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Rimini | Altavelocità, Fs: Da Sciarrone solo falsità


“Rfi (Rete ferroviaria italiana) smentisce categoricamente le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Nuovo trasporto viaggiatori (Ntv) Giuseppe Sciarrone, pubblicate oggi su alcuni media, circa presunti ‘ostacoli’ posti sull’assegnazione delle tracce da Ancona a Milano”. La smentita arriva attraverso una nota ufficiale diramata nel pomeriggio da Ferrovie di Stato. “È falso – dicono da Fs – che la stazione di Rimini non sia ‘a norma’ per i marciapiedi. La stazione rispetta tutte caratteristiche dettate dalla normativa vigente. La verità è che a febbraio Ntv ha erroneamente chiesto a Rfi la fermata dei treni senza informarsi sulle caratteristiche tecniche di quella stazione. Il fatto che abbiano spostato la richiesta di fermata a Rimini Fiera dimostra solo che forse l’ad di Ntv non sa che in Italia esistono due tipologie di marciapiede conformi”.
Le Ferrovie di Stato spiegano poi che “ogni intervento all’infrastruttura deve essere pianificato per tempo, soprattutto in uno scenario di risorse scarse come quello attuale che non ha ancora permesso a Rfi di sottoscrivere il contratto di programma con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per gli investimenti e la manutenzione. Come sa bene lo stesso Sciarrone, la soluzione prospettata da Ntv di un anticipo a proprio carico delle risorse necessarie non è consentita dalla normativa di settore, che esclude ogni forma di partecipazione al finanziamento di investimenti o al rinnovo dell’infrastruttura da parte delle imprese ferroviarie”.


Più in generale, rispetto a problemi sulla tratta Fs spiega che “per il cambio orario del 9 giugno, infatti Rete ferroviaria italiana ha trasmesso a Ntv già da ieri 5 marzo, il progetto orario per la tratta in questione, quindi con ben tre mesi di anticipo rispetto alla normativa che ne prevede invece due, a riprova della massima collaborazione offerta da Rfi a Ntv. Tale progetto, come ovvio, interferisce con l’orario di alcuni treni regionali determinando variazioni che necessariamente devono essere concordate con le Regioni committenti del servizio locale (Emilia Romagna e Marche). Questa trattativa, per norma, deve essere condotta direttamente dall’impresa ferroviaria richiedente. Il progetto orario definitivo quindi potrà essere stabilito solo dopo le osservazioni che le Regioni forniranno a Ntv”.

Mercoledì, 06 Marzo 2013 15:42

sottomessi alla verità

Edward Hopper, Autoritratto (1925-1930)


Al via oggi a Rimini la minirassegna cinematografica Sottomessi alla verità, a cura del centro culturale Il portico del vasaio. Alle 21 al cinema Tiberio (chiostro della chiesa di San Giuliano, via San Giuliano 16) sarà proiettato Il cuore coraggioso di Irena Sendler, regia di John Kent Harrison con Anna Paquin (2009). Costo del biglietto: 5 euro.


tortora-chiaro

Rimini | Patto di stabilità, credito agevolato per le imprese creditrici del Comune


Aiuti alle aziende. Protocollo rinnovato tra Comune e Camera di commercio di Rimini per l'apertura di linee di credito agevolate a favore di imprese del territorio a fronte di ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, a causa del patto di stabilità. Lo scorso anno il Comune di Rimini è stato il principale fruitore della convenzione attivando anticipazioni di crediti per più di 1 milione di euro con un ‘costo’ in termini di oneri finanziari di cui si è fatta carico la Camera di Commercio per circa 22 mila euro. Anche per l'anno in corso le risorse a disposizione dalla Giunta camerale ammontano a 80mila euro a totale copertura degli interessi maturati.
“I vincoli del patto stabilità – sottolinea l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini – ad oggi creano difficoltà insostenibili per le imprese. E’ stato messo in atto un sistema virtuoso che persegue un obiettivo importante, quello di dare liquidità alle imprese che hanno crediti con la pubblica amministrazione. Ci auspichiamo che anche a livello nazionale si intraprenda una strada simile. Il sogno sarebbe l’abolizione dei vincoli”.

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Rimini | Altavelocità, Comune e Provincia stanno con Italo


Altavelocità. Comune e Provincia di Rimini si schierano dalla parte del treno Italo. Questa mattina sui giornali la notizia che se i marciapiedi della stazione di piazzale Battisti non saranno alzati di 30 centimetri le locomotive ultramoderne di Nuovo trasporto viaggiatori non potranno fermarvi. Così spiega l’amministratore delegato di Ntv, Giuseppe Sciarrone.


Al che l’assessore alla mobilità della Provincia di Rimini, Vincenzo Mirra, ha inviato una lettera al presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani (e per conoscenza agli assessore ai trasporti Alfredo Peri e al turismo, Maurizio Melucci) per richiedere delucidazioni. Causa sarebbero “presunti problemi con RFI (la società di gestione delle ferrovie italiane) che non consentirebbero l’adeguamento delle banchine della stazione ferroviaria di Rimini agli standard europei richiesti per il transito dei treni ad alta velocità”.


L’amministrazione comunale di Rimini condivide l’iniziativa della Provincia nei confronti della Regione, “per un suo coinvolgimento nella soluzione in tempi rapidi e certi dei problemi infrastrutturali della stazione ferroviaria di Rimini”. Cosa grave e inaccettabile, secondo il Comune, e soprattutto “danno per tutto il sistema dei collegamenti dell’intero sistema economico e turistico riminese e che, proprio per questo, vedrà l’amministrazione comunale di Rimini attenta e vigile, pronta a mettere in campo tutto il proprio peso affinché si giunga ad una positiva soluzione dei problemi”. Problemi che andrebbero risolti entro il 9 giugno, data dell’ormai non più certo debutto di Italo in riviera.

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Rimini | Riqualificazione Novarese, non c’è la fidejussione. Pazzaglia (Sel) interroga il sindaco


Novarese, Fabio Pazzaglia, consigliere comunale di Sel fare Comune interroga il sindaco di Rimini “sulla vicenda della mancata realizzazione del nuovo polo del benessere all'ex colonia novarese, nel suo punto chiave e cioè sulla mancanza di iniziative da parte del nostro Comune verso Coopsette a tutela delle condizioni contrattuali”. 

Si spiega meglio. “Con convenzione redatta all’epoca il Comune ha venduto le sue quote di RiminiTerme, pagate da Coopsette circa 9 milioni di euro, e la Novarese per cui Coopsette in cambio avrebbe dovuto realizzare un piano industriale per dare vita al polo benessere attraverso la riqualificazione della colonia”. Col passare degli anni questo progetto non è mai stato realizzato, anche a causa di difficoltà oggettive sopraggiunte come la crisi economiche. La stessa Coopsette non naviga in buone acque. È finita in alcune indagini sulla tav Toscana. Ha chiesto l’attivazione della procedura di concordato in continuità.


“Il Comune però adesso si ritrova in braghe di tela. Nella convenzione manca ogni riferimento alla fidejussione che si sarebbe dovuta chiedere a Coopsette a garanzia del rispetto della convenzione. Il valore sarebbe stato di 9,2 milioni di euro. Non è una questione da poco. Se questo fatto fosse verificato davvero saremmo di fronte a un danno erariale”, spiega il consigliere comunale. Pazzaglia ricorda di aver chiesto “all'ufficio competente dell'amministrazione se esistevano o meno, in caso di inosservanza del piano industriale per la riqualificazione della Novarese, garanzie a tutela delle condizioni contrattuali inserite nella convenzione tra Comune e Coopsette”. La data sulla richiesta è quella del “14 febbraio 2011”. Due mesi dopo la risposta. “L'11 aprile 2011, è arrivata la risposta scritta (con protocollo 53950) che confermava senza giri di parole l'assenza totale di qualsiasi garanzia. Un fatto gravissimo che nessuno ha mai voluto indagare”.
Senza fidejussione l’amministrazione di Rimini, in pratica, non ha armi in mano per rivalersi su Coopsette. “Ci chiediamo se e come possa il Comune obbligare Coopsette a rispettare la convenzione e anche se e come possa in qualche modo richiedere indietro la Novarese”.

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Fogne, Giordano (Bmim) sposta la vasca di Benedettini sotto il trc


“Sarebbe proprio un bellissimo uovo di Colombo. Mi piacerebbe, se non prevedesse anche l’uso di condutture sottomarine”. Così Sergio Giordano di Basta merda in mare sull’idea dell’architetto Marco Benedettini per la salvaguardia del mare di Rimini.
Nel 2006 il progetto del Comune prevedeva ben 11 condutture in mare, poi un po’ con il piano strategico e l’idea del sea wellness, un po’ noi come associazione ci siamo mossi e siamo riusciti a far frenare sulla cosa sia Hera sia l’amministrazione”. Le condutture delle fogne a largo non convincono Giordano, non lo hanno mai convinto.  “Il mare non deve essere inquinato dalle fogne nell’arco di 365 giorni l’anno e in nessun modo”, chiarisce. “Darei tutta la fiducia immaginabile a Benedettini se dicesse che questo progetto comporta un’eliminazione completa delle condotte: per il nostro mare non vanno bene. I fondali sono troppo bassi. Sarebbe come buttare la polvere sotto il tappeto”.


Fa un esempio. “A Cattolica (bandiera blu) hanno fatto la condotta sottomarina. Sbuca a 400 metri dalla riva. Quando è tutto ok la balneazione è consentita nei primi 300 metri da riva. Ma nel caso di sversamento lo spazio della balneabilità è ridotto a 100 metri perché diventano automaticamente vietate tutte le acque che si trovano a un raggio di 300 metri dalla bocca della conduttura. Ora, anche pensando al fatto che le correnti tendono a mandare gli sversamenti comunque verso riva, mi domando se la sicurezza della balneazione di quei bagnati sia tutelata”.


A Rimini le condutture non sarebbero di per sé fondamentali per il fuzionamento della vasca di 7 chilometri proposta da Benedettini, e comunque andrebbero a sbucare a 800 metri. “E’ una distanza troppo grande – dice al proposito Giordano – e non permette di controllare periodicità e durata degli sversamenti (e probabilmente nemmeno la loro ‘consistenza’, ndr). Lì sotto – fa notare – ci sono anche gli allevamenti di cozze e vongole, che potrebbero risultarne inquinati”.


E allora quali le soluzioni? “Iniziare al più presto con i lavori cantierabili. Se mancano i soldi bisognerà andarli a cercare senza perdere altro tempo”. L’unica vera soluzione sarebbe quella di separare acque bianche da nere, ma in prospettiva, al di là dei soldi, si parla anche di 200 milioni, i tempi sarebbero lunghissimi, non meno di 20 anni. “Ci vogliono 20 anni?”, dice Giordano. “Se penso che sono trascorsi 20 anni dalla sentenza del giudice Talia a seguito dell’esposto mio e di Cingolani mi viene da dire che forse si è perso tempo”. Piccola parentesi: “Il giudice applicò la sanzione amministrativa al sindaco Chicchi e rinviò le indagini alla procura della Repubblica chiedendo si verificasse l’attentato alla salute pubblica per bambini, anziani e immunodepressi da parte delle fogne. Dopo venti anni la magistratura si è risvegliata. Le faccio anche un altro esempio. Esisteva nel 1937 un progetto dove le fogne venivano sdoppiate e con un depuratore a San Giuliano. Tutto questo per farle capire che il problema è sentito da diversi decenni ma che è sempre stato preso sotto gamba. Adesso è tempo di cambiare registro”.


Alla fine, però, l’idea di Benedettini continua a risuonare in Giordano, tanto da indurlo a proporre la trasformazione degli scavi del trc in vasche di laminazione. “In pratica la lunghezza è quella: non proprio a partire dal porto canale, ma fino a Riccione arriva. Gli scavi sono fatti, i terreni sono già espropriati: facciamoci passare dentro un bel tubone, ma a sezione tonda e non rettangolare, e creiamo questa vasca dove accumulare i liquami quando piove per non mandarli in mare, ma senza collegarlo mai assolutamente ad alcuna conduttura sottomarina”. Ancora una soluzione: “Quante rotonde sono state fatte? Perché sotto non si sono ricavate vasche per la raccolta delle acque piovane?”.


Sul progetto Benedettini torna oggi anche il consigliere comunale Eraldo Giudici (Pdl) che rimane per certi versi perplesso dall’idea che “non interviene direttamente sulle gravi problematiche della rete fognaria di Rimini sud, che non sono tanto riconducibili alla diatriba fogne separate/fogne miste, come ha riconosciuto nell’occasione lo stesso architetto Benedettini, quanto piuttosto a scelte progettuali che hanno portato alla realizzazione di tratti fognari incongrui fra loro, che alla fine hanno pregiudicato la funzionalità dello stesso sistema fognario-depurativo riminese”. E si lascia andare a una serie di proposte alternative.

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Rimini | Ca’Baldacci, biodigestore bloccato. Residenti allertano Arpa


“Un odore acre e sulfureo” proveniente probabilmente “dal biodigestore di Herambiente”. Annusando nell'aria che qualcosa non andava, verso le 22, i residenti attorno a Ca’Baldacci si sono un po’ allarmati e hanno chiamato Arpa, mezz’oretta dopo quando l’odore era ormai andato via.
Da Hera spiegano che alle “20,43 di ieri sera, nel corso delle operazioni di routine legate alla fase di avvio del nuovo impianto di biodigestione anaerobica di Ca' Baldacci, si è verificato un blocco ad una delle macchine presenti all'interno dell'impianto, evento del tutto normale nelle fasi di avvio di impianti di questo tipo”.
L’impianto, spiegano, è stato messo in condizioni di sicurezza, tanto che “alle 22,30 sono state ripristinate le ordinarie condizioni di funzionamento. Anche Vigili del fuoco e Arpa hanno verificato il ripristino del normale funzionamento e l'assenza di emissioni odorigene”.
Da Hera assicurano che “per tutto il periodo di attivazione dell'allarme non si sono verificate fuoriuscite di biogas in atmosfera, che è stato invece utilizzato per la normale produzione di energia come previsto dallo stesso impianto. Le uniche emissioni presenti al momento dell'allarme sono risultate quelle derivate dai gas di scarico dei motori di produzione di energia elettrica e, nel caso di ieri sera, dalle arie di lavaggio di una delle celle dell'impianto (che potrebbero aver causato , odore sulfureo avvertito dai residenti, ndr). L'evento, quindi, non è assolutamente riconducibile a fenomeni di combustione o al rilascio di sostanze nocive”.

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A Rimini Pd malato grave, Galli: A congresso prima del nazionale


Sono molto contento per Emma, ma ho una forte preoccupazione”. Lo ha detto ieri in direzione provinciale Pd Fabio Galli. “Il fatto che andrà a ricoprire il ruolo di deputato a Roma significa che lascerà qui a Rimini un vuoto, se noi ci mettiamo ad aspettare i congressi prima a livello nazionale e poi regionale. Ci vorrà settembre. Una grande perdita di tempo che noi non possiamo permetterci vista l’imminenza della amministrative e delle provinciali”, ha spiegato.

Il prossimo anno ci sono da rinnovare 21 amministrazioni comunali e la Provincia, se ci sarà. Ma già a maggio, tra appena due mesi, c’è il Comune di Gemmano. “E’ per questo che ieri sera ho chiesto alla direzione di valutare la possibilità per Rimini di procedere da sola, senza aspettare oltre, con il congresso per il rinnovo della segreteria provinciale e mettersi subito dopo a lavoro per arrivare pronti alle amministrative”. L'assessore provinciale al turismo non è in cerca di nomine gravose (per non dire rognose). “Non sono interessato alla segreteria”, conferma anche Galli, dopo averlo postato su Facebook. “Voglio finire al meglio il mio mandato da assessore, manca ancora un anno, che mi è stato affidato dal presidente Vitali. Certo non mi tiro indietro dall’essere a disposizione e dare una mano a chi andrà a ricoprire quel ruolo in un momento così delicato e difficile”.


Non è stata felice l’analisi del voto che la segreteria provinciale ha dovuto affrontare ieri alla sala Marvelli. “Abbiamo preso atto del risultato negativo sul nostro territorio. Su 27 Comuni il Pd ha vinto solo in 12 e in 15 ha perso. In cinque, addirittura, non siamo secondo, ma terzo partito. Alle amministrative manca pochissimo per fare un lavoro di recupero. Certo, inciderà anche cosa accadrà a livello nazionale. Ma sul locale sono due i fronti da attaccare ora”, ha continuato Galli.
Primo. “Ci vogliono candidati con un giusto profilo, che rispondano alla domanda dell’elettorato di oggi. Il dato delle regionali in Lazio e Molise ci conferma che se abbiamo persone con questi profili vinciamo. Bisogna mettere in campo candidati autorevoli e riconosciuti, come, per esempio, Zingaretti lo è stato per il Lazio”.
Secondo. “Riorganizzare il partito a cominciare da quella che è sempre stata la nostra forza. Parlo del radicamento sul territorio. E’ del tutto inutile metterci a rincorrere Grillo sul web, perché su quello sono più. Noi dalla parte nostra abbiamo il fatto di essere sempre stati forti sul territorio”.

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Rimini | Petitti a rapporto dal Pd provinciale. Galli non si candida a successore


Attesa direzione provinciale per il Pd ieri sera in una sala Marvelli “piena”, con “numerosissimi (tanto numerosi da necessitare di un rinvio a lunedì prossimo, ndr) interventi dei componenti, in un clima sereno e costruttivo”. La linea espressa dal segretario provinciale Emma Petitti è all’insegna del sostegno incondizionato a Bersani e del no a governassimo con Pdl, men che meno a una troppa corte a Grillo. Bisognerà avviare assemblee comunali con i cittadini e aprire il partito e figure esterne in vista delle amministrative.


“Dobbiamo preparare il partito alle elezioni amministrative, da Gemmano in poi – ha detto Petitti - sono tanti i Comuni che andranno al voto nella nostra realtà provinciale, dobbiamo attrezzarci, aprirci, organizzare il Pd coinvolgendo il popolo delle primarie per poterci rinnovare. Dopo la chiusura dei quartieri la partecipazione va ricostruita. Occorre lavorare anche su figure esterne al partito, rompere gli schemi mediante liste civiche aperte a chi vuole costruire con noi il progetto amministrativo”. “E’ chiaro – aggiunge - che nel frattempo dovremo riorganizzare le segreterie e affrontare i nodi critici comune per comune, con assemblee comunali aperte ai cittadini. In questo quadro i segretari romagnoli eletti in Parlamento sono dimissionari fino ai congressi, ma debbono attrezzarsi per affrontare la propria successione in un clima di serena discussione e dentro ad u n dibattito anche nazionale sull’identità del partito, la capacità di mettere in discussione idee, programmi, persone, gruppi dirigenti. Occorre rilanciare il dibattito interno e in questo momento di incertezza non pensare ai nostri organigrammi”.


Non una parola sulle segreterie comunali, ma l’ammissione che “ci sono temi su cui si vinceranno o perderanno le prossime elezioni: come sapremo risolvere il problema degli scarichi a mare e del nostro sistema fognario, il rinnovamento della nostra offerta turistica e l'ammodernamento della ricettività, la tassa di soggiorno, il rinnovo delle concessioni balneari, il riordino istituzionale a partire dalle Unioni dei Comuni, che porta con sé la riorganizzazione dei servizi e la riduzione della burocrazia”.
Fabio Galli annuncia via fb di non aver intenzione di candidarsi alla segreteria provinciale post Petitti.

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Rimini | Sottopasso via Pascoli, Mauro: Lavori a rilento, i tempi si allungano


Sottopasso ciclopedonale di via Pascoli, i tempi si allungano. “I cittadini riminesi molto difficilmente vedranno entro l'estate (termine previsto dall’amministrazione, ndr) la realizzazione del percorso”. L’allarme arriva dal consigliere comunale del Pdl Gennaro Mauro questa mattina in ricognizione sul cantiere. “I lavori proseguono a rilento, gli operai presenti nel cantiere sembrano essere pochi, e ad oggi sono ancora molte le opere da realizzare. Le infrastrutture in cemento armato sono incomplete, nel lato mare manca lo scavo, le rampe e le scale inesistenti, i sottoservizi non ancora realizzati, naturalmente di pavimentazioni neanche a parlarne”. E’ la descrizione di quanto ha davanti agli occhi.
Ormai sono passati 25 mesi da quel 2 dicembre 2010, data di chiusura del passaggio a livello”, ricorda Mauro. “Abbiamo scoperto solo a lavori iniziati la presenza di un tubo del gas e anche di una linea elettrica di media tensione, circostanza che ha rallentato l'esecuzione dei lavori”, aggiunge.
Una bugia quindi, secondo il consigliere Mauro, quella che prevede la chiusura del cantiere entro l’imminente estate. “Nessuno pagherà per tali ritardi, i residenti saranno costretti a un'altra stagione estiva di disagio, e gli operatori commerciali dovranno vivere per il terzo anno consecutivo un'estate di ‘passione’ e riporre nel cassetto ogni proposito di veder rifiorire almeno in parte la loro attività”.

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