(Rimini) Dal 1 gennaio 2019 a Rimini la tassa di soggiorno sarà più cara. Sono infatti state definite dalla giunta comunale le nuov etariffe giornaliere. Irincari partono da 20 centesimi al giorno per le categorie più basse. Gli hotel a una stella passano da 50 centesimi al giorno a 70, i due da 70 centesimi a un euro, i tre da 1,50 a 2 euro, i quattro da 2,50 a 3 euro, i cinque stelle da 3 a 4 euro. L'adeguamento tariffario riguarda anche i villaggi turistici (adeguamento compreso tra i 30 e i 50 centesimi), i campeggi (che salgono di 10 centesimi), le case e gli appartamenti per vacanza, le case per ferie, ostelli, affittacamere (che passano da 50 a 70 centesimi), gli agriturismi (con adeguamento compreso 30 e 50 centesimi).
“L'imposta di soggiorno, dalla sua introduzione avvenuta nel 2012, ha registrato mediamente ogni anno una somma di 7 milioni di euro. Una cifra - spiegano dal comune - che è stata destinata interamente a finanziare interventi diretti e indiretti relativi alla valorizzazione e alla promozione dell'offerta turistica complessiva, sia per iniziative, manifestazioni, spettacoli, appuntamenti tradizionali che caratterizzano in ogni mese del'anno il palinsesto degli eventi e l'offerta della città, sia per la realizzazione e manutenzione delle infrastrutture ambientali e dei contenitori storico artistici, nonché per la sicurezza e il verde pubblico. Tutti settori strategici per elevare il grado di attrattività turistica, specie internazionale, di una realtà leader come Rimini. Per ciò che riguarda il 2019, le maggiori risorse ricavate dall'imposta di soggiorno verranno destinate alla riqualificazione della zona turistica (lungomare), agli eventi di spettacolo e cultura e alla nuova organizzazione attraverso DMC. A Rimini i 7 milioni di euro all'anno di ricavi sono serviti via via a finanziare il Piano di salvaguardia di balneazione, la cura del verde, il restauro dei contenitori culturali, l'organizzazione di eventi e la loro sicurezza. E' una quota equa di risorse che funge da straordinario moltiplicatore di ricchezza e benessere per la città e il territorio se si pensa che il turismo nella Riviera di Rimini genera un pil annuo di 4,6 miliardi di euro, occupa e dà lavoro a oltre 68 mila persone in 15.500 imprese che rappresentano il 45,5 per cento dell'intero comparto economico locale”.
Questo strumento, “di fatto un'imposta di scopo, versata dai cosiddetti city users (la paga chi ne beneficia), e i cui proventi devono (non semplicemente 'possono') venire destinati a tutte le azioni che incentivano e migliorano l'attrattività delle città in chiave turistica, nella sua applicazione territoriale, ha sempre saputo riconoscere e agevolare particolari tipologie di turismo come quelle verso le famiglie e gli anziani. Per questo nel regolamento approvato sono introdotte numerose esenzioni, che arrivano al 100% di esenzione totale per i minori, gli over 65, persone con invalidità al 100 per cento e oltre il settimo giorno di pernottamento, quantificabili in oltre un milione e mezzo di euro”, spiega l’amministrazione.