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Misano, fallimento ditta intimo: tre arresti

Mercoledì, 28 Febbraio 2018

(Rimini) La Guardia di finanza di Rimini ha arrestato ieri tre pregiudicati responsabili di “aver ordito il fallimento di una ditta di commercio all’ingrosso e al dettaglio di calze, intimo ed accessori, con sede a Misano Adriatico (RN), distraendone prima del fallimento l’intero patrimonio”, spiegano le Fiamme gialle.
Complesse le indagini svolte dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Rimini. I militari, coordinati dalla Procura hanno potuto appurare che “l’impresa era stata costituita, sin dall’inizio, con lo scopo di portare a termine un preciso piano criminoso, da parte dei veri gestori dell’attività commerciale, ossia due fratelli, di origine pugliese, attivi nel settore del commercio ambulante, ma gravati da diversi precedenti penali”. Il disegno emerso dagli accertamenti sarebbe consistito nel “fare acquisire al loro prestanome , N.D., di anni 41 (soggetto privo di alcuna esperienza imprenditoriale, nullatenente e con problemi di tossicodipendenza), anche lui tratto in arresto ieri, la fiducia dei fornitori in modo da poter effettuare ingenti acquisti di merce e procrastinare i pagamenti, con il proposito di non onorarli a scadenza; trasferire le giacenze di magazzino e i beni aziendali della ditta, prima del fallimento, ad altri soggetti sempre riconducibili ai due germani salentini; acquistare la merce in esenzione d’IVA, dichiarandone l’esportazione, per poi venderla invece sul territorio nazionale in evasione d’imposta; occultare le scritture contabili al fine di non consentire la ricostruzione del volume d’affari per l’anno 2014, a danno dell’Erario e degli altri creditori; scaricare la responsabilità del fallimento sul nullatenente N.D, su cui i creditori non avrebbero potuto rivalersi per ottenere il soddisfacimento dei propri crediti”.
Le indagini hanno anche consentito di raccogliere “elementi idonei a dimostrare che i suddetti hanno distratto merce per un valore pari a oltre 5 milioni di euro”. Condotto in carcere, quindi, M.R. (51 anni, residente a Misano Adriatico), e relegati ai domiciliari il fratello, M.R. (41 anni, residente a Gallipoli) e N.D. 41 (41 anni, residente in provincia di Brescia). Le Fiamme gialle hanno anche dato esecuzione al correlato provvedimento di sequestro per oltre 200 mila euro.

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