(Rimini) Diecimila i partecipanti alla prima edizione del Rimini Summer Pride il 30 luglio del 2016. Quest’anno la parata per i diritti gay si svolgerà il 29 luglio sul lungomare da piazzale Benedetto Croce a piazzale Fellini. Ma la manifestazione “inizierà già martedì, con incontri culturali, attività sportive in spiaggia, concerti e dj set in piazzale Fellini e giovedì la prima Summer Pride Run”, spiegano gli organizzatori.
Il titolo della manifestazione di quest'anno è ‘Summer of Love, Summer of Pride’ per “ricordare, a esattamente 50 anni di distanza, la ‘Summer of Love’ del 1967 a San Francisco. Allora si radunarono centinaia di migliaia di giovani, di hippy, di figli dei fiori in un clima di spensieratezza, di fratellanza e di allegria per assistere a centinaia di concerti, spettacoli, dibattiti, gettando i semi del sentimento rivoluzionario che produsse i cambiamenti sociali e culturali del '68 e del ’69".
Il manifesto degli organizzatori recita: “Le migliori rivoluzioni sono quelle che si fanno con allegria come avvenne per la Summer of Love. Così sarà per noi una Summer of Pride. La disposizione d'animo è quella di chi guarda lontano verso la fine del nostro percorso, guarda a quando ci sarà una società libera e aperta, con diritti e tutele riconosciute per tutti e tutte. Il Summer Pride vuole combattere queste battaglie con il sorriso, con la nobile arma del rendersi visibili per come si è qualsiasi cosa si sia (o quel giorno si "decida" di essere), con lo spirito intensamente leggero di chi è consapevole del valore inestimabile e incomprimibile della libertà di ogni persona”. Secondo gli organizzatori “i Pride sono ancora necessari (oggi come ieri, qui come altrove) per mostrare che una società diversa esiste, ed è fatta di persone che vogliono il rispetto e i diritti per tutti e tutte. È un messaggio di accoglienza e di speranza che viene mandato a chiunque si senta discriminato per il suo essere Lgbti, perché nessuno deve essere costretto a rinunciare alla propria serenità per colpa dei tanti pregiudizi di cui è ancora impregnata la nostra società".