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‘Deja V.’ come Violet Eves

Mercoledì, 04 Luglio 2018

(Rimini) “L’input è arrivato la scorsa estate, conoscendo un gran musicista come Tony Canto. Il progetto però era da tanti anni che lo avevo in mente”. Così Renzo Serafini leader storico del Violet Eves presenta il cd ‘Deja V.’, una rielaborazione a trent’anni e oltre delle sonorità inconsuete della band romagnola per la scena italiana post punk e new wawe. I Violet Evers sono stati insieme ai Litfiba, Diaframma, Moda, Underground Life, la line up di punta di una storica etichetta indipendente italiana: la “Ira Records”. Amati dallo scrittore Pier Vittorio Tondelli, che li definì “dolcissimi”, i Violet Eves nascono tra Rimini e Riccione, sono stati in concerto in tutta Italia e in Europa.

L’idea Serafini l’ha poi proposta alla voce storica del gruppo, Niconote, che ha detto sì. “Deja V. - ha spiegato durante la presentazione la scorsa settimana al Bar Lento, il critico musicale Pier Francesco Pacoda - raccoglie il meglio della produzione di un gruppo che ha concentrato la sua attivita dal 1985 al 1988, con un’altra uscita nel 2001. Nicoletta ha avuto da allora in poi una carriera vorticosa nel mondo dei club, in tempi in cui quelli  sono luoghi in cui si può fare cultura, anche per merito del suo lavoro. Ma bando a guardare a quegli anni con fare nostalgico e anche questo disco, che pur strizza l’occhio agli anni Ottanta, non lo è. Cos’è allora?”.

Non è un’operazione storica, né “un revival”, bensì “una rilettura”, spiega Niconote. “L’approccio è stato quello di una musicista, di una cantante che rilegge un brano come se si trattasse di uno standard, uno di quei brani cioè che è finito nell’immaginario collettivo e per questo regge il tempo. Attraverso i brani, ho poi riletto anche me, come allo specchio”. In lista pezzi mai ripresi, eppur sempre presenti, come ‘Leasten over the ocean’. “L’ho sempre riproposto - ammette la musicista - nei miei concerti. Non ho mai potuto abbandonare completamente quei brani”.

Lavorando a Deja V., spiega Niconote, “c’è stato molto rispetto artistico, ma rileggere è un po’ riscrivere e si vede nell’arranngiamento caldo e avvolgente, un intimo ritratto senza forzature. Nemmeno la voce ha forzature, sempre rilassata, anche quando si spinge va in sottrazione, e questa è stata una grande fatica”, spiega ringraziando Andrea Felli. Forse in autunno ci sarà un concerto dal vivo, per ora le tracce, nove, di ‘Deja V.’ sono distribuite solo online e su richiesta.


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