Sull'abolizione dell'imposta di soggiorno prevista nel contratto di governo Lega M5S sono intervenuto i sindaci di Rimini e di Riccione. Secondo Andrea Gnassi si tratta di “una superficialità che si scarica sui Comuni e sulle comunità locali come già avvenuto in passato” con “l’abolizione dell’Ici”.
Il sindaco di Rimini ne approfitta per una polemica politica: “Elimina la tassa di soggiorno il partito che sull’autonomia anche finanziaria degli enti locali ci ha costruito la sua storia, e cioè la Lega“. Nel contratto di governo c'è scritto che contestualmente saranno ristabiiti alcuni trasferimenti agli enti locali. Gnassi non si fida: Prima di qualsia abolizione Rimini vuole vedere nel bilancio dello Stato trasferimenti annuali a proprio favore per almeno 7,5 milioni di euro (l'introito della tassa) oppure, se si volesse proprio cancellare per una decisione politica chiaramente centralista, lo Stato per compensare lasci a Rimini una buona fetta dei proventi dell’Irpef”.
Non laza invece le barricate il sindaco di Riccione Renata Tosi: "Nel caso la tassa di soggiorno venisse abrogata, il Comune di Riccione non solleverà gli scudi, auspicando che l’attività di promocommercializzazione, ad oggi in capo ai Comuni, venga finanziata da un Ministero dedicato, con una sana condivisione con i territori che fanno del turismo la loro unica vocazione".
Alla Tosi piace l'idea di avere un Ministero esclusivamente ed ampiamente dedicato ad un settore primario su scala nazionale quale è il Turismo.
"Sono inoltre favorevole - scrive - all’introduzione della “ Web Tax turistica” per combattere la concorrenza delle agenzie di prenotazione turistica on line che producono ingenti danni alle casse statali e a tutto il comparto del settore. Non staremo alla finestra ma guarderemo con occhio attento e propositivo, senza preconcetti alcuni, al programma della prossima legislatura."