Per i primi quattro mesi dell’anno il saldo del movimento turistico nella provincia di Rimini è indubbiamente positivo: si registra, è vero, un calo di arrivi (-1,1) m è un trend ampiamente ricompensato dall’andamento positivo (+2,3) dei pernottamenti, e gli operatori sanno bene che sono le presenze a fare il fatturato.
Il buon risultato della provincia risalta ancor di più se messo a confronto con la performance complessiva della Riviera (da Cesenatico ai Lidi ferraresi) che vede un calo di presenze del 4,4 per cento e con i risultati raggiunti da Destinazione Romagna, la nuova aggregazione territoriale che comprende le province romagnole e quella di Ferrara: -2,9 per cento.
Al contrario le destinazioni Bologna-Città metropolitana ed Emilia festeggiano risultati a due cifre: rispettivamente +16,5 e +10,3 per cento. È evidente che nel campo del turismo d’affari, delle città d’arte e delle eccellenze enogastronomiche l’Emilia ha una marcia in più. Non ci fosse stata la Pasqua a portare i turisti in Riviera, i risultati per la provincia di Rimini sarebbero molto più magri. Va anche aggiunto che molta parte delle iniziative promozionali dell’Apt riguardano spesso i prodotti turistici (gastronomia, motori, arte, appunto) in cui l’Emilia è più forte.
Torniamo ai dati dei primi quattro mesi dell’anno. La situazione, come sempre, è diversa da Comune a Comune. Rimini registra un -0,3 di arrivi e un + 3,5 di presenze; Riccione ha invece il segno positivo sia per gli arrivi (+1,9) che per le presenze; Cattolica ha le perfomance migliori della costa +9,2 per centro di arrivi e +11,6 di presenze; Misano Adriatico vede crescere notevolmente gli arrivi (+8,2) che però non hanno alcun effetto sulle presenze (-0,8); a Bellaria Igea Marina i primi quattro mesi dell’anno sono nel segno di un crollo disastroso: -24 per cento di arrivi e -20,2 per cento di presenze.
Non tutti i mesi sono uguali: a gennaio, grazie ad un’edizione storica di Sigep, la crescita è del 9,5 per cento, in febbraio si attesta al 2,6 per cento, in marzo c’è un vero e proprio boom, +30,1 per cento mentre aprile è in netto calo, -9,4 per cento. Il fenomeno di marzo/aprile è spiegabile con la Pasqua che quest’anno è caduta il 1 aprile mentre l’anno scorso era il 16 aprile. Il giorno della Pasqua ha fatto in modo che le due classiche notti del week end (il sabato e la domenica, perché il lunedì di solito si rientra) cadessero una in un mese e una nell’altro. I numeri fanno pensare che in realtà per molti la permanenza sia stata solo di una notte (quella del 31 marzo), altrimenti non si spiegherebbe il calo consistente di aprile. Anche questo mese ha andamenti variabili da Comune a Comune, con Bellaria Igea Marina che detiene il poco invidiabile primato di -40 per cento.
Da dove sono arrivati i turisti in questi primi quattro mesi dell’anno? Guardando ai bacini storici italiani si vede che la Lombardia è sostanzialmente stabile (-0,1), lo stesso si può per la Toscana (-0,3), mentre l’Emilia (+4,4) e il Veneto (+5,3) sono notevolmente in crescita.
Osservando il movimento degli stranieri, non si può non notare che le statistiche pubblicate dalla Regione Emilia Romagna non segnalano alcun dato riguardo a Germania e Francia: possibile che da questi paesi non sia arrivato nessuno? Impossibile, ci deve essere qualche errore. Guardando i dati che ci sono, si vede che i russi, che costituiscono il primo gruppo di stranieri, sono in calo dell’11,2 per cento, è evidente che la perdita di voi dalla Russia all’aeroporto Fellini non è stata senza conseguenze sul movimento turistico. La controprova la si ha con le presenze dal Regno Unito (+16per cento) dove è visibile l’effetto dei collegamenti con Londra cominciati a marzo. Fra gi altri paesi si segnalano la Spagna (+16,3) e l’Ungheria (+20,6) mentre i polacchi, che sono in calo su base provinciale, sembrano aver preferito Riccione (+42,8 per cento).