(Rimini) Anthea ed edilizia pubblica sono stati gli argomenti affrontati dal Consiglio Comunale che si è riunito ieri sera. Primo punto all’ordine del giorno l’accordo quadro che disciplina i rapporti tra il Comune e la Società Anthea per l’esecuzione del servizio strumentale integrato di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio edilizio, della infrastruttura stradale, del verde urbano e del territorio comunale, compresi i servizi accessori ad esso collegati. La delibera (approvata con 19 voti favorevoli, 9 contrari e un astenuto) dà il via libera alla proroga dell’affidamento dei servizi fino a fine 2035 (inizialmente fissata al 31 dicembre 2024), scelta motivata dalla volontà di varare una serie di ulteriori investimenti strategici. Inoltre sono stati formalizzati una serie di servizi accessori che vanno ad aggiungersi a quelli già in carico alla società, come l’assistenza per manifestazioni ed eventi; demolizioni coattive e pubblica incolumità; assistenza per elezioni; Piano neve; comunicazione urbana.
Il Consiglio è poi passato alla discussione di due delibere legate al tema dell’edilizia pubblica. Approvata con 19 voti a favore, 8 consiglieri astenuti e nessun contrario la “Disciplina generale dell'intervento pubblico nel settore abitativo”, il regolamento predisposto dal Tavolo territoriale di concertazione delle politiche attive a cui partecipano, oltre ai Comuni della provincia di Rimini, anche i sindacati degli inquilini.
Il “Regolamento per l'assegnazione degli alloggi di proprietà comunale in locazione a canone calmierato”, è stato varato dal Consiglio con 17 voti favorevoli e 6 contrari. Entrato in vigore nel febbraio del 2015, il Regolamento è stato aggiornato per consentire l’applicazione di una disciplina uniforme a livello provinciale, alla luce della nuova legislazione regionale in materia: diversi Comuni infatti negli ultimi tre anni hanno realizzato alloggi in locazione permanente regolamentandone liberamente l’accesso e la permanenza per cui, allo stato attuale, le discipline d’accesso presentano difformità.
Gli alloggi a canone calmierato rappresentano una parte importante degli alloggi di edilizia pubblica (dal 2009 al 2016 sono stati realizzati 332 nuovi appartamenti su tutto il territorio) e si rivolgono ad un’utenza diversa da quella a cui sono destinati gli alloggi Erp. Le modifiche introdotte “sono mirate a evitare che si generi un livello insostenibile di morosità – sottolinea l’assessore con delega alle politiche abitative Gloria Lisi – consentendo l’accesso agli alloggi ad un’utenza in grado di garantire il pagamento di questi livelli di canone di locazione”.
Rispetto al Regolamento del 2015 sono stati modificati alcuni requisiti per l'accesso; fra questi il valore ISEE massimo per l'accesso che passa a 40.125 euro ed il valore del reddito minimo che la famiglia deve possedere per accedere agli alloggi a canone calmierato (15.000 euro per i nuclei familiari composti da 1/2 persone e 20.000 per nuclei di 3 persone ed oltre).
Sono stati introdotti anche nuove condizioni rilevanti per la formulazione della graduatoria: un punteggio per sovraffollamento, per ultrasessantacinquenni, per giovani coppie, per anzianità di residenza. Accolto anche l’emendamento presentato che prevede un aumento di punteggio in graduatoria per le domande di accesso agli alloggi presentate da famiglie vittime di violenza di genere. “Una proposta che tutto il Consiglio ha accolto favorevolmente – sottolinea il vicesindaco Gloria Lisi – tanto più che cade a pochi giorni dal 25 novembre, giornata dedicata al contrasto alla violenza sulle donne”.