ODORE DI GOLPE SU MAGGIOLI, CARIM E LO SCUDO FISCALE, LA NUOVA FRONTIERA DI SAN MARINO, ASILI CHE PERDONO APPEAL. INDIVIDUATI I RESTI DELLA CUPOLA DEL GALLI
Finanza e San Marino E’ il tenente colonnello Lucignano a proporre sul Corriere Romagna «un posto fisso di frontiera dove stanno finanzieri 24 ore al giorno, come a Chiasso, con gli scanner per scoprire i doppi fondi di auto e valigie». A pagina 3 nell’articolo di Giacomo Bedeschini rincara la dose: «Per questo servirebbe una dogana vera e propria. A Chiasso ci sono 250 finanzieri in servizio, da noi una quarantina. Fate voi i conti...».
Maggioli Contro Maggioli “il golpe”, scrive il Resto del Carlino svelando retroscena sull’incontro dell'altro ieri. «Alla domanda posta da Maggioli agli 8 componenti presenti (mancava solo Alessandro Bonfè di Confesercenti), ovvero “sono degno o no di continuare a fare il presidente?”, 4 si sono schierati dalla sua parte, e 4 invece gli hanno chiesto in maniera più o meno esplicita di fare il passo indietro e lasciare che sia il consiglio camerale a esprimersi. Fiducia a Maggioli l’hanno manifestata l’industriale Goffredo Celli, Roberto Brolli di Confcooperative, Gabriele Bucci di Aia e Alessandro Andreini di Confcommercio. Mauro Gardenghi della Confartigianato, Salvatore Bugli di Cna, Walter Bezzi della Cia e Giancarlo Ciaroni di Legacoop sono stati invece duri con Maggioli, costringendolo a portare il caso in consiglio». E gli scenari non sono semplici perché nel caso Maggioli non si dimetta, continua il Carlino, ecco la strategia: «Dimissioni di massa dal consiglio, e tutti a casa, Maggioli compreso. Il regolamento prevede che il consiglio della Camera, e con esso la giunta, decada se si dimette più di un terzo dei consiglieri. E sui 27 membri, la maggior parte dei consiglieri appartiene alle categorie e ai sindacati che vogliono le dimissioni di Maggioli: basta che lascino in 10». La Voce di Romagna avanza l'ipotesi che la questione non sia morale ma politica. «Adesso invece il problema diventa all’ordine del giorno perché Maggioli non rappresenta più un potenziale “nemico” e soprattutto perché la Camera di Commercio è il vero ago della bilancia di tutte le partite che contano a Rimini e provincia (Palas, Fiera, Aeroporto, Centro agroalimentare, Università,Carim ecc. ecc.). Così la politica, in uno scenario in evoluzione e di difficile interpretazione, cerca di rafforzare il controllo sui centri di potere. Una legittima battaglia politica che non c’entra nulla con la morale», si legge in prima. A pagina 11 si va più a fondo: «Dopo che si seppe dell’inchiesta sul Credito di Romagna, l’imprenditore di Santarcangelo rimase, con la fiducia di tutti, al suo posto perché allontanarlo avrebbe significato renderlo disponibile per la candidatura a sindaco per il Pdl. Maggioli sarebbe stato un avversario più impegnativo per Andrea Gnassi rispetto a Gioenzo Renzi - che comunque ha portato al ballottaggio il candidato del centro sinistra - e con grandi probabilità di vittoria. Così la morale - come sempre e come è giusto che sia se non ci sono condanne definitive - venne messa da parte e Maggioli rimase al suo posto». Da pagina 5 del Corriere apprendiamo che i sindacati sono quelli più decisi nella richiesta di dimissioni e che stanno preparando un documento unitario: «Rimaniamo fermi, non arretriamo nelle nostre posizioni – ha dichiarato Giuseppina Morolli, segretario generale della Uil e rappresentante dei sindacati - e vedremo se nella nostra provincia prevale il bene della collettività o ci sono altri interessi. Vedremo se verranno chiesti dei passi indietro».
Scudo fiscale, ecco i dati di Bankitalia Il Nuovo Quotidiano pubblica alcuni dati sullo scudo fiscale. Si legge nel servizio di Alessandra Leardini: «Banca Carim, risultata terza tra tutti gli istituti di credito italiani per somme rimpatriate, “oltre il 90%, circa 229 milioni di euro, è arrivato da San Marino” come spiega il capo divisione business Guglielmo Mazzarino. Per il resto i deflussi sono arrivati per lo più dalla Svizzera e, in misura molto minore, da Lussemburgo». E continua: «San Marino ha perso quasi 5 miliardi di euro (4,753) secondo i dati della Banca Centrale. L’afflusso sul Riminese è stato abbondante. Secondo recenti indagini pubblicate da Il Sole 24 Ore, fra tutte le province italiane, Rimini è quella che detiene il record nazionale per quanto riguarda l’incremento dei depositi bancari negli ultimi quattro anni. Dal 31 dicembre 2007 al 30 maggio 2011, la provincia ha visto crescere di quasi il 20% i depositi medi per famiglia,con un importo da 25.630 a 32.445 euro. E questo in netta controtendenza rispetto alle “cugine” romagnole: Ravenna -1,2%, con una media di 22.086 euro e Forlì- Cesena, -3.7%, a quota 26.981. Se si considerano i depositi bancari complessivi in provincia, Rimini sale dai quasi 5 miliardi di euro del 30 giugno 2009 (4,967) ai 5,5 miliardi al 31 dicembre 2009 (+12%) fino a raggiungere i 5,6 miliardi di euro al 30 giugno 2010 (i termini per lo scudo fiscale, compresa la proroga, sono scaduti a febbraio 2010) con un ulteriore aumento dell’1,20%. Ma la cosa più interessante è che i depositi nel Riminese sono lievitati molto più della media regionale: al 30 giugno 2009 Rimini segna un +6,35% contro il -1,25% regionale; alla fine di quell’annol’aumento registrato nel Riminese è quasi il doppio (+12,19 contro +6,84) mentre nei primi sei mesi del 2010 Rimini continua a crescere (+1,2%) mentre la regione scende (-2,81%)».
Asili: iscrizioni a picco Dal Carlino a pagina 5 veniamo a conoscenza del fatto che rispetto allo scorso anno 138 famiglie in meno hanno iscritto il proprio bambino all’asilo nido. La ragione? Scrive Andrea Oliva: «Da quest’anno i genitori sono obbligati, se vogliono iscrivere i figli ai nidi e alle materne, a presentare il modello Isee. Ciò significa far conoscere la propria situazione economica. Per tanti papà e tante mamme tutto questo si traduce nello sbandierare il proprio 740, e metterlo nelle mani del Comune. La cosa non a tutti è piaciuta». Non c’è solo questo: «A pesare sul crollo delle iscrizioni è in modo pesante l’effetto crisi capace di dare una mazzata alle entrate di tante famiglie. Disoccupazione alle stelle, cassa integrazione, licenziamenti improvvisi e poche certezze sul futuro hanno portato tanti genitori a rivedere le spese. se ci sono i nonni, o si vive a casa sperando di poter riprendere a lavorare, 300 euro al mese diventano una spesa che non si può sostenere».
Cultura Da pagina 10 del Carlino scopriamo che durante l’indagine archeologica partita a dicembre per verificare le condizioni del pianterreno sono state trovate tracce della vecchia cupola del teatro Galli.
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