(Rimini) “Prima vengono gli italiani, non è una affermazione estremista ma solo di buonsenso”, lo pensa di consigliere comunale Gennaro Mauro. A tema questa sera in consiglio comunale l’assegnazione delle case popolari o ad affitto calmierato avvenute negli ultimi anni a Rimini che, secondo Mauro, “privilegiano i cittadini stranieri a danno degli italiani. I dati delle assegnazioni da parte del Comune di Rimini sono a dir poco sconfortanti, gli stranieri rappresentano poco più del 12% della popolazione riminese e si vedono assegnati il 32% delle case popolari e circa il 42% di quelle a canone calmierato. I picchi di assegnazioni si sono avuti nell'anno 2015 con l'assegnazione agli stranieri del 51% delle case popolari e del 62% di quelle ad affitto calmierato”.
I dati, sottolinea Mauro, “sono riferiti nel periodo in cui Gnassi riveste il ruolo di sindaco, e quindi dal 2011 al primo semestre 2016 non essendo ancora disponibili i dati 2017-2018, ma è evidente la responsabilità di questa amministrazione nel favorire questo trend a discapito delle centinaia di famiglie italiane che vivono sotto la soglia di povertà”.
Affermare che prima vengono gli italiani, secondo l’opinione di Gennaro Mauro, “non significa essere razzisti, ma solo equi nella attribuzione degli alloggi pubblici, lo affermano anche amministratori di centro sinistra a cominciare dal sindaco di Firenze. Dovrebbe comprenderlo anche Gnassi, a me pare incomprensibile che ciò non avvenga visto che l'elettorato del centrosinistra ha dimostrato di non premiare una politica rivolta ai privilegiare presunti diritti civili a discapito della mancata attenzione sulle questioni legate al disagio economico delle famiglie italiane”.
Da qui la richiesta all’amministrazione “ad introdurre correttivi al regolamento per l'assegnazione di alloggi ad affitto calmierato per rendere più equilibrata l'assegnazione tra italiani e stranieri. In qualità di esponente del centrodestra ho presentato 14 proposte di emendamento che modificano i criteri di assegnazione, che inducono alla riqualificazione gli ambiti territoriali periferici dove viene impedita la socializzazione e l'integrazione, e soprattutto il potenziamento del ruolo dei mediatori sociali rivolto a dirimere la forte conflittualità esistente. Bisogna inserire dei paletti che hanno a che fare su un maggior peso da attribuire al criterio territoriale, e non solo quello di reddito e numerosità della famiglia criteri che invece consentono di riempire le liste per gli alloggi di cittadini stranieri. Per aver diritto ad una casa popolare, bisogna portare ad almeno cinque anni il periodo di residenza sul territorio regionale, prevedere un maggior punteggio l'anzianità di residenza nel Comune di Rimini e non avere immobili di proprietà nel Paese d’origine".