Ci eravamo chiesti giusto due giorni fa che fine avesse fatto l’idea, contenuta nel contratto di governo Lega-5 Stelle, di costituire un Ministero del Turismo autonomo. Nella formazione del governo la delega è rimasto in capo al ministero dei beni culturali, affidato al grillino Alberto Bonisoli. Sembrava del tutto cassata anche l’idea, circolata nei giorni precedenti la formazione del governo, di accorpare in un unico dicastero agricoltura e turismo, in nome di un comune marketing dei prodotti Made in Italy.
Ora a riaccendere i riflettori sull’argomento è il ministro dell’agricoltura, il leghista Gian Marco Centinaio che ha dichiarato che il decreto di trasferimento delle deleghe è già pronto, che Di Maio e Salvini sono d’accordo e che presto ci sarà l’approvazione in consiglio dei ministri.
L’accorpamento fra turismo e agricoltura dovrebbe comunque essere un passaggio intermedio, perché stando sempre alle dichiarazioni di Centinaio l’obiettivo finale rimane quello di un ministero autonomo con portafoglio.
Centinaio certamente, dal punto di vista personale, è più interessato al turismo, mondo dal quale proviene (era direttore di un tour operator).
Per giustificare l’accorpamento fra turismo e agricoltura ha osservato: “Le città ormai sono sature di turisti. E’ il momento di guardare ai borghi, ai paesi, a ciò che c’è nel resto d’Italia, compresi i 24mila agriturismi che già esistono”. Stava parlando ad una conferenza della Cia, confederazione italiana dell’agricoltura.