rinchiudersi in casa e non uscire più”.


Dunque, gli stati d’animi sono roventi. Non solo quelli sulla prima linea, ovvero lungo viale Regina Margherita, ma anche quelli delle strade secondarie dove ad accendere la miccia ci sono i residence a luci rosse. “Dalle 2 in poi scatta l’inferno”, si sfoga Luana, residente in un condominio con al lato un residence di prostitute. “Schiamazzi, auto che arrivano e vanno, urla, di tutto. Dal marciapiede portano i clienti qui e non si riesce più a dormire”. Non una novità quella raccontata da Luana. Proprio nei primi di marzo un blitz dei carabinieri ha scovato tre residence a luci rosse, vere e propri case per appuntamenti. Resta da capire come mai il fenomeno, nel tempo, resti, inestirpabile. Qualcuno azzarda: “In questa zona d’inverno è tutto chiuso. Poca gente che ci abita, poche attività ed è normale che la prostituzione attecchisca da questa parti”, ipotizza Riccardo, residente. “Per questo, qui, rispetto ad altre zone è più tollerata”.

Emma Minotti


Sabato, 24 Marzo 2012 07:50

IL GIORNALAIO 26.03.2012

Rubriche

A PENNABILLI I FUNERALI DI GUERRA , ‘OPERATORE DI PACE’. DA OGGI IN VENDITA LE AZIONI CARIM. INTERVISTA A BERLINI


Carim, gli industriali si 'sfilano'


Oggi parte la sfida della ricapitalizzazione, con una brutta notizia.
E’ il Nuovo Quotdiano di Rimini a riportare a pagina 5 che gli industriali hanno deciso di “tirare iremi in barca. Di non prestarsi neppure a fare da scialuppa di salvataggio. Perché non sarebbero giunte, da parte della Fondazione Carim, azionista di maggioranza, le sufficienti garanzie sulla futura governance. I diretti interessanti si trincerano tutti dietro il silenzio. Ma qualche informazione trapela: chi più chi meno, il gruppo chiedeva un passo indietro alla Fondazione Carim, o meglio garanzie che, sulle decisioni importanti, i nuovi investitori avrebbero avuto voce in capitolo. Garanzie che non sarebbero arrivate”, scrive Annamaria Gradara.


Tonino Guerra


“«Sei stato un vero operatore di pace, un cantore del popolo di Dio, della natura e della sua bellezza, come quando hai raccontato di questo ineguagliabile nostro territorio». Un difensore della bellezza e delle opere del creato, come lo ricordano anche i sindaci di questa valle, ma con uno spirito così sincero ed elevato che ne fanno un ‘operatore di pace’, e per questo legittimato a godere dell’amicizia di Dio. «Infatti non ti dico addio Tonino, ma a Dio: ti affido a Dio, da cui sei venuto»”, ha detto monsignor Negri nell’omelia per il poeta romagnolo di cui ieri si è celebrata la funzione religiosa a Pennabili. La Voce di Romagna riporta ampi stralci dell’omelia a pagina 9.


“«Tonino per tutta la sua vita ha percorso in maniera impareggiabile quel sentiero verso l’eterno che è l’arte. Ha vissuto la nostalgia del mistero, la sua vocazione per l’infinito. Ha cantato la bellezza della verità, è stato il cantore del suo popolo e della natura. Un cantore appassionato, sempre accompagnato da una coscienza sanamente critica»”, riporta a pagina 2 il Resto del Carlino.


Ed è monsignor Negri a raccontare un ultimo colloquio avuto con il poeta a pagina 3 del Corriere Romagna: “«Pochi giorni prima di morire, quando Tonino Guerra era nella stanza dell’ospedale, ho avuto un ultimo colloquio con lui, che si lamentava di questo mondo in cui, mi diceva, c’è troppa cattiveria tra gli uomini e non c’era più amicizia». Un rammarico al quale il vescovo Negri ha replicato, consolando e tranquillizzando l’amico: «Lei è stato un cantore del suo popolo – gli ha detto – un cantore dell’arte, della verità e dell’amicizia»”.


Berlini: “Non sono un rottamatore”


Il Corriere Romagna intervista a pagina 7 il giovane candidato, 23 anni, alle segretetria comunale del Pd Federico Berlini, ex candidato unico perché all’ultimo si sono aggiunti l’esperto Samuele Zerbini e Edmond Kumaraku, di origini albanesi rappresentante degli immigrati.
“«Ho 23 anni ma non sono un rottamatore. Sono l’esempio di come nel Pd ci sia spazio per i giovani, senza sbraitare o attaccare il prossimo. Gli slogan a effetto non mi sono mai piaciuti»”, dice di sé. Temi prioritari sono “i servizi sociali, il welfare ma soprattutto la legalità, aspetto delicato, sul quale mi piacerebbe fare confrontare il Pd con le associazioni di categoria”.

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FUNERALI GUERRA, A SANTARCANGELO PARATA DI VIP, MA ANCHE MIGLIAIA DI PERSONE COMUNI


In migliaia a Santarcangelo per rendere omaggio a Tonino Guerra. Molti gli ospiti vip dal mondo della politica, personalità istituzionali, personaggi della cultura, dell’arte e dello spettacolo. Tra queste, la sala del Consiglio comunale dove è stata allestita la camera ardente, ha ospitato il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali e diversi parlamentari fra cui Sergio Cofferati e Valter Veltroni, grandi amici di Tonino Guerra.


Alle 11 la cerimonia civile in piazza Ganganelli si è aperta con la lettura dei telegrammi inviati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, dall’ambasciatore della Federazione russa a Roma Alexey Meshkov e dallo scultore Arnaldo Pomodoro, letti dal presidente dell’Associazione culturale Tonino Guerra Carlo Sancisi. Al sindaco di Santarcangelo Mauro Morri, al senatore Sergio Zavoli e alla professoressa e critica d’arte Paola Volkova il compito di ricordare Tonino Guerra.


Domani alle 15,30 il vescovo di San Marino e del Montefeltro monsignor Luigi Negri celebrerà la funzione religiosa sul sagrato della Cattedrale di Pennabilli in piazza Vittorio Emanuele. La cerimonia funebre proseguirà poi nel giardino della ‘casa dei mandorli’.

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LA RISPOSTA DI AUSL A FEDERFARMA, TONINI: “ABBIAMO AGITO CONTRO GLI SPRECHI, ANDREMO AVANTI COSI’”


La Ausl di Rimini replica a Federfarma dopo l’annuncio non appena dello sciopero 2 aprile (quando le farmacie abbasseranno le serrande), ma soprattutto della diffida inviata in sede civile da Federfarma in cui si rilevano circa 3milioni e 300mila euro di mancati ricavi da parte delle farmacie associate nel 2010 e nel 2011.
Secondo Federfarma la Ausl sarebbe colpevole di aver distribuito nel 2011 200mila pezzi in più del dovuto, stabilito dalla legge regionale, 754mila farmaci a fronte dei 558mila previsti dall’accordo, 25mila dei quali andrebbero sprecati.


“Fermo restando - spiega il direttore generale di Ausl, Marcello Tonini - che l’azienda USL di Rimini è certa di non aver agito mai in modo difforme dalle norme, quello che ci preme sottolineare è che tutto quanto è stato fatto, ha avuto la sua ragione d’essere solo per mantenere e migliorare i servizi complessivi resi alla sua popolazione di riferimento”.


Tonini parla anche di falsi miti. “In primis quella di Rimini non è l'Ausl che ha la spesa farmaceutica pro-capite più bassa della regione, come Federfarma millanta: vi sono due Aziende emiliane che hanno costi inferiori. Poi la presunta penalizzazione delle farmacie rurali: condividiamo la preoccupazione rispetto alle farmacie rurali, ma proprio per questo la distribuzione diretta per la zona dell'Alta Valmarecchia è stata da subito molto ridotta, solo pochissimi cittadini ne usufruiscono. Non si utilizzi quindi strumentalmente questo tema per coprire la vera questione: i soldi che le farmacie più ricche vedono un po’ ridursi”.


Tonini non accetta di farsi fare la morale da “chi, per chissà quale privilegio normativo, deve essere rimborsato dalle aziende sanitarie a trenta giorni, unico fornitore tra tutti quelli che invece attendono, di regola, purtroppo, alcuni mesi. Ci paiono incontentabili”.


Rispetto al merito della questione, “noi – dice Tonini - abbiamo cercato, e cerchiamo ancora, ogni strategia possibile per non sprecare le risorse economiche assegnateci dalla comunità per garantire un servizio universale e solidaristico: possiamo dimostrare di averlo fatto anche per un solo euro, e cercando di coinvolgere, in questo, tutti i soggetti di buona volontà, come si stanno dimostrando, tra gli altri, i medici di famiglia, o i cittadini che, pur non essendovi forzati, stanno aderendo all’iniziativa della distribuzione diretta con grande senso civico. Anzi, rilanciamo ulteriormente, se qualcuno pensa che ci siano reali sprechi ancora in atto, ce lo segnali liberamente e ci daremo da fare”.


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PREFETTI, DOPO PASQUA PALOMBA AL POSTO DI SALADINO


Al suo primo incarico di prefetto Claudio Palomba prenderà il posto di Vittorio Saladino che lascia dopo quattro anni per un nuovo incarico a Terni. Un rientro in regione viste le sue origini perugine.


Claudio Palomba, viceprefetto a disposizione del Ministero dal 2010, dovrebbe arrivare a Rimini dopo Pasqua a seguito dei movimenti proposti dal ministro Anna Maria Cancellieri e approvati dal Consiglio dei ministri ieri.


Palomba è, inoltre, presidente del consiglio esecutivo dell'associazione sindacale dei funzionari prefettizi (Sinpref).


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BALNEAZIONE E SALUTE, COMMISSIONE ACCESA. INNOCENTI: “SUL TEMA LA POLITICA E' INDIETRO”


“Ancora le persone vanno a mare senza sapere che in certi momenti è proibito. La politica è un po’ indietro ed espone la città a un pericolo”. Si dichiara deluso Ivan Innocenti, dell’associazione Luca Coscioni, a margine della seconda commissione consiliare di venerdì scorso dedicata alla tema della salute e balneazione regolato per l’Emilia Romagna dalla legge 116 del 2008. “Bisogna far sì che la gente non vada in mare quando è proibito: la legge è precisa e prevede tutte le iniziative di comunicazione fondamentali”.


Innocenti non è stato ascoltato dalla commissione perché su richiesta della maggioranza le audizioni delle associazioni sono state posticipate a data da decidere.
“E’ necessario – spiega Innocenti – di far partire la legge sul territorio dal punto di vista della partecipazione dei cittadini attivando al più presto un tavolo (cosa che l’assessore ha promesso avverrà a breve)”.


Presente senza diritto di parola Innocenti si dichiara “deluso: i consiglieri facevano domande di pura informazione che non arrivavano al cuore della tematica. C’è un’esigenza enorme di affrontare le questioni, gli stessi tecnici hanno necessità di avere un confronto”.


La tensione è alta. Il filo che lega salute a balneabilità è appesantito soprattutto per via dell’inchiesta in corso della Procura di Rimini su casi di bambini affetti da patologie alle vie respiratorie compatibili con i germi delle fogne. Bambini che hanno fatto il bagno a mare lo scorso anno anche a quattro giorni di distanza dalla richiusura degli sbocchi delle fogne, aperte a seguito di copiose piogge per porre fine all’allagamento dei fondi e dei garage sul lungomare.
Non a caso la commissione ha sentito il parere di Francesco Toni, dirigente della Ausl, incaricato dalla Procura di relazionare sul caso di una bimba in preda a febbre e convulsioni dopo aver fatto il bagno amare nei giorni successivi agli scarichi che ha provato la compatibilità dei sintomi della bimba con i batteri e dando corso alle indagini.


La discussione è stata molto sentita perché se, in linea di massima, le acque di Rimini sono pulite (dai campionamenti di Arpa in 47 punti di rilevazione, comunque, risultano ‘eccellenti’) ricordiamo che ai primi di marzo la Guardia di finanza ha sequestrato 56 cartelle cliniche del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale infermi di Rimini.


Il problema per Rimini – sottolinea Gennaro Mauro (Pdl) – è sia di natura sanitaria sia di natura economica”.


In commissione oggi l’assessore Sara Visentin ha presentato il piano di interventi sulla rete fognaria che l'eliminazione di 8 sbocchi su 11 entro 5 anni. Entro aprile in Regione si definiranno i limiti per i divieti cautelativi (ovvero il tempo entro cui la balneazione potrà nuovamente essere permessa dopo la richiusura delle paratie). Nel 2011 il limite alla balneazione è stato di 48 ore che potrebbero scendere per il 2012 a 36 se non 24 ore. Di contro potrebbe essere la zona di divieto a raddoppiare da 300 a 600 metri (300 a destra, 300 a sinistra dello sbocco).
Prospettiva avvalorata anche dal direttore di Arpa, Mauro Strambazzi. “Abbiamo ragione di ritenere – dice - che anche dopo periodi inferiori alle 48 ore dopo la chiusura degli scolmatori in mare, i livelli rientrino nei limiti”.


C’è però chi non si accontenta del limite temporale per il divieto di balneazione e vuole di più sia per tutelare la salute pubblica sia per tutelare l’immagine della riviera. “Noi chiediamo – spiega Gennaro Mauro - un serio monitoraggio non solo nei punti stabiliti da legge regionale ma anche campionamenti in prossimità di degli sbocchi delle fogne fatti durante il divieto e anche prima di riaprire gli sbocchi, prima di ridare la possibilità di balneazione. Anche l’estensione della zona da campionare dovrebbe essere di almeno 2 chilometri perché le correnti possono spostare le acque infette anche lontano dagli sbocchi”.

Giovedì, 22 Marzo 2012 11:48

IL GIORNALAIO 24.03.2012

Rubriche

NUOVO PREFETTO, SCISSIONE PALARICCIONE SPA, I CINESI VOGLIONO LA GRANDE MURAGLIA IN MINIATURA, SALUTE E BALNEAZIONE, FERDFARMA CITA AUSL, MAGGIOLI, SCUOLE.
GUERRA, PARLA LA MOGLIE LORA


Rimini cambia prefetto


“CAMBIA il prefetto di Rimini: Vittorio Saladino, dopo una permanenza record di 4 anni e 3 mesi, va a Terni. Arriva Claudio Palomba, di origine campana, alla sua prima sede prefettizia”, il Resto del Carlino a pagina 11.


Palariccione spa, Camera di commercio indecisa


In merito alla scissione della società in due, una gestirà l’altra manterrà la proprietà del pala congressi della perla verde, la giunta della Camera di commercio, tra i proprietari, ha bisogno di pensare meglio su che strada prendere.
La Camera di commercio traballa e medita l’abbandono. Mentre all’interno della società di gestione gli albergatori riccionesi opzionano il 7 per cento del capitale (…). Per rimanere nella società che manterrà la proprietà del Palazzo dei congressi dovrà versare circa 3 milioni di euro in 20 anni. La decisione è da prendere prima dell’11 aprile, data in cui è fissata l’assemblea del cda della Palariccione spa, e che apre il rush finale verso la formalizzazione della scissione prevista a fine giugno. La somma è calcolata sulla quota del 15 per cento detenuta attualmente e sulla base dei 20 milioni di mutuo della Palariccione. Il restante 85 per cento della proprietà e quindi del carico del mutuo è del Comune”, Corriere Romagna a pagina 15.


Cinesi, una sosia di Rimini sulle spiagge della ‘terra di mezzo’


Ieri delegazione di Tianjin ricevuta in Municipio dal vicesindaco Gloria Lisi, i mandarini sono interessai al modello turistico riminese. I cinesi cloneranno l’esperienza dell’Italia in miniatura.
“A metà maggio, infatti, il papà dell’Italia in Miniatura volerà a Tianjin che è anche il porto di Pechino da cui dista 150 chilometri percorsi in 33 minuti dal loro High-Speed Inter City Rail, dove siglerà l’accordo per la realizzazione della prima di quattro “repliche ” del parco riminese, fatte rigorosamente con la riduzione in cartapesta delle maestose bellezze come la Grande Muraglia. Un affare da 200-210 milioni di euro”, Corriere Romagna pagina 3.
In maggio anche Lorenzo Cagnoni, presidente di RiminiFiera volerà in Cina.


Scarichi in mare, commissione accesa


“Come annunciato ieri mattina in commissione 2 dal direttore del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl, Francesco Toni. Non più 48 ore di divieto, solo 36 o addirittura 24 (come nel 2010), e questo perché – ha spiegato il direttore di Arpa, Mauro Stambazzi - “la durata di 48 ore può essere più che sufficiente e sovrabbondante per depurare l’acqua inquinata dagli scarichi”. Lo hanno certificato i campionamenti e le analisi, assicurano gli esperti. Ad aumentare sarà invece la porzione di costa interdetta dopo gli scarichi: dai 300 metri complessivi (150 per ogni lato) si dovrebbe passare a 600 (300 e 300)”, la Voce di Romagna pagina 15.


Federfarma, 3milioni da Ausl


Federfarma vuole far causa all’Ausl, e chiede un risarcimento danni da tre milioni e 300mila euro, pari – a loro dire – ai mancati incassi del 2010 e del 2011, colpa della «massiccia distribuzione diretta dei farmaci» da parte dell’azienda sanitaria di Rimini: sciopero e manifestazione lunedì 2 aprile; verrà comunque garantito il servizio pubblico, assicurano. «L’Ausl non rispetta l’accordo regionale e, nel 2011, ha distribuito 200mila pezzi in più – accusa Roberto Deluigi, presidente di Federfarma Rimini -, 25mila dei quali vanno sprecati: distribuisce l’equivalente del lavoro di 12 farmacie». Stando ai calcoli della federazione, l’Ausl nel 2011 avrebbe distribuito 754mila pezzi, a fronte dei 558mila previsti dall’accordo regionale”, Corriere Romagna pagina 11.


Maggioli, m’ama, non m’ama


Dice Cesare Mangianti, presidente di Acer: “«Non parteciperò a quell’evento, chi ricopre cariche rappresentative deve dare esempio di spirito etico». E non ce l’ha solo con Maggioli: «trovo deplorevole - dice Mangianti - l’atteggiamento di coloro che avevano chiesto al presidente un passo indietro, ma che poi hanno preferito restare allineati e coperti, o magari strategicamente assenti, al momento del voto decisivo»”.
Alla presentazione del rapporto sull’economia della provincia ci sarà invece Maurizio Nanni (Udc) che “ha convocato la commissione consiliare provinciale da lui presieduta proprio alla presentazione del Rapporto per assistervi: un gesto politicamente plateale che marca le distanze dal presidente Vitali”. La Voce di Romagna pagina 21.


Crolla il tetto della scuola, salvi gli alunni


E’ successo alla XX Settembre di via Arnaldo da Brescia durante l’intervallo. “Lì dall’estate scorsa è aperto un cantiere per la ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio (vedi foto), lavori affidati dall’amministrazione comunale al Consorzio artigiano romagnolo (Car) per 887mila euro. Nell’aula interessata dall’incidente non erano stati effettuati interventi”, la Voce di Romagna pagina 17.


Tonino Guerra


Oggi alle 11 a Santarcangelo orazione funebre. Domani a Pennabilli alle 15,30 funzione religiosa. A pagina 3 La Voce di Romagna raccoglie i ricordi della moglie Lora.

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Coriano. Sfuma l’ipotesi di accordo PD PdL


Alla fine il matrimonio non si farà. Magari si saranno anche un po’ commossi, Miserocchi e Petitti, nell’ammettere che no, questa volta no, questo benedetto raggruppamento dei due partiti maggiori per dar vita a una super lista civica a Coriano non si riesce a fare.


Eppure per quanto riguarda le formazioni politiche conveniva a entrambe: nessuna delle due (neanche il PD) sicura di vincere e soprattutto incapaci di immaginare come si possa governare con quei milioni di euro di debiti senza una responsabilità condivisa e dunque una sorta di rete di protezione per quando i tempi si faranno duri.
Conveniva ovviamente anche all’immagine dei due "segretari" provinciali: i primi ad avviare un esperimento di governo congiunto, in linea con i bei tempi di questo Paese e facendo di Rimini un laboratorio politico all’avanguardia.
E conveniva a Imola, come abbiamo ripetuto più volte, per le immaginazioni di carriera che coltiva.


Cosa è dunque successo per infrangere questo sogno politico dalle condizioni tanto perfette che chissà se mai si potrà ripetere ancora?
Semplicemente sembra che non esista, almeno in quel di Coriano, una persona il cui physique du role possa avvicinarsi con sufficiente approssimazione a quello del paladino che arriva a salvare il paese, mette tutti d’accordo e, per la propria personalità, garantisce l’operazione dall’accusa di inciucio (essendo lui ad imporre gli accordi e non le segreterie dei partiti). E naturalmente anche in grado di ridare fiducia ad un intera cittadina. Insomma un Monti del riminese.


Peccato. Tante liste civiche e neanche un eletto. E così il PD se la giocherà forse con il figliol prodigo Righetti e il PDL con Mimma Spinelli. Una specie di Juve e Milan destinato a durare ancora per molto tempo.


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