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Riccione, inceneritore sotto la lente: si studiano implicazioni salute residenti

Mercoledì, 23 Gennaio 2019

(Rimini) A Riccione un tavolo tecnico si riunirà periodicamente per approfondire i risultati prodotti dallo studio Unimore sul sistema di gestione dei rifiuti, in particolare sull'uso dell’inceneritore. E' quanto stabilito dall'incontro che martedì pomeriggio ha visto in Municipio attorno ad un tavolo il sindaco Renata Tosi, l'assessore all'ambiente Lea Ermeti e i rappresentanti delle associazioni e comitati ambientalisti (Comitato Cerasolo Ausa, Comitato Sant'Andrea in Besanigo, Associazione Ambiente e Salute, Associazione Rigas e WWF).
A tema l’impatto dell’inceneritore sulla salute dei cittadini. Saranno richiesti ulteriori monitoraggi sull'area dell'inceneritore, un ampliamento del range di campionamento a tutte quelle sostanze ancora non presenti nello spettro d'interesse dei vincoli ministeriali e di consultazione presso l'Ausl locale di particolari patologie al fine di verificare le correlazioni tra salute ed emissioni dei fumi postcombustione attivando, di conseguenza, anche uno studio epidemiologico.
"Giudico positivo il tavolo di confronto avuto con le associazioni ambientaliste - afferma l'assessore all'ambiente Lea Ermeti all'indomani dell'incontro - vigili sentinelle del nostro territorio. Abbiamo messo i primi punti fermi per ampliare la nostra conoscenza sulle ripercussioni sull'ambiente e sulle persone dovute alla presenza dell'inceneritore. Il tema della qualità dell'aria, e quindi della salute dei riccionesi e degli abitanti che vivono nei territori limitrofi, è in cima alle priorità dell'amministrazione, per questo motivo verranno percorse tutte le strade possibili per fare maggiore chiarezza, e al contempo, per avviare quelle buone pratiche che incentivino la raccolta differenziata dei rifiuti. In questa direzione è in programma l'estensione entro l'anno a tutta la città del sistema di raccolta porta a porta. Abbiamo inoltre dato la disponibilità di pianificare degli incontri tra i tecnici dell'assessorato all'ambiente e le associazioni strettamente interessate con i risultati della ricerca universitaria alla mano. Qualsiasi 'zona grigia' che meriti chiarificazioni necessarie per affrontare una questione articolata come questa, sarà oggetto di approfondimento per una possibile rielaborazione della metodologia di smaltimento più adatta al nostro territorio rimanendo sempre all'interno dell'autosufficienza e della gestione integrata dei rifiuti".


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