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Progetto Tiberio, comitato all’attacco contro le passerelle

Martedì, 25 Luglio 2017

(Rimini) Progetto Tiberio, il comitato dei residenti dissente a quanto riferito dal dirigente comunale Daniele Fabbri circa i lavori alle mura del porto canale per la creazione di una passerella che ermetterà a turisti e riminesi di raggiungere San Giuliano dal porto senza incrociare il traffico delle auto. La protesta si è scatenata quando sono stati realizzati dei buchi per permettere il montaggio di una delle passerelle. Residenti e partiti d’opposizione hanno urlato alla scandalo per i fori nella storiche mura malatestiane, la Soprintendenza, però ha sempre confermato in ogni sopralluogo la regolarità dei lavori e ieri in commissione il dirigente comunale Daniele Fabbri ha anche affermato che le mura bucate sono state realizzate nel 1700 e non risalgono all’epoca malatestiana. Alcuni dei borghigiani non sono d’accordo.
“Noi del Comitato ‘In difesa del Ponte’ non capiamo se si stia tentando di giustificare a parole, agli occhi dell'opinione pubblica, un fatto che desta molte perplessità o se il grado di conoscenza delle norme sia veramente quello prospettato. Premesso che un muro del 1700 non è esattamente un muretto di Lego, il manufatto in questione è comunque il restauro delle Mura Malatestiane”, spiegano i residenti. “Ed proprio in questo concetto che viene disatteso il Decreto Legge 42 del 22 Gennaio 2004, che tutela i beni culturali e i beni paesaggistici. Le Mura, anche se restaurate nel 1751 e consolidate nel dopo-guerra, fanno parte del medesimo patrimonio e profilo storico assieme ad un ponte di 2000 anni fa e un'altra murata dell'800 (sinistra del porto canale)”.

Secondo i residenti, che contro i lavori hanno già presentato un esposto, “ol restauro di Castel Firmiano, che si cita come precedente a giustificazione della passerella, è stato condotto secondo principi che qui non pare siano seguiti. Le rovine devono aver la precedenza rispetto agli interventi nuovi. Va preservato il carattere di rudere della fortificazione. Il profilo esterno deve restare inalterato, le nuove costruzioni devono avere carattere temporaneo, in modo da poter essere rimosse in qualsiasi momento”.

Gli elementi di istallazione temporanea “non le toccano le mura del castello, altroché asole"ì, che poi sono finestre 50x50 tagliate con il flessibile ad acqua, quando non col martello pneumatico. In ogni caso vorremmo sottolineare come le mura malatestiane siano soggette a fenomeni propri della fisica quantistica, infatti a seconda di chi le osserva cambiano datazione. Nel non lontano 2009 l'assessore ai lavori Pubblici, Paola Taddei, nei comunicati stampa le definiva ‘Bastioni Medievali’”.

Inoltre “dalle perizie eseguite dalla ditta AdArte, sotto la direzione scientifica del Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, emergeva che: "Nel primo tratto stradale, prossimo al Ponte di Tiberio, le mura furono realizzate con un sistema di ancoraggio caratterizzato dalla presenza di setti murari interrati e ortogonali al prospetto principale del muro. Tale operazione è databile al XV secolo”.


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