L'argomento di politica su cui discutere sotto l'ombrellone, oltre le ormai croniche e stucchevoli baruffe fra Lega e M5S, sono le prossime elezioni regionali, probabilmente a gennaio-febbraio 2020. E a fornire materiale di discussione interviene oggi un nuovo soggetto politico, Progetto Emilia Romagna, che ha dimensione regionale e agganci solidi nel territorio della provincia di Rimini. Anche perché il portavoce regionale è Domenica Spinelli, sindaco di Coriano, e i responsabili provinciali sono Claudio di Lorenzo, storico esponente della destra riminese, e Pasquale Mancini, presidente dell'associazione Progetto Coriano, ovvero la lista civica che per due volte ha portato Spinelli a conquistare la poltrona di sindaco.
L'obiettivo del nuovo gruppo è dichiarato senza giri di parole: favorire il cambiamento, cioè mandare il Pd all'opposizione. Il mezzo è mettere insieme le varie esperienze di liste civiche sorte negli ultimi anni in pressoché tutte le province emiliano-romagnole. Il 3 luglio scorso a Carpi è stata sottoscritta una carta di intenti che indica i valori fondanti (Equità, Giustizia, Merito, Senso del dovere, Rispetto del prossimo e della natura) ed il metodo (Partecipazione, Democrazia, Sussidiarietà, Competenza, Innovazione). Tradotto in linguaggio corrente, significa che questa aggregazione di liste civiche si candida ad essere la quarta gamba dell'alleanza di centrodestra che si candiderà al governo della Regione. Accanto alla Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, ci saranno loro, con l'ambizione di essere la lista del candidato presidente, che potrebbe inserirvi sue persone di fiducia e potrebbe in questo modo contare su un radicamento territoriale già consolidato. Sempre che il presidente (chi? Lucia Bergonzoni, come annunciato da Salvini?) sia d'accordo.
Della nuova formazione fanno parte 40 liste civiche, 17 solo nella provincia di Modena. Il coordinatore è Giampaolo Lavagetto, già assessore a Parma nelle giunte di centrodestra.A Rimini, da quel che si intuisce dall'organigramma, sono coinvolti Uniti si Vince (la lista che ha eletto Gennaro Mauro in consiglio comunale), e la lista di Mimma Spinelli, che però non sarà candidata alle regionali perché altrimenti si dovrebbe dimettere da sindaco. Ma nel pensare al possibile bacino di voti, i promotori contano sui probabili apporti di tante realtà che ad oggi non si identificano con alcun partito e che comunque si riconoscono nel centrodestra: il sindaco di Morciano Giorgio Ciotti, la candidata a sindaco di Misano Veronica Pontis, gli ex di An di Bellaria che nemmeno si sono presentati alle recenti amministrative, eventualmente anche le due liste civiche che hanno decretato l'ultimo trionfo di Renata Tosi a Riccione.
Il cantiere è stato appena aperto e bisognerà vedere a cosa porterà. Claudio di Lorenzo, uno dei coordinatori riminesi, va subito al sodo: “In Emilia Romagna si vince per diecimila voti di differenza. Penso che la coalizione non possa rinunciare a energie, capacità, ambienti, a un lavoro già in atto nei diversi territori. C'è la necessità di allargare la coalizione. Dove è stato fatto, in Piemonte, in Abruzzo, in Lombardia, si è andati sicuri verso la vittoria. Se invece il centrodestra si presenterà solo con i tre partiti, c'è il rischio di perdere, anche perché il Pd farà di tutto per non essere sconfitto”.
Di Lorenzo aggiunge anche che, prevedendo un'affluenza del 50/52 per cento, vincerà chi convincerà il proprio elettorato ad andare a votare. E se sono coinvolte anche le liste civiche, con candidati ben conosciuti sul territorio, ci sono maggiori probabilità di incentivare l'affluenza. “Occorre aprirsi al nuovo, riappropriarsi della sovranità ceduta, interpretare le identità locali, far sì che il necessario radicamento territoriale sia il vero valore aggiunto della proposta che andremo a definire, - aggiunge il coordinatore provinciale - solo così arricchiremo l’offerta politica, e non saremo brutte copie dell’esistente. Lavoreremo sodo, stiamo parlando con tanti sul territorio per spiegare, coinvolgere, confrontarci. Solo al termine di questo percorso faremo scelte definitive”.
La nuova aggregazione si presenta come non ideologica, quindi aperta a tutti, anche se sarà attenta a non farsi colonizzare da chi dispone di collaudate macchine di voti. Nel progetto, ad oggi, non risulta coinvolta il sindaco di Riccione Renata Tosi, che pure alle ultime comunali ha dato vita a due liste civiche che hanno sbancato. È noto che fra lei e Spinelli, le due lady del centrodestra riminese, negli ultimi mesi non sia corso buon sangue, anche se ci sono stati piccoli segnali di riavvicinamento. È però evidente che il Progetto, a livello provinciale, dovrà comunque trovare o un accordo o un patto di non belligeranza con la signora della politica riccionese.